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Locale, multinazionale, globale. Com’è cambiata la cultura d’impresa?

La globalizzazione cambia la cultura d’impresa e questa, a sua volta, cambia strategie, organizzazioni, rapporti sociali all’interno delle fabbriche. Anche nei casi in cui l’impresa, in qualche modo, può già dirsi “multinazionale”. Perché, a ben vedere, un conto è parlare di “multinazionali”, un altro è parlare di “imprese globali”. Accade così che globalizzazione, innovazione, competizione  e meccanismi di imitazione creino una sorta di coacervo di provocazioni al cambiamento che danno vita ad altro rispetto a prima: imprese globali radicate in territori determinati, che traggono linfa dalla propria cultura, si appoggiano a partner localissimi ma guardano al mondo perché inserite in reti molto ampie.

E’ su tutto ciò che si sono esercitati Silvio M. Brondoni, Margherita Corniani (dell’ISTEI-DEMS Università di Milano-Bicocca), con il loro “Network globali e partner locali. I processi di imitazione e di innovazione nello sviluppo delle imprese globali di USA, Cina, Giappone e Sud Corea” apparso qualche settimana fa in un volume più ampio sulle reti, i nuovi settori e le prospettive regionali di sviluppo.

Quanto scritto dai due ricercatori milanesi è una ricerca che prende in considerazione i rapporti fra, appunto, innovazione, competizione e imitazione fra imprese globalizzate in quattro Paesi diversi: USA, Cina, Giappone e Sud Corea.

Il metodo di lavoro guarda quindi alle culture d’impresa dei diversi Paesi partendo dal punto di vista dei primati in fatto di innovazione prima e di imitazione poi e ragionando sulle relazioni e sui cambiamenti di queste fra i diversi Paesi. Cosa è accaduto quando la globalizzazione ha toccato nel profondo la cultura d’impresa dei singoli Paesi? “I global network – spiegano Brondoni e Corniani -, hanno modificato notevolmente i confini competitivi di innovazione e di imitazione ed inoltre hanno trasformato la posizione competitiva di numerosi Stati-Nazionale e le relazioni tra imprese globali e aziende locali”. Ma non solo, perché la cultura d’impresa ha dovuto fare i conti con la riduzione drastica della leadeship di innovazione dei principali paesi europei. In altre parole, le culture aziendali, l’impostazione economica, lo stesso modo di intendere l’essere imprenditore propri di Paesi come il Regno Unito, la Germania ma anche l’Italia e naturalmente gli USA, hanno dovuto lasciare spazio ad altre culture d’impresa definite dagli autori “ad altissima propensione all’innovazione”, ma anche capaci di approfittare di condizioni di mercato favorevoli e con grandi capacità di imitazione come quelle di Sud Corea, India e Taiwan.

L’articolo di Brondi e Corniani racconta bene quanto è accaduto ed è da leggere per capire ciò che sta ancora accadendo oggi.

Network globali e partner locali. I processi di imitazione e di innovazione nello sviluppo delle imprese globali di USA, Cina, Giappone e Sud Corea

Silvio M. Brondoni, Margherita Corniani

in Reti, nuovi settori e sostenibilità. Prospettive per l’analisi e le politiche regionali

a cura di F. Mazzola, D. Musolino, V. Provenzano

Franco Angeli, 2014

Download pdf

La globalizzazione cambia la cultura d’impresa e questa, a sua volta, cambia strategie, organizzazioni, rapporti sociali all’interno delle fabbriche. Anche nei casi in cui l’impresa, in qualche modo, può già dirsi “multinazionale”. Perché, a ben vedere, un conto è parlare di “multinazionali”, un altro è parlare di “imprese globali”. Accade così che globalizzazione, innovazione, competizione  e meccanismi di imitazione creino una sorta di coacervo di provocazioni al cambiamento che danno vita ad altro rispetto a prima: imprese globali radicate in territori determinati, che traggono linfa dalla propria cultura, si appoggiano a partner localissimi ma guardano al mondo perché inserite in reti molto ampie.

E’ su tutto ciò che si sono esercitati Silvio M. Brondoni, Margherita Corniani (dell’ISTEI-DEMS Università di Milano-Bicocca), con il loro “Network globali e partner locali. I processi di imitazione e di innovazione nello sviluppo delle imprese globali di USA, Cina, Giappone e Sud Corea” apparso qualche settimana fa in un volume più ampio sulle reti, i nuovi settori e le prospettive regionali di sviluppo.

Quanto scritto dai due ricercatori milanesi è una ricerca che prende in considerazione i rapporti fra, appunto, innovazione, competizione e imitazione fra imprese globalizzate in quattro Paesi diversi: USA, Cina, Giappone e Sud Corea.

Il metodo di lavoro guarda quindi alle culture d’impresa dei diversi Paesi partendo dal punto di vista dei primati in fatto di innovazione prima e di imitazione poi e ragionando sulle relazioni e sui cambiamenti di queste fra i diversi Paesi. Cosa è accaduto quando la globalizzazione ha toccato nel profondo la cultura d’impresa dei singoli Paesi? “I global network – spiegano Brondoni e Corniani -, hanno modificato notevolmente i confini competitivi di innovazione e di imitazione ed inoltre hanno trasformato la posizione competitiva di numerosi Stati-Nazionale e le relazioni tra imprese globali e aziende locali”. Ma non solo, perché la cultura d’impresa ha dovuto fare i conti con la riduzione drastica della leadeship di innovazione dei principali paesi europei. In altre parole, le culture aziendali, l’impostazione economica, lo stesso modo di intendere l’essere imprenditore propri di Paesi come il Regno Unito, la Germania ma anche l’Italia e naturalmente gli USA, hanno dovuto lasciare spazio ad altre culture d’impresa definite dagli autori “ad altissima propensione all’innovazione”, ma anche capaci di approfittare di condizioni di mercato favorevoli e con grandi capacità di imitazione come quelle di Sud Corea, India e Taiwan.

L’articolo di Brondi e Corniani racconta bene quanto è accaduto ed è da leggere per capire ciò che sta ancora accadendo oggi.

Network globali e partner locali. I processi di imitazione e di innovazione nello sviluppo delle imprese globali di USA, Cina, Giappone e Sud Corea

Silvio M. Brondoni, Margherita Corniani

in Reti, nuovi settori e sostenibilità. Prospettive per l’analisi e le politiche regionali

a cura di F. Mazzola, D. Musolino, V. Provenzano

Franco Angeli, 2014

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