Machina sapiens vs Homo sapiens?
Appena pubblicato un libro che fa ragionare sui grandi temi posti dall’Intelligenza Artificiale e il nostro futuro
Macchine che pensano davvero. E’ questo il punto al quale alcuni sono convinti manchi davvero pochissimo (mentre altri continuano ad avere notevoli dubbi). Macchine, comunque, create dall’uomo che presto potrebbero non solo sostituirlo in numerose mansioni ma porsi come creature alternative. Mai come oggi, sul tema dell’Intelligenza Artificiale il mondo – dell’economia e non – si divide, pone numerosi dubbi ai quali affianca altrettanti sogni. Mai come adesso è necessario capire. Leggere “Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza” scritto da Nello Cristianini (che insegna Intelligenza Artificiale all’Università di Bath), aiuta certamente a comprendere, a farsi più di un’idea (precisa) e, soprattutto, a ragionare forti di un solido bagaglio di conoscenze.
Cristianini in poche pagine riesce a fornire l’intera cassetta degli attrezzi di base che serve per affrontare con avvedutezza un tema complesso e in continuo cambiamento. A partire da una considerazione: l’intelligenza delle macchine nasce dall’interazione di un meccanismo matematico con una quantità straordinaria di testi “che nessuno ha mai provato a connettere e distillare prima”. La conseguenza di tutto questo non è solo un linguaggio ma un “modello del mondo le cui abilità sono ancora inesplorate e inspiegate”. Da qui nascono tutte le incognite. Da qui nasce il grande fascino delle macchine intelligenti ma anche tutto l’apparato di dubbi che queste determinano. E che il libro cerca quanto meno di ordinare se non di risolvere.
Per affrontare il tema Cristianini parte (giustamente) da Alan Turing, di fatto il padre dell’informatica che negli anni Cinquanta dello scorso secolo si è chiesto se le macchine potessero pensare. Da lì l’autore del libro arriva a considerare quanto accade oggi e cioè che i nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori. Perché, sottolinea Cristianini, se queste macchine sono state addestrate per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre leggevano migliaia di libri e milioni di pagine web.
La narrazione si basa su una triade di attori: gli scienziati (e cioè chi ha progettato e creato le macchine), le persone (e quindi chi nella quotidianità sta iniziando a confrontarsi con queste macchine), le macchine stesse (che sempre di più si palesano come esseri intelligenti). Nell’epilogo al libro Cristianini non pone delle conclusioni ma delle domande e delle suggestioni. Come quella relativa al raggiungimento della cosiddetta “massa critica” e cioè “la possibilità che ci sia una soglia di dimensioni oltre cui le prestazioni della macchina intelligente iniziano ad accelerare”. Oppure , quella relativa al fatto che, una volta avviato, il percorso che le macchine intelligenti sono in grado di compiere le porterebbe rapidamente a “superare le nostre deboli capacità”. Cristianini parla poi di “abilità emergenti” che pongono l’uomo di fronte alla domanda su cosa potrà accadergli domani (anche in termini economici e lavorativi oltre che sociali). Sempre nell’epilogo, l’autore ricorda il ruolo determinante delle regole e quindi della politica saggia anche di fronte alle macchine in grado di pensare.
Il libro di Nello Cristianini non fornisce certezze e nemmeno risposte definitive. Ed è proprio questo il suo gran pregio: aiuta chi legge a pensare (nonostante le macchine intelligenti).
Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza
Nello Cristianini
il Mulino, 2024


Appena pubblicato un libro che fa ragionare sui grandi temi posti dall’Intelligenza Artificiale e il nostro futuro
Macchine che pensano davvero. E’ questo il punto al quale alcuni sono convinti manchi davvero pochissimo (mentre altri continuano ad avere notevoli dubbi). Macchine, comunque, create dall’uomo che presto potrebbero non solo sostituirlo in numerose mansioni ma porsi come creature alternative. Mai come oggi, sul tema dell’Intelligenza Artificiale il mondo – dell’economia e non – si divide, pone numerosi dubbi ai quali affianca altrettanti sogni. Mai come adesso è necessario capire. Leggere “Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza” scritto da Nello Cristianini (che insegna Intelligenza Artificiale all’Università di Bath), aiuta certamente a comprendere, a farsi più di un’idea (precisa) e, soprattutto, a ragionare forti di un solido bagaglio di conoscenze.
Cristianini in poche pagine riesce a fornire l’intera cassetta degli attrezzi di base che serve per affrontare con avvedutezza un tema complesso e in continuo cambiamento. A partire da una considerazione: l’intelligenza delle macchine nasce dall’interazione di un meccanismo matematico con una quantità straordinaria di testi “che nessuno ha mai provato a connettere e distillare prima”. La conseguenza di tutto questo non è solo un linguaggio ma un “modello del mondo le cui abilità sono ancora inesplorate e inspiegate”. Da qui nascono tutte le incognite. Da qui nasce il grande fascino delle macchine intelligenti ma anche tutto l’apparato di dubbi che queste determinano. E che il libro cerca quanto meno di ordinare se non di risolvere.
Per affrontare il tema Cristianini parte (giustamente) da Alan Turing, di fatto il padre dell’informatica che negli anni Cinquanta dello scorso secolo si è chiesto se le macchine potessero pensare. Da lì l’autore del libro arriva a considerare quanto accade oggi e cioè che i nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori. Perché, sottolinea Cristianini, se queste macchine sono state addestrate per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre leggevano migliaia di libri e milioni di pagine web.
La narrazione si basa su una triade di attori: gli scienziati (e cioè chi ha progettato e creato le macchine), le persone (e quindi chi nella quotidianità sta iniziando a confrontarsi con queste macchine), le macchine stesse (che sempre di più si palesano come esseri intelligenti). Nell’epilogo al libro Cristianini non pone delle conclusioni ma delle domande e delle suggestioni. Come quella relativa al raggiungimento della cosiddetta “massa critica” e cioè “la possibilità che ci sia una soglia di dimensioni oltre cui le prestazioni della macchina intelligente iniziano ad accelerare”. Oppure , quella relativa al fatto che, una volta avviato, il percorso che le macchine intelligenti sono in grado di compiere le porterebbe rapidamente a “superare le nostre deboli capacità”. Cristianini parla poi di “abilità emergenti” che pongono l’uomo di fronte alla domanda su cosa potrà accadergli domani (anche in termini economici e lavorativi oltre che sociali). Sempre nell’epilogo, l’autore ricorda il ruolo determinante delle regole e quindi della politica saggia anche di fronte alle macchine in grado di pensare.
Il libro di Nello Cristianini non fornisce certezze e nemmeno risposte definitive. Ed è proprio questo il suo gran pregio: aiuta chi legge a pensare (nonostante le macchine intelligenti).
Machina sapiens. L’algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza
Nello Cristianini
il Mulino, 2024