Manifattura digitale o industriale?
Rivoluzione industriale prima, rivoluzione digitale dopo. La manifattura in mezzo. Con le sue fabbriche, gli uffici, una cultura della produzione che nasce, si evolve, cambia forma ma rimane sempre l’essenza della natura dell’imprenditore che raccoglie i fattori della produzione, li organizza, produce ricchezza. Capire cosa è accaduto e cosa sta accadendo, è utile per comprendere cosa accadrà domani. Soprattutto quando, dal generale, si guarda al particolare, ai casi pratici, al vissuto di imprese e lavoratori.
E’ quanto viene fatto da “Integrata, intelligente, digitale: il futuro della manifattura”, una raccolta di sette ricerche (con nove autori), sull’area industriale lombarda e più in generale sull’industria italiana, apparsa in Imprese & Città, la rivista della Camera di commercio di Milano (edizione Autunno 2014).
La serie di interventi è unita da un filo logico che parte da una considerazione contenuta nelle prime righe della presentazione: “La fuoriuscita dalla crisi dipenderà dall’emergere di una nuova generazione di imprenditori in grado di dare risposte innovative ai problemi che il nostro tempo pone: nuove aree di business e di prodotti offerti, nuovi modelli organizzativi, nuovi stili di consumo”.
Il ragionamento ruota appunto attorno all’unione fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi operai, tra fabbriche e laboratori digitali ed ha come perno ancora una volta l’imprenditore con il suo estro..
Fra i temi degli interventi: la “rivoluzione” digitale della manifattura, i rapporti fra ricerca e produzione, la collocazione del Made in China, i rapporti fra lavoratori e “nuove ondate tecnologiche”, la convivenza fra designer, artigiani e auto produttori. Si ragiona quindi sulla cosiddetta “produzione additiva” e sui rapporti fra fabbriche e modalità di “produzione intelligente”, ma anche di “tragedie” industriale dei tempi moderni. Nel testo si parla naturalmente di esportazione, nuova organizzazione del lavoro, burocrazia, concorrenza, innovazione. Ma il valore aggiunto sta nel trovare insieme – su uno stesso tema -, interventi da approcci diversi, che si integrano e si compensano a vicenda. Alla base di tutto questo la convinzione “dell’effetto sistemico” dell’innovazione tecnologica.
Interessante e importante anche il saggio di Mauro Magatti (sociologico ed economista presso l’Università Cattolica di Milano), “Considerazioni intempestive per una nuova generazione di imprenditori”, che delinea una sintesi, traccia una strada utile da percorrere con le tappe date da ogni singolo intervento. Un viaggio nella cultura d’impresa odierna che fa bene a tutti.
Integrata, intelligente, digitale: il futuro della manifattura
AA.VV.
Imprese&Città, n. 04 – 2014 – Rivista della Camera di commercio di Milano (Guerini e Associati)
Rivoluzione industriale prima, rivoluzione digitale dopo. La manifattura in mezzo. Con le sue fabbriche, gli uffici, una cultura della produzione che nasce, si evolve, cambia forma ma rimane sempre l’essenza della natura dell’imprenditore che raccoglie i fattori della produzione, li organizza, produce ricchezza. Capire cosa è accaduto e cosa sta accadendo, è utile per comprendere cosa accadrà domani. Soprattutto quando, dal generale, si guarda al particolare, ai casi pratici, al vissuto di imprese e lavoratori.
E’ quanto viene fatto da “Integrata, intelligente, digitale: il futuro della manifattura”, una raccolta di sette ricerche (con nove autori), sull’area industriale lombarda e più in generale sull’industria italiana, apparsa in Imprese & Città, la rivista della Camera di commercio di Milano (edizione Autunno 2014).
La serie di interventi è unita da un filo logico che parte da una considerazione contenuta nelle prime righe della presentazione: “La fuoriuscita dalla crisi dipenderà dall’emergere di una nuova generazione di imprenditori in grado di dare risposte innovative ai problemi che il nostro tempo pone: nuove aree di business e di prodotti offerti, nuovi modelli organizzativi, nuovi stili di consumo”.
Il ragionamento ruota appunto attorno all’unione fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi operai, tra fabbriche e laboratori digitali ed ha come perno ancora una volta l’imprenditore con il suo estro..
Fra i temi degli interventi: la “rivoluzione” digitale della manifattura, i rapporti fra ricerca e produzione, la collocazione del Made in China, i rapporti fra lavoratori e “nuove ondate tecnologiche”, la convivenza fra designer, artigiani e auto produttori. Si ragiona quindi sulla cosiddetta “produzione additiva” e sui rapporti fra fabbriche e modalità di “produzione intelligente”, ma anche di “tragedie” industriale dei tempi moderni. Nel testo si parla naturalmente di esportazione, nuova organizzazione del lavoro, burocrazia, concorrenza, innovazione. Ma il valore aggiunto sta nel trovare insieme – su uno stesso tema -, interventi da approcci diversi, che si integrano e si compensano a vicenda. Alla base di tutto questo la convinzione “dell’effetto sistemico” dell’innovazione tecnologica.
Interessante e importante anche il saggio di Mauro Magatti (sociologico ed economista presso l’Università Cattolica di Milano), “Considerazioni intempestive per una nuova generazione di imprenditori”, che delinea una sintesi, traccia una strada utile da percorrere con le tappe date da ogni singolo intervento. Un viaggio nella cultura d’impresa odierna che fa bene a tutti.
Integrata, intelligente, digitale: il futuro della manifattura
AA.VV.
Imprese&Città, n. 04 – 2014 – Rivista della Camera di commercio di Milano (Guerini e Associati)