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Mappe adeguate per nuovi viaggi

Un Atlante come strumento di esplorazione di percorsi innovativi fra impresa e lavoro

 

Avere mappe sicure e affidabili è uno dei principi di base di ogni buon viaggio. Lo è anche per le imprese. All’azienda che diventa impresa e che s’avventura in un sistema complesso e globale, veloce e multiforme come quello nel quale oggi si muovono le organizzazioni della produzione, l’avere a disposizione buone guide può cambiare destino e orizzonte di crescita. E servono anche mappe per il lavoro. Che funzionino da orientamento per tutti.

“Atlante lavoro. Un modello a supporto delle politiche  dell’occupazione e dell’apprendimento permanente”  è una buona lettura per capire di più sui principi e i metodi utilizzati per l’elaborazione del modello di Atlante del lavoro elaborato dall’Inapp, cioè  dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche che svolge l’analisi, il monitoraggio e la valutazione delle politiche del lavoro e dei servizi per il lavoro, delle politiche dell’istruzione e della formazione, delle politiche sociali e di tutte quelle politiche pubbliche che hanno effetti sul mercato del lavoro.  La ricerca scritta da Riccardo Mazzarella, Francesco Mallardi e da Rita Porcelli è una lettura importante perché l’Atlante Inapp è una delle mappe più diffuse e utilizzate anche in ambito istituzionale per sistematizzare e chiarire la situazione del mercato del lavoro in Italia, le sue condizioni e le sue prospettive. Spiegano gli autori che l’Atlante “è un modello di rappresentazione universale dei contenuti del lavoro basato sulla descrizione delle attività comunemente svolte nei contesti lavorativi”. Atlante come mappa di base, dunque, il cui modello originario è stato in seguito integrato con l’obiettivo di raccogliere informazioni provenienti dal mondo della formazione e di aiutare le politiche nel campo dell’apprendimento permanente oltre che le politiche attive del lavoro.

Gli autori quindi descrivono come è stato costruito l’Atlante e come deve essere adoperato (l’Atlante completo è fra l’altro disponibile sul sito http://atlantelavoro.inapp.org/), ma soprattutto nella parte finale della ricerca illustrano le possibili funzioni d’uso dell’Atlante come modello per la ricerca e strumento tecnico nelle prassi e nei servizi del sistema lavoro-formazione e soprattutto dell’apprendimento permanente.

Da mappa usata come semplice guida per non sbagliare strada, l’Atlante del lavoro diventa così strumento per costruire e percorrere strade diverse dalle consueto. Un altro tassello per una cultura d’impresa sempre più completa e importante.

Atlante lavoro Un modello a supporto delle politiche  dell’occupazione e dell’apprendimento permanente

Riccardo Mazzarella, Francesco Mallardi, Rita Porcelli

SINAPPSI – Connessioni tra ricerca e politiche pubbliche | Anno VII | N° 2-3/2017 | Rivista quadrimestrale dell’Inapp

Un Atlante come strumento di esplorazione di percorsi innovativi fra impresa e lavoro

 

Avere mappe sicure e affidabili è uno dei principi di base di ogni buon viaggio. Lo è anche per le imprese. All’azienda che diventa impresa e che s’avventura in un sistema complesso e globale, veloce e multiforme come quello nel quale oggi si muovono le organizzazioni della produzione, l’avere a disposizione buone guide può cambiare destino e orizzonte di crescita. E servono anche mappe per il lavoro. Che funzionino da orientamento per tutti.

“Atlante lavoro. Un modello a supporto delle politiche  dell’occupazione e dell’apprendimento permanente”  è una buona lettura per capire di più sui principi e i metodi utilizzati per l’elaborazione del modello di Atlante del lavoro elaborato dall’Inapp, cioè  dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche che svolge l’analisi, il monitoraggio e la valutazione delle politiche del lavoro e dei servizi per il lavoro, delle politiche dell’istruzione e della formazione, delle politiche sociali e di tutte quelle politiche pubbliche che hanno effetti sul mercato del lavoro.  La ricerca scritta da Riccardo Mazzarella, Francesco Mallardi e da Rita Porcelli è una lettura importante perché l’Atlante Inapp è una delle mappe più diffuse e utilizzate anche in ambito istituzionale per sistematizzare e chiarire la situazione del mercato del lavoro in Italia, le sue condizioni e le sue prospettive. Spiegano gli autori che l’Atlante “è un modello di rappresentazione universale dei contenuti del lavoro basato sulla descrizione delle attività comunemente svolte nei contesti lavorativi”. Atlante come mappa di base, dunque, il cui modello originario è stato in seguito integrato con l’obiettivo di raccogliere informazioni provenienti dal mondo della formazione e di aiutare le politiche nel campo dell’apprendimento permanente oltre che le politiche attive del lavoro.

Gli autori quindi descrivono come è stato costruito l’Atlante e come deve essere adoperato (l’Atlante completo è fra l’altro disponibile sul sito http://atlantelavoro.inapp.org/), ma soprattutto nella parte finale della ricerca illustrano le possibili funzioni d’uso dell’Atlante come modello per la ricerca e strumento tecnico nelle prassi e nei servizi del sistema lavoro-formazione e soprattutto dell’apprendimento permanente.

Da mappa usata come semplice guida per non sbagliare strada, l’Atlante del lavoro diventa così strumento per costruire e percorrere strade diverse dalle consueto. Un altro tassello per una cultura d’impresa sempre più completa e importante.

Atlante lavoro Un modello a supporto delle politiche  dell’occupazione e dell’apprendimento permanente

Riccardo Mazzarella, Francesco Mallardi, Rita Porcelli

SINAPPSI – Connessioni tra ricerca e politiche pubbliche | Anno VII | N° 2-3/2017 | Rivista quadrimestrale dell’Inapp

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