Musica d’impresa
L’analisi dell’educazione musicale e di quella imprenditoriale mostra i molti tratti comuni di due attività solo in apparenza lontane
Educare ed educarsi al rigore dell’azione. Conta anche questo. E conta ancora di più quando occorra affrontare periodi complessi e sfide nuove. Indicazione valida per tutti e che può arrivare da campi d’azione diversi eppure con tratti in comune. E’ il caso del fare impresa e del fare musica. E quindi dell’educazione all’imprenditorialità accanto a quella musicale. Calcolo e arte, solo in apparenza distanti.
Il tema è affrontato da un intervento di Daniele Morselli nell’ambito della raccolta “Donare donarsi. Per una pedagogia della Community music”. L’autore si impegna in una indagine interdisciplinare tra educazione musicale ed educazione imprenditoriale, che può dare alcuni interessanti spunti di riflessione e che arriva a constatare molti punti in comune.
Si chiede l’autore in “Verso una integrazione di educazione musicale ed educazione all’imprenditorialità in un’ottica di lifelong learning. Un’analisi della letteratura” se possa “un programma di educazione musicale contenere elementi di educazione all’imprenditorialità”. E poi ancora se possa “un programma di educazione all’imprenditorialità utilizzare l’educazione musicale”.
Morselli quindi ragiona partendo dalla constatazione che imprenditorialità e musica possono essere viste come “competenze chiave per l’apprendimento permanente” e quindi come tutto sommato anche nelle arti occorra una certa dose di approccio d’impresa. L’autore poi affronta casi diversi di incrocio dei metodi di apprendimento, per dimostrare quanto la musica possa fare bene all’impresa e viceversa.
Scrive quindi Morselli: “Un falso mito che è spesso circolato nei circoli artistici è che le persone che hanno successo nelle arti creative sono quelle che sono prive di competenze economiche. Ancora più paralizzante è il mito secondo cui i musicisti che nella propria carriera scelgono di dare priorità alla componente affaristica a scapito di quella artistica rischiano solo di svendersi”. E poi ancora : “Una visione olistica dell’educazione all’imprenditorialità nella musica permette quindi si superare una visione razionalistica che vede l’imprenditorialità come materia a sé stante, e dunque che rischia di segregare piuttosto che integrare l’imprenditorialità all’educazione musicale”.
Insomma, fare bene impresa è cosa molto affine a far bene musica. E vicerversa.
Verso una integrazione di educazione musicale ed educazione all’imprenditorialità in un’ottica di lifelong learning. Un’analisi della letteratura
Daniele Morselli
In “Donare donarsi. Per una pedagogia della Community music”, a cura di Antonella Coppi, Libreria Musicale Italiana, 2020
L’analisi dell’educazione musicale e di quella imprenditoriale mostra i molti tratti comuni di due attività solo in apparenza lontane
Educare ed educarsi al rigore dell’azione. Conta anche questo. E conta ancora di più quando occorra affrontare periodi complessi e sfide nuove. Indicazione valida per tutti e che può arrivare da campi d’azione diversi eppure con tratti in comune. E’ il caso del fare impresa e del fare musica. E quindi dell’educazione all’imprenditorialità accanto a quella musicale. Calcolo e arte, solo in apparenza distanti.
Il tema è affrontato da un intervento di Daniele Morselli nell’ambito della raccolta “Donare donarsi. Per una pedagogia della Community music”. L’autore si impegna in una indagine interdisciplinare tra educazione musicale ed educazione imprenditoriale, che può dare alcuni interessanti spunti di riflessione e che arriva a constatare molti punti in comune.
Si chiede l’autore in “Verso una integrazione di educazione musicale ed educazione all’imprenditorialità in un’ottica di lifelong learning. Un’analisi della letteratura” se possa “un programma di educazione musicale contenere elementi di educazione all’imprenditorialità”. E poi ancora se possa “un programma di educazione all’imprenditorialità utilizzare l’educazione musicale”.
Morselli quindi ragiona partendo dalla constatazione che imprenditorialità e musica possono essere viste come “competenze chiave per l’apprendimento permanente” e quindi come tutto sommato anche nelle arti occorra una certa dose di approccio d’impresa. L’autore poi affronta casi diversi di incrocio dei metodi di apprendimento, per dimostrare quanto la musica possa fare bene all’impresa e viceversa.
Scrive quindi Morselli: “Un falso mito che è spesso circolato nei circoli artistici è che le persone che hanno successo nelle arti creative sono quelle che sono prive di competenze economiche. Ancora più paralizzante è il mito secondo cui i musicisti che nella propria carriera scelgono di dare priorità alla componente affaristica a scapito di quella artistica rischiano solo di svendersi”. E poi ancora : “Una visione olistica dell’educazione all’imprenditorialità nella musica permette quindi si superare una visione razionalistica che vede l’imprenditorialità come materia a sé stante, e dunque che rischia di segregare piuttosto che integrare l’imprenditorialità all’educazione musicale”.
Insomma, fare bene impresa è cosa molto affine a far bene musica. E vicerversa.
Verso una integrazione di educazione musicale ed educazione all’imprenditorialità in un’ottica di lifelong learning. Un’analisi della letteratura
Daniele Morselli
In “Donare donarsi. Per una pedagogia della Community music”, a cura di Antonella Coppi, Libreria Musicale Italiana, 2020