Nuovi imprenditori per nuove imprese
Crescita, cambiamento, intelligenza. E’ anche attorno a questi termini che ruota ormai il futuro delle imprese (non solo italiane). Capacità di percorrere le strade giuste per crescere, ma anche di saper cambiare e di farlo con intelligenza, magari sfruttando meno di un tempo capitale e lavoro tradizionali. Si delinea, così, un nuovo modo di fare impresa e quindi una nuovo essere imprenditoriale.
E’ su questa base che Sandro Trento (Ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l’Università di Trento dove dirige anche il CLab, laboratorio di imprenditorialità), e Flavia Faggioni (formatasi fra Trento, la Technische Universität di Dresda e l’Università di Bologna, si occupa adesso di economia delle imprese, di economia sociale e sanitaria), hanno scritto “Imprenditori cercasi. Innovare per riprendere a crescere”.
I due non ha inteso scrivere un altro volume sulle modalità di organizzazione dei fattori della produzione che sia più adatta per agguantare i treni dello sviluppo. Centro del ragionamento è invece la figura dell’imprenditore nuovo che deve diffondersi, la sua essenza, le diversità rispetto al passato, anche nei confronti della categoria dei manager. “Questo – sottolineano poi i due studiosi proprio all’inizio del libro -, non è l’ennesimo libro sul declino italiano”. Ed è in effetti qualcosa d’altro che sfata anche una serie di miti nazionali. Come proprio il fatto che il nostro Paese sia quello dell’imprenditorialità per eccellenza. Trento e Faggioni quindi spiegano: “Certamente l’Italia è un paese ricco di «persone imprenditoriali», dato l’altissi¬mo numero di imprese piccole e piccolissime. Un alto numero di imprese però non significa necessariamente che esista una «cultura imprenditoriale». L’imprenditorialità, in Italia, dovrebbe impie¬gare e produrre maggiormente l’innovazione, la ricerca e il cam¬biamento e questo non può avvenire senza una crescita adeguata delle imprese. Nel complesso in Italia vi sono grosse potenzialità per una crescita imprenditoriale, per un’imprenditorialità che sia «più innovativa», più competitiva e più proiettata verso una con¬correnza globale e non solo nazionale, ma gli ostacoli strutturali, politici e «di sistema» sono un freno imponente a tale processo”.
E ‘ da questi assunti che si dipana tutto il volume: circa 170 pagine per mettere in fila concetti e indicazioni importanti per arrivare a delineare un “imprenditore nuovo”.
Il primo capitolo, quindi, confronta il capitalismo manageriale con quello imprenditoriale, compiendo un cammino storico e concettuale fra questi due modi di intendere la produzione. Il secondo passaggio è la fotografia del concetto di imprenditore così come viene individuato dagli economisti e dalla tradizione e così come dovrebbe essere modernamente inteso. Si torna poi a guardare più da vicino l’Italia – “paese di piccole imprese e di lavoratori autonomi” -, e a cercare di rispondere alla domanda: “Gli italiani sono imprenditoriali?”. In Italia, viene detto, non manca l’ispirazione ad essere imprenditori, ma “tuttavia è presente una serie di fattori che contribuiscono a indicare una tendenza a replicare, piuttosto che a creare, o innovare”. L’ultimo capitolo è dedicato così alle modalità per “creare l’economia imprenditoriale”, che passano da approcci diversi per sfruttare le tecnologie a disposizione, la ricerca di capitali di finanziamento, l’organizzazione stessa del lavoro, della progettazione e della produzione. Ma non viene nemmeno trascurato di ricordare che occorre pure un “ecosistema” che favorisca l’impresa e che faccia della scuola, della formazione, dell’agevolazione degli investimenti e della applicazione delle regole alcuni dei suoi capisaldi.
Il libro di Trento e Faggioni contiene analisi e interpretazioni che non sempre forse incontreranno l’approvazione di tutti, ma è proprio questo ciò che deve fare uno strumento di approfondimento della conoscenza della realtà: suscitare dibattito per aggiungere elementi nuovi alla rappresentazione di ciò che su vuole comprendere.
Imprenditori cercasi. Innovare per riprendere a crescere
Sandro Trento, Flavia Faggioni
Il Mulino, 2016
Crescita, cambiamento, intelligenza. E’ anche attorno a questi termini che ruota ormai il futuro delle imprese (non solo italiane). Capacità di percorrere le strade giuste per crescere, ma anche di saper cambiare e di farlo con intelligenza, magari sfruttando meno di un tempo capitale e lavoro tradizionali. Si delinea, così, un nuovo modo di fare impresa e quindi una nuovo essere imprenditoriale.
E’ su questa base che Sandro Trento (Ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l’Università di Trento dove dirige anche il CLab, laboratorio di imprenditorialità), e Flavia Faggioni (formatasi fra Trento, la Technische Universität di Dresda e l’Università di Bologna, si occupa adesso di economia delle imprese, di economia sociale e sanitaria), hanno scritto “Imprenditori cercasi. Innovare per riprendere a crescere”.
I due non ha inteso scrivere un altro volume sulle modalità di organizzazione dei fattori della produzione che sia più adatta per agguantare i treni dello sviluppo. Centro del ragionamento è invece la figura dell’imprenditore nuovo che deve diffondersi, la sua essenza, le diversità rispetto al passato, anche nei confronti della categoria dei manager. “Questo – sottolineano poi i due studiosi proprio all’inizio del libro -, non è l’ennesimo libro sul declino italiano”. Ed è in effetti qualcosa d’altro che sfata anche una serie di miti nazionali. Come proprio il fatto che il nostro Paese sia quello dell’imprenditorialità per eccellenza. Trento e Faggioni quindi spiegano: “Certamente l’Italia è un paese ricco di «persone imprenditoriali», dato l’altissi¬mo numero di imprese piccole e piccolissime. Un alto numero di imprese però non significa necessariamente che esista una «cultura imprenditoriale». L’imprenditorialità, in Italia, dovrebbe impie¬gare e produrre maggiormente l’innovazione, la ricerca e il cam¬biamento e questo non può avvenire senza una crescita adeguata delle imprese. Nel complesso in Italia vi sono grosse potenzialità per una crescita imprenditoriale, per un’imprenditorialità che sia «più innovativa», più competitiva e più proiettata verso una con¬correnza globale e non solo nazionale, ma gli ostacoli strutturali, politici e «di sistema» sono un freno imponente a tale processo”.
E ‘ da questi assunti che si dipana tutto il volume: circa 170 pagine per mettere in fila concetti e indicazioni importanti per arrivare a delineare un “imprenditore nuovo”.
Il primo capitolo, quindi, confronta il capitalismo manageriale con quello imprenditoriale, compiendo un cammino storico e concettuale fra questi due modi di intendere la produzione. Il secondo passaggio è la fotografia del concetto di imprenditore così come viene individuato dagli economisti e dalla tradizione e così come dovrebbe essere modernamente inteso. Si torna poi a guardare più da vicino l’Italia – “paese di piccole imprese e di lavoratori autonomi” -, e a cercare di rispondere alla domanda: “Gli italiani sono imprenditoriali?”. In Italia, viene detto, non manca l’ispirazione ad essere imprenditori, ma “tuttavia è presente una serie di fattori che contribuiscono a indicare una tendenza a replicare, piuttosto che a creare, o innovare”. L’ultimo capitolo è dedicato così alle modalità per “creare l’economia imprenditoriale”, che passano da approcci diversi per sfruttare le tecnologie a disposizione, la ricerca di capitali di finanziamento, l’organizzazione stessa del lavoro, della progettazione e della produzione. Ma non viene nemmeno trascurato di ricordare che occorre pure un “ecosistema” che favorisca l’impresa e che faccia della scuola, della formazione, dell’agevolazione degli investimenti e della applicazione delle regole alcuni dei suoi capisaldi.
Il libro di Trento e Faggioni contiene analisi e interpretazioni che non sempre forse incontreranno l’approvazione di tutti, ma è proprio questo ciò che deve fare uno strumento di approfondimento della conoscenza della realtà: suscitare dibattito per aggiungere elementi nuovi alla rappresentazione di ciò che su vuole comprendere.
Imprenditori cercasi. Innovare per riprendere a crescere
Sandro Trento, Flavia Faggioni
Il Mulino, 2016