Perché un’impresa nasce in un certo luogo e non in un altro?
Nascita, progressione e sviluppo delle imprese derivano anche dalle condizioni storiche, istituzionali e sociali nelle quali si ritrovano gli imprenditori. Anzi, la particolare natura delle imprese, la loro cultura, il modo di essere e le possibilità che hanno di svilupparsi, pare siano strettamente collegate all’epoca storica che le vede sorgere. Per capire meglio, però, occorre organizzare le informazioni e le interpretazioni secondo un filo logico. Servono guide come quella predisposta da Geoffrey Jones (della Harvard University – Entrepreneurial Management Unit), che in poco più di 70 pagine racconta l’evoluzione dei rapporti fra imprenditorialità, aziende e sviluppo dal 1850 ad oggi.
Lo studio integra le conoscenze sul ruolo dell’imprenditorialità e delle imprese nelle analisi del perché l’Asia, l’America Latina e l’Africa siano state così lente a raggiungere l’Occidente dopo la rivoluzione industriale e l’avvento della crescita economica moderna e di come, invece, oggi alcune aree del mondo stiano crescendo molto più dell’Europa e dell’America del Nord.
Per condurre il lettore lungo oltre cento anni di storia economica e d’impresa, Jones divide il tutto in grandi passaggi: la creazione della ricchezza e della povertà all’epoca della “prima economia globale” e fino al primo conflitto mondale, lo sconquasso determinato dalla Seconda Guerra Mondiale e l’evoluzione del dopoguerra, la fase della “seconda economia globale” fino ad oggi. Tutto raccontato piuttosto che esposto, in modo tale da costruire una storia e non solamente un saggio accademico.
La conclusione secondo Jones, è che le spiegazioni che si concentrano sulle istituzioni carenti, sulla scarsa propensione allo sviluppo del capitale umano, sulla geografia e sulla cultura sono importanti, ma non sufficienti per capire la crescita delle imprese e il loro modo di affrontare la realtà. Oggi, poi, il radicamento sociale e culturale delle nuove tecnologie pone importanti sfide imprenditoriali e culturali che le diverse aree del globo affrontano in maniera diversa e con risultati differenti. “Pratiche manageriali spesso locali e occidentali – dice ad un certo punto Jones -, sono state combinate per la produzione di forme ibride di impresa”.
Entrepreneurs, Firms and Global Wealth Since 1850
Geoffrey Jones
Harvard Business School – General Management Unit, Working Paper No. 13-076, 2013.
Nascita, progressione e sviluppo delle imprese derivano anche dalle condizioni storiche, istituzionali e sociali nelle quali si ritrovano gli imprenditori. Anzi, la particolare natura delle imprese, la loro cultura, il modo di essere e le possibilità che hanno di svilupparsi, pare siano strettamente collegate all’epoca storica che le vede sorgere. Per capire meglio, però, occorre organizzare le informazioni e le interpretazioni secondo un filo logico. Servono guide come quella predisposta da Geoffrey Jones (della Harvard University – Entrepreneurial Management Unit), che in poco più di 70 pagine racconta l’evoluzione dei rapporti fra imprenditorialità, aziende e sviluppo dal 1850 ad oggi.
Lo studio integra le conoscenze sul ruolo dell’imprenditorialità e delle imprese nelle analisi del perché l’Asia, l’America Latina e l’Africa siano state così lente a raggiungere l’Occidente dopo la rivoluzione industriale e l’avvento della crescita economica moderna e di come, invece, oggi alcune aree del mondo stiano crescendo molto più dell’Europa e dell’America del Nord.
Per condurre il lettore lungo oltre cento anni di storia economica e d’impresa, Jones divide il tutto in grandi passaggi: la creazione della ricchezza e della povertà all’epoca della “prima economia globale” e fino al primo conflitto mondale, lo sconquasso determinato dalla Seconda Guerra Mondiale e l’evoluzione del dopoguerra, la fase della “seconda economia globale” fino ad oggi. Tutto raccontato piuttosto che esposto, in modo tale da costruire una storia e non solamente un saggio accademico.
La conclusione secondo Jones, è che le spiegazioni che si concentrano sulle istituzioni carenti, sulla scarsa propensione allo sviluppo del capitale umano, sulla geografia e sulla cultura sono importanti, ma non sufficienti per capire la crescita delle imprese e il loro modo di affrontare la realtà. Oggi, poi, il radicamento sociale e culturale delle nuove tecnologie pone importanti sfide imprenditoriali e culturali che le diverse aree del globo affrontano in maniera diversa e con risultati differenti. “Pratiche manageriali spesso locali e occidentali – dice ad un certo punto Jones -, sono state combinate per la produzione di forme ibride di impresa”.
Entrepreneurs, Firms and Global Wealth Since 1850
Geoffrey Jones
Harvard Business School – General Management Unit, Working Paper No. 13-076, 2013.