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Persone e non categorie

Il cambio di approccio ai mercati a al marketing raccontato in un libro appena pubblicato

 

Mercati fatti di persone e non di consumatori. Constatazione solo in apparenza banale e scontata, che, in effetti, è la sintesi di una visione diversa – e più completa -, degli interlocutori di ogni impresa: le persone, appunto. Visione, quella dei mercati in cui agiscono essere umani e non categorie astratte, che indica anche un diverso approccio alla stessa cultura del produrre. E’ attorno a queste idee che ragiona Matteo Rinaldi con il suo “Human-centric marketing. Prima di consumatori, siamo tutti persone” pubblicato da poco.

Tutto parte, oltre che dalla constatazione appena accennata, anche da un’altra condizione che si verifica nella realtà: le aziende di maggior successo hanno una cosa in comune: non chiamano consumatori i propri clienti, ma partono dal principio che sono prima di tutto delle persone, con le loro vite, bisogni, desideri e paure. E’ su questo principio che Rinaldi costruisce un marketing diverso che ha come obiettivo non solo e non tanto “vendere il prodotto” ma anche emozionare e contribuire a migliorare la vita delle persone, per farle sentire meglio con se stesse e con gli altri. Marketing con al centro la persona, come dice lo stesso titolo del libro. Dietro tutto questo, è un approccio teorico importante: capire perché le persone fanno quello che fanno.

Rinaldi compie quindi un percorso che inizia dalla messa a fuoco dei concetti fondamentali della disciplina, passa dall’approfondimento del cambio di obiettivo della stessa, suggerisce di guardare alle persone e passa quindi a precisare i passi operativi per trasformare tutto in pratica aziendale. Scorrono, nelle diverse pagine, anche i casi di The Blond Salad e Foorban, Danone, Costa Crociere, Heineken, Huawei, Ceres, Barilla e BMW.

Quanto scritto da Matteo Rinaldi è certamente qualcosa di stimolante, da leggere con attenzione, che fa pensare ad una visione diversa di una delle attività fondamentali della maggioranza delle imprese. Qualcosa che suggerisce un cambio di cultura aziendale che può essere preso in seria considerazione.

Human-centric marketing. Prima di consumatori, siamo tutti persone

Matteo Rinaldi

Franco Angeli, 2022

Il cambio di approccio ai mercati a al marketing raccontato in un libro appena pubblicato

 

Mercati fatti di persone e non di consumatori. Constatazione solo in apparenza banale e scontata, che, in effetti, è la sintesi di una visione diversa – e più completa -, degli interlocutori di ogni impresa: le persone, appunto. Visione, quella dei mercati in cui agiscono essere umani e non categorie astratte, che indica anche un diverso approccio alla stessa cultura del produrre. E’ attorno a queste idee che ragiona Matteo Rinaldi con il suo “Human-centric marketing. Prima di consumatori, siamo tutti persone” pubblicato da poco.

Tutto parte, oltre che dalla constatazione appena accennata, anche da un’altra condizione che si verifica nella realtà: le aziende di maggior successo hanno una cosa in comune: non chiamano consumatori i propri clienti, ma partono dal principio che sono prima di tutto delle persone, con le loro vite, bisogni, desideri e paure. E’ su questo principio che Rinaldi costruisce un marketing diverso che ha come obiettivo non solo e non tanto “vendere il prodotto” ma anche emozionare e contribuire a migliorare la vita delle persone, per farle sentire meglio con se stesse e con gli altri. Marketing con al centro la persona, come dice lo stesso titolo del libro. Dietro tutto questo, è un approccio teorico importante: capire perché le persone fanno quello che fanno.

Rinaldi compie quindi un percorso che inizia dalla messa a fuoco dei concetti fondamentali della disciplina, passa dall’approfondimento del cambio di obiettivo della stessa, suggerisce di guardare alle persone e passa quindi a precisare i passi operativi per trasformare tutto in pratica aziendale. Scorrono, nelle diverse pagine, anche i casi di The Blond Salad e Foorban, Danone, Costa Crociere, Heineken, Huawei, Ceres, Barilla e BMW.

Quanto scritto da Matteo Rinaldi è certamente qualcosa di stimolante, da leggere con attenzione, che fa pensare ad una visione diversa di una delle attività fondamentali della maggioranza delle imprese. Qualcosa che suggerisce un cambio di cultura aziendale che può essere preso in seria considerazione.

Human-centric marketing. Prima di consumatori, siamo tutti persone

Matteo Rinaldi

Franco Angeli, 2022

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