Pianificare con giudizio
Una tesi discussa all’Università di Padova, ragiona sulla necessità di modelli di investimento che riescano a coniugare elementi comuni ai tratti propri delle singole imprese
Pianificare per crescere meglio. Principio cardine di ogni buona impresa e anche di ogni cultura del produrre che davvero sia tale e che, quindi, si faccia scrupolo di non perdere d’occhio la necessità di sviluppo armonico delle organizzazioni. Cosa non semplice, tuttavia, quella del pianificare; soprattutto quando occorra investire e risanare prima di riavviare la crescita.
E’ attorno a questi argomenti che si è esercitato Matteo Telatin con il suo lavoro di ricerca discusso nell’ambito del Corso di laurea magistrale in Economia e Diritto del Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M.Fanno” di Padova.
Spiega Telatin all’inizio della sua indagine: “E’ necessario spendere qualche riga per introdurre il tema del seguente contributo il cui scopo è quello di mettere in luce l’enorme importanza che la pianificazione ha a livello imprenditoriale”. Non solo, quindi, conoscere per decidere (deliberare), ma anche programmare con attenzione i passi prima e dopo le decisioni prese.
Da qui l’importanza, che è alla base della ricerca di Telatin, del piano industriale visto come “uno strumento particolarmente duttile poiché esso si presta a diversi contesti gestionali. Redigere un piano – precisa Telatin – è utile, se non addirittura necessario, non solo in sede di avvio di una nuova attività ma anche in ipotesi di rilancio o risanamento della formula imprenditoriale”. Messo a punto l’ambito di indagine, l’autore si concentra quindi “sui piani di investimento e di risanamento” cercando di arrivare, dopo una serie di passaggi teorici, ad indicare “degli strumenti che possano essere utili anche nella prassi operativa”. Telatin non si ferma però all’individuazione di strumenti possibili. La seconda parte della sua ricerca, infatti, si pone l’obiettivo di esaminare una serie di casi concreti, resi anonimi nel nome ma corrispondenti a diverse realtà d’impresa.
Matteo Telatin arriva ad una doppia conclusione: da un lato la necessità di definire un modello omogeneo di intervento nella pianificazione aziendale, dall’altro, tuttavia, l’altrettanto importante necessità di fornire a questo modello una flessibilità che lo ponga in grado di rispondere alla varietà d’impresa esistente sul territorio.
Piani d’Investimento e di Risanamento: aspetti tecnici ed analisi di casi
Telatin Matteo
Università degli Studi di Padova, Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M.Fanno”, Corso di laurea magistrale in Economia e Diritto, 2020
Una tesi discussa all’Università di Padova, ragiona sulla necessità di modelli di investimento che riescano a coniugare elementi comuni ai tratti propri delle singole imprese
Pianificare per crescere meglio. Principio cardine di ogni buona impresa e anche di ogni cultura del produrre che davvero sia tale e che, quindi, si faccia scrupolo di non perdere d’occhio la necessità di sviluppo armonico delle organizzazioni. Cosa non semplice, tuttavia, quella del pianificare; soprattutto quando occorra investire e risanare prima di riavviare la crescita.
E’ attorno a questi argomenti che si è esercitato Matteo Telatin con il suo lavoro di ricerca discusso nell’ambito del Corso di laurea magistrale in Economia e Diritto del Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M.Fanno” di Padova.
Spiega Telatin all’inizio della sua indagine: “E’ necessario spendere qualche riga per introdurre il tema del seguente contributo il cui scopo è quello di mettere in luce l’enorme importanza che la pianificazione ha a livello imprenditoriale”. Non solo, quindi, conoscere per decidere (deliberare), ma anche programmare con attenzione i passi prima e dopo le decisioni prese.
Da qui l’importanza, che è alla base della ricerca di Telatin, del piano industriale visto come “uno strumento particolarmente duttile poiché esso si presta a diversi contesti gestionali. Redigere un piano – precisa Telatin – è utile, se non addirittura necessario, non solo in sede di avvio di una nuova attività ma anche in ipotesi di rilancio o risanamento della formula imprenditoriale”. Messo a punto l’ambito di indagine, l’autore si concentra quindi “sui piani di investimento e di risanamento” cercando di arrivare, dopo una serie di passaggi teorici, ad indicare “degli strumenti che possano essere utili anche nella prassi operativa”. Telatin non si ferma però all’individuazione di strumenti possibili. La seconda parte della sua ricerca, infatti, si pone l’obiettivo di esaminare una serie di casi concreti, resi anonimi nel nome ma corrispondenti a diverse realtà d’impresa.
Matteo Telatin arriva ad una doppia conclusione: da un lato la necessità di definire un modello omogeneo di intervento nella pianificazione aziendale, dall’altro, tuttavia, l’altrettanto importante necessità di fornire a questo modello una flessibilità che lo ponga in grado di rispondere alla varietà d’impresa esistente sul territorio.
Piani d’Investimento e di Risanamento: aspetti tecnici ed analisi di casi
Telatin Matteo
Università degli Studi di Padova, Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M.Fanno”, Corso di laurea magistrale in Economia e Diritto, 2020