Progresso per tutti
L’ultimo libro di un grande storico fa ragionare su uno dei concetti più importanti per l’uomo
Guardare avanti. Scorgere un orizzonte migliore del presente. Cercare comunque di trovare un senso a quanto accade. E’ pratica, questa, importante per chiunque voglia consapevolmente rendersi conto di dov’è. Vale anche per le organizzazioni della produzione, e quindi per imprenditori e manager ai quali oltre che il profitto interessi anche il senso della loro attività.
E’ buona cosa allora leggere “Progresso” di Aldo Schiavone (storico e soprattutto acuto osservatore degli intrecci tra storia e realtà dell’oggi). Libro breve (poco meno di 140 pagine), ma densissimo di idee e di contenuti, l’ultima fatica letteraria di Schiavone è un viaggio attorno e dentro l’idea di progresso vista e raccontata facendo uso di tutta una vita di studi storici e di un grande acume critico (oltre che di una buona capacità di scrivere e raccontare).
L’autore lavora quindi attorno ad una parola che sembra, oggi, quasi da evitare, un ricordo di tempi lontani e di perdute ingenuità intellettuali. Eppure, l’idea di progresso esprime qualcosa di profondo e di essenziale: una rappresentazione della storia senza la quale la nostra identità e la nostra capacità di progettare il futuro sono a rischio. E’ proprio da questo concetto che deriva il valore del libro anche per chi si ritrova a dover “governare” un aggregato sociale oppure un’impresa.
Il libro ha una struttura semplice. Prima viene svolta una analisi dell’idea di progresso nel corso della storia, poi viene affrontato il tema del presente e, quindi, di come oggi approcciarsi alla stessa idea di progresso e di quanto questa debba ancora essere considerata. Scrive Schiavone: “La consapevolezza del passato (…) aiuta a concentraci sulla sfida che ci aspetta: una prova chiede di adeguare a un salto tecnologico vertiginoso (appena cominciato e già sconvolgente) una capacità di costruzione sociale, etica, politica, giuridica in grado di sostenerne gli effetti e di orientarli nel verso che finora non è stato mai smarrito, nonostante terribili cadute e oscure tortuosità: quello di una maggiore libertà dell’umane, e di una sua maggiore capacità di comprendere e di realizzarsi”.
Il libro di Schiavone dà vivo tutto il senso di speranza che comunque è possibile trarre dalla condizione umana. A patto che si sappia bene stabilire cosa occorre fare. Scritto poco prima della pandemia di Covid-19, “Progresso” acquista di questi tempi ancora più significato.
Progresso
Aldo Schiavone
il Mulino, 2020


L’ultimo libro di un grande storico fa ragionare su uno dei concetti più importanti per l’uomo
Guardare avanti. Scorgere un orizzonte migliore del presente. Cercare comunque di trovare un senso a quanto accade. E’ pratica, questa, importante per chiunque voglia consapevolmente rendersi conto di dov’è. Vale anche per le organizzazioni della produzione, e quindi per imprenditori e manager ai quali oltre che il profitto interessi anche il senso della loro attività.
E’ buona cosa allora leggere “Progresso” di Aldo Schiavone (storico e soprattutto acuto osservatore degli intrecci tra storia e realtà dell’oggi). Libro breve (poco meno di 140 pagine), ma densissimo di idee e di contenuti, l’ultima fatica letteraria di Schiavone è un viaggio attorno e dentro l’idea di progresso vista e raccontata facendo uso di tutta una vita di studi storici e di un grande acume critico (oltre che di una buona capacità di scrivere e raccontare).
L’autore lavora quindi attorno ad una parola che sembra, oggi, quasi da evitare, un ricordo di tempi lontani e di perdute ingenuità intellettuali. Eppure, l’idea di progresso esprime qualcosa di profondo e di essenziale: una rappresentazione della storia senza la quale la nostra identità e la nostra capacità di progettare il futuro sono a rischio. E’ proprio da questo concetto che deriva il valore del libro anche per chi si ritrova a dover “governare” un aggregato sociale oppure un’impresa.
Il libro ha una struttura semplice. Prima viene svolta una analisi dell’idea di progresso nel corso della storia, poi viene affrontato il tema del presente e, quindi, di come oggi approcciarsi alla stessa idea di progresso e di quanto questa debba ancora essere considerata. Scrive Schiavone: “La consapevolezza del passato (…) aiuta a concentraci sulla sfida che ci aspetta: una prova chiede di adeguare a un salto tecnologico vertiginoso (appena cominciato e già sconvolgente) una capacità di costruzione sociale, etica, politica, giuridica in grado di sostenerne gli effetti e di orientarli nel verso che finora non è stato mai smarrito, nonostante terribili cadute e oscure tortuosità: quello di una maggiore libertà dell’umane, e di una sua maggiore capacità di comprendere e di realizzarsi”.
Il libro di Schiavone dà vivo tutto il senso di speranza che comunque è possibile trarre dalla condizione umana. A patto che si sappia bene stabilire cosa occorre fare. Scritto poco prima della pandemia di Covid-19, “Progresso” acquista di questi tempi ancora più significato.
Progresso
Aldo Schiavone
il Mulino, 2020