Quale etica per quale impresa?
L’analisi critica e attenta del profitto quale scopo finale delle organizzazioni della produzione
Profitto prima di tutto. Dal quale poi discenderà anche altro. Sempre che la conduzione dell’impresa sia secondo etica e regole di buona convivenza civile. E’ la tesi che Franco Debenedetti – amministratore di diverse società ma soprattutto acuto osservatore della realtà dell’economia e non solo -, propone nel suo “Fare profitti. Etica dell’impresa” appena pubblicato. Un libro che raggiunge l’obiettivo: quello di far pensare e ragionare su un tema: le relazioni tra profitto d’impresa e ruolo della stessa all’interno della società d’oggi nella quale il capitalismo è nuovamente posto sotto i riflettori della critica.
Debenedetti ragiona nell’ambito del vasto argomento che mette insieme le regole della buona impresa con quelle dettate dalla constatazione dei molti problemi che il capitalismo pare generare. L’autore mette così a confronto il profitto come fine ultimo delle organizzazioni della produzione e gli altri scopi che a queste sempre di più vengono dati (quasi in maniera esclusiva). A partire dalla responsabilità sociale d’impresa. Tutto sulla traccia indicata da un anniversario, i cinquant’anni dalla pubblicazione di un celeberrimo articolo di Milton Friedman che scrisse: “L’unica vera responsabilità delle imprese è fare profitti”.
Debenedetti, in particolare, prende come punto focale del suo argomentare la società per azioni, ma quanto scrive è valido per l’insieme dell’attuale sistema dell’economia e della finanza. E si chiede se, di fronte alla crisi ed ai problemi generati da questa, occorra buttare tutto all’aria. La risposta è chiara: l’impresa deve continuare ad essere tale, mentre per correggere le distorsioni occorrono certezza delle leggi e l’agire delle democrazie.
Il libro si legge quasi come un racconto. Ad iniziare dalla messa a punto del perché secondo l’autore fare profitti sia etica d’impresa, per passare alla messa a fuoco del perché fare profitti debba essere attività condotta nel rispetto delle regole fondamentali della società. Successivamente il libro ragiona sulle diseguaglianze in atto e quindi sulle caratteristiche più importanti dell’attuale sistema sociale: la connettività e la digitalizzazione delle relazioni. Tutto si chiude poi con un approfondimento relativo agli ultimi mesi toccati dalla pandemia di Covid-19, nei quali il ruolo delle imprese pare essere rivalutato e considerato.
Il libro di Franco Debenedetti è certamente da leggere con attenzione pur se scritto in modo denso e fitto. E’ un libro che fa pensare, non si è obbligati ad esser d’accordo con ogni sua riga, ma certamente si deve apprezzarne lo sforzo d’analisi e di interpretazione della storia e della realtà.
Fare profitti. Etica dell’impresa
Franco Debenedetti
Marsilio, 2021
L’analisi critica e attenta del profitto quale scopo finale delle organizzazioni della produzione
Profitto prima di tutto. Dal quale poi discenderà anche altro. Sempre che la conduzione dell’impresa sia secondo etica e regole di buona convivenza civile. E’ la tesi che Franco Debenedetti – amministratore di diverse società ma soprattutto acuto osservatore della realtà dell’economia e non solo -, propone nel suo “Fare profitti. Etica dell’impresa” appena pubblicato. Un libro che raggiunge l’obiettivo: quello di far pensare e ragionare su un tema: le relazioni tra profitto d’impresa e ruolo della stessa all’interno della società d’oggi nella quale il capitalismo è nuovamente posto sotto i riflettori della critica.
Debenedetti ragiona nell’ambito del vasto argomento che mette insieme le regole della buona impresa con quelle dettate dalla constatazione dei molti problemi che il capitalismo pare generare. L’autore mette così a confronto il profitto come fine ultimo delle organizzazioni della produzione e gli altri scopi che a queste sempre di più vengono dati (quasi in maniera esclusiva). A partire dalla responsabilità sociale d’impresa. Tutto sulla traccia indicata da un anniversario, i cinquant’anni dalla pubblicazione di un celeberrimo articolo di Milton Friedman che scrisse: “L’unica vera responsabilità delle imprese è fare profitti”.
Debenedetti, in particolare, prende come punto focale del suo argomentare la società per azioni, ma quanto scrive è valido per l’insieme dell’attuale sistema dell’economia e della finanza. E si chiede se, di fronte alla crisi ed ai problemi generati da questa, occorra buttare tutto all’aria. La risposta è chiara: l’impresa deve continuare ad essere tale, mentre per correggere le distorsioni occorrono certezza delle leggi e l’agire delle democrazie.
Il libro si legge quasi come un racconto. Ad iniziare dalla messa a punto del perché secondo l’autore fare profitti sia etica d’impresa, per passare alla messa a fuoco del perché fare profitti debba essere attività condotta nel rispetto delle regole fondamentali della società. Successivamente il libro ragiona sulle diseguaglianze in atto e quindi sulle caratteristiche più importanti dell’attuale sistema sociale: la connettività e la digitalizzazione delle relazioni. Tutto si chiude poi con un approfondimento relativo agli ultimi mesi toccati dalla pandemia di Covid-19, nei quali il ruolo delle imprese pare essere rivalutato e considerato.
Il libro di Franco Debenedetti è certamente da leggere con attenzione pur se scritto in modo denso e fitto. E’ un libro che fa pensare, non si è obbligati ad esser d’accordo con ogni sua riga, ma certamente si deve apprezzarne lo sforzo d’analisi e di interpretazione della storia e della realtà.
Fare profitti. Etica dell’impresa
Franco Debenedetti
Marsilio, 2021