Racconti economici
Appena pubblicato in Italia l’ultimo libro di un premio Nobel dell’economia, che affronta questa materia partendo dalle narrazioni e non dai numeri
Spiriti animali. Ma anche spiriti imprenditoriali, e poi di consumo, sentire della gente comune, umori della folla e dei singoli, fantasie di pochi che diventano pensiero dominante di molti e che toccano poi governi, imprese e famiglie. L’economia non è fatta solo di calcolo. Lo sanno bene gli osservatori attenti e anche gli imprenditori avveduti. Fa bene, allora, leggere con attenzione “Economia e narrazioni. Come le storie diventano virali e guidano i grandi eventi economici” pubblicato lo scorso anno da Robert J. Shiller (premio Nobel per l’economia) e tradotto adesso in Italia.
La fatica letteraria di Shiller (che in un libro precedente era riuscito ad anticipare buona parte di quanto poi accadde nel 2007), si basa sulla considerazione che l’economia è sempre stata (ancora oggi) influenzata dalle narrazioni che, spesso, si diffondo nella società come virus negli organismi viventi. Storie virali, dunque, narrazioni che riescono a modificare interi mercati: che si tratti della convinzione che i titoli delle società tecnologiche non possano far altro che salire, che i prezzi delle case non scenderanno mai o che certe aziende siano troppo grandi per fallire. Vere o false che siano, storie come queste – trasmesse con il passaparola, i mezzi di comunicazione e, sempre più oggi, i social media – determinano l’andamento dell’economia, influenzando le nostre decisioni su come e dove investire, quanto spendere e quanto risparmiare. Un fenomeno imponente, riconosciuto da grandi economisti come John Maynard Keynes, eppure in fin dei conti piuttosto trascurato da buona parte degli studiosi di economia e delle discipline collegate. Più facile – forse – è prevedere sulla base di modelli matematici formalmente esatti ma sostanzialmente avulsi dalla realtà delle cose e delle persone, che imbarcarsi per una navigazione perigliosa su un mare incerto fatto non solo di esattezza matematica ma soprattutto di approssimazione umana.
Il libro ha una struttura semplice. Prima di tutto l’autore mette a fuoco il concetto e i contenuti dell’Economia Narrativa (così si chiama quella parte dell’economia che pone al centro le narrazioni), successivamente Shiller pone dieci esempi di accadimenti economici la cui origine è basata sulle narrazioni. Un’ultima parte, brevissima, ragiona quindi sul futuro di questo particolare approccio ai fatti economici.
Shiller ha scelto la strada più incerta e pericolosa degli studi di economia, mettendo al centro del suo pluriennale lavoro gli aspetti più aleatori di questa materia. Da qui, il suo ultimo libro – un po’ summa dei precedenti -, che si legge quasi come un romanzo ma che contiene passaggi cruciali per la comprensione di quanto sta accadendo oggi.
Economia e narrazioni. Come le storie diventano virali e guidano i grandi eventi economici
Robert J. Shiller
Franco Angeli, 2020
Appena pubblicato in Italia l’ultimo libro di un premio Nobel dell’economia, che affronta questa materia partendo dalle narrazioni e non dai numeri
Spiriti animali. Ma anche spiriti imprenditoriali, e poi di consumo, sentire della gente comune, umori della folla e dei singoli, fantasie di pochi che diventano pensiero dominante di molti e che toccano poi governi, imprese e famiglie. L’economia non è fatta solo di calcolo. Lo sanno bene gli osservatori attenti e anche gli imprenditori avveduti. Fa bene, allora, leggere con attenzione “Economia e narrazioni. Come le storie diventano virali e guidano i grandi eventi economici” pubblicato lo scorso anno da Robert J. Shiller (premio Nobel per l’economia) e tradotto adesso in Italia.
La fatica letteraria di Shiller (che in un libro precedente era riuscito ad anticipare buona parte di quanto poi accadde nel 2007), si basa sulla considerazione che l’economia è sempre stata (ancora oggi) influenzata dalle narrazioni che, spesso, si diffondo nella società come virus negli organismi viventi. Storie virali, dunque, narrazioni che riescono a modificare interi mercati: che si tratti della convinzione che i titoli delle società tecnologiche non possano far altro che salire, che i prezzi delle case non scenderanno mai o che certe aziende siano troppo grandi per fallire. Vere o false che siano, storie come queste – trasmesse con il passaparola, i mezzi di comunicazione e, sempre più oggi, i social media – determinano l’andamento dell’economia, influenzando le nostre decisioni su come e dove investire, quanto spendere e quanto risparmiare. Un fenomeno imponente, riconosciuto da grandi economisti come John Maynard Keynes, eppure in fin dei conti piuttosto trascurato da buona parte degli studiosi di economia e delle discipline collegate. Più facile – forse – è prevedere sulla base di modelli matematici formalmente esatti ma sostanzialmente avulsi dalla realtà delle cose e delle persone, che imbarcarsi per una navigazione perigliosa su un mare incerto fatto non solo di esattezza matematica ma soprattutto di approssimazione umana.
Il libro ha una struttura semplice. Prima di tutto l’autore mette a fuoco il concetto e i contenuti dell’Economia Narrativa (così si chiama quella parte dell’economia che pone al centro le narrazioni), successivamente Shiller pone dieci esempi di accadimenti economici la cui origine è basata sulle narrazioni. Un’ultima parte, brevissima, ragiona quindi sul futuro di questo particolare approccio ai fatti economici.
Shiller ha scelto la strada più incerta e pericolosa degli studi di economia, mettendo al centro del suo pluriennale lavoro gli aspetti più aleatori di questa materia. Da qui, il suo ultimo libro – un po’ summa dei precedenti -, che si legge quasi come un romanzo ma che contiene passaggi cruciali per la comprensione di quanto sta accadendo oggi.
Economia e narrazioni. Come le storie diventano virali e guidano i grandi eventi economici
Robert J. Shiller
Franco Angeli, 2020