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Responsabilità Sociale d’Impresa complessa e variegata

Uno studio dell’Università La Sapienza di Roma mette a fuoco i diversi approcci a questo aspetto dell’agire d’impresa

La Responsabilità Sociale d’Impresa è cosa seria e complessa. Soprattutto non è un affare di moda. E’ ben altro. Occorre quindi guardare ad essa seguendo un metodo adatto a comprendere. E’ ciò che hanno fatto Maria Luisa Farnese, Chiara Piersanti, Francesco Avallone (dell’Università La Sapienza di Roma) con il loro “Responsabilità sociale d’impresa. Indagine sui valori dichiarati da imprese italiane e internazionali”.

La ricerca – apparsa su Sviluppo e Organizzazione -, inizia con una rassegna sul concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa per poi passare ai “modelli” di responsabilità sociale e quindi all’approfondimento dei codici etici e delle “carte dei valori” aziendali.

E’ proprio a partire dalla analisi dei diversi codici etici che si dipana quindi la parte empirica del lavoro. Nell’articolo sono infatti presentati i risultati di un’indagine esplorativa condotta su 79 imprese (italiane di medie e grandi dimensioni e internazionali) che ha l’obiettivo di rilevare dai codici le concezioni e i comportamenti d’impresa sotto l’aspetto della Responsabilità Sociale. Sono quindi individuati tre tipi (cluster) diversi di impresa. Il primo viene caratterizzato dall’intento di promuovere “qualità e sviluppo”, il secondo dal “rispetto delle regole di convivenza” e il terzo dall’obiettivo di “contenere i comportamenti irresponsabili”. Per meglio visualizzare i risultati, i tre autori pongono ogni impresa studiata attraverso il suo codice etico, in una mappa fattoriale nelle quale la concentrazione delle imprese nelle diverse tipologie appare chiaramente.

“I risultati emersi – spiegano gli autori -, indicano che le imprese, a partire da modelli comunicativi formalmente simili, attribuiscono differenti significati al concetto e utilizzano differenti pratiche organizzative per la gestione della Responsabilità Sociale d’Impresa”. Ma conta forse di più un altro aspetto colto dall’indagine: la ricchezza dei contenuti attraverso i quali la Responsabilità Sociale si esplicita. E’ il segno dell’importanza che le imprese attribuiscono a questo aspetto del loro agire, ma anche della diversità con la quale ogni impresa percepisce il suo ruolo di attore nel contesto socio-economico e nella relazione con i propri stakeholder.

Il lavoro di Farnese, Piersanti e Avallone è da leggere e magari rileggere.

Responsabilità sociale d’impresa. Indagine sui valori dichiarati da imprese italiane e internazionali

Maria Luisa Farnese, Chiara Piersanti, Francesco Avallone

Sviluppo e Organizzazione, 232, 22–36.

Uno studio dell’Università La Sapienza di Roma mette a fuoco i diversi approcci a questo aspetto dell’agire d’impresa

La Responsabilità Sociale d’Impresa è cosa seria e complessa. Soprattutto non è un affare di moda. E’ ben altro. Occorre quindi guardare ad essa seguendo un metodo adatto a comprendere. E’ ciò che hanno fatto Maria Luisa Farnese, Chiara Piersanti, Francesco Avallone (dell’Università La Sapienza di Roma) con il loro “Responsabilità sociale d’impresa. Indagine sui valori dichiarati da imprese italiane e internazionali”.

La ricerca – apparsa su Sviluppo e Organizzazione -, inizia con una rassegna sul concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa per poi passare ai “modelli” di responsabilità sociale e quindi all’approfondimento dei codici etici e delle “carte dei valori” aziendali.

E’ proprio a partire dalla analisi dei diversi codici etici che si dipana quindi la parte empirica del lavoro. Nell’articolo sono infatti presentati i risultati di un’indagine esplorativa condotta su 79 imprese (italiane di medie e grandi dimensioni e internazionali) che ha l’obiettivo di rilevare dai codici le concezioni e i comportamenti d’impresa sotto l’aspetto della Responsabilità Sociale. Sono quindi individuati tre tipi (cluster) diversi di impresa. Il primo viene caratterizzato dall’intento di promuovere “qualità e sviluppo”, il secondo dal “rispetto delle regole di convivenza” e il terzo dall’obiettivo di “contenere i comportamenti irresponsabili”. Per meglio visualizzare i risultati, i tre autori pongono ogni impresa studiata attraverso il suo codice etico, in una mappa fattoriale nelle quale la concentrazione delle imprese nelle diverse tipologie appare chiaramente.

“I risultati emersi – spiegano gli autori -, indicano che le imprese, a partire da modelli comunicativi formalmente simili, attribuiscono differenti significati al concetto e utilizzano differenti pratiche organizzative per la gestione della Responsabilità Sociale d’Impresa”. Ma conta forse di più un altro aspetto colto dall’indagine: la ricchezza dei contenuti attraverso i quali la Responsabilità Sociale si esplicita. E’ il segno dell’importanza che le imprese attribuiscono a questo aspetto del loro agire, ma anche della diversità con la quale ogni impresa percepisce il suo ruolo di attore nel contesto socio-economico e nella relazione con i propri stakeholder.

Il lavoro di Farnese, Piersanti e Avallone è da leggere e magari rileggere.

Responsabilità sociale d’impresa. Indagine sui valori dichiarati da imprese italiane e internazionali

Maria Luisa Farnese, Chiara Piersanti, Francesco Avallone

Sviluppo e Organizzazione, 232, 22–36.

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