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Ricche imprese multiculturali

L’agire dell’impresa immersa nella globalizzazione comporta che questa diventi consapevole delle sollecitazioni ma anche delle attenzioni che l’essere in “un mondo senza confini” può richiedere. Non si tratta solo di riuscire a tenere conto di molte più variabili nell’ambito dei bilanci e dei piani di produzione. L’impresa che si trova in un mondo globalizzato dove è tenere conto anche di aspetti molto più “umani”. Come la creazione di ambienti di lavoro multietnici.

È su questi aspetti che si è concentrato il lavoro di Jessie Kooyers della Grand Valley State University (USA). “The United States and Spain: A Comparison of Cultural Values and Behaviors and Their Implications for the Multi-Cultural Workplace”, mette a confronto la cultura degli statunitensi con quella degli spagnoli con particolare attenzione al mondo del lavoro, ai sistemi di relazione che si creano negli ambienti di lavoro, a ciò che accade quando rappresentanti dei due Stati devono interagire lavorativamente.

Kooyers parte dalla constatazione che la globalizzazione diventa sempre più rilevante e crea ambienti culturalmente più diversi rispetto al passato. Uno degli effetti, dice, è  la “diversità etnica nei posti di lavoro che offre molte opportunità di arricchimento”. La ricerca focalizza la sua attenzione sul fatto che “molti manager e dipendenti rimangono mal equipaggiati di fronte al compito di valutare, comprendere e massimizzare la potenza di una forza lavoro multi-culturale”. Kooyers ha l’obiettivo di colmare questa mancanza di conoscenza, dando così modo di cogliere quanto di positivo si può creare da un ambiente di lavoro multietnico.

Dopo aver esplorato le differenze culturali fra USA e Spagna (guardando ad aspetti come la competitività, la creazione e la tipologia di gerarchie sociali, i modelli di formazione, il grado di individualismo insito nella società, la capacità di guardare a lungo o a breve termine),il lavoro di Kooyers punta l’attenzione su aspetti più strettamente lavorativi. Sono messi quindi sotto la lente d’ingrandimento le abitudini diverse di accoglienza, di puntualità, gli atteggiamenti nel corso delle riunioni e la preparazione delle stesse, la quantità di ore lavorate, i comportamenti collegati alla comunicazione interpersonale.

Quanto scritto da Kooyers costituisce da un lato un buon vademecum per capire meglio come agire in ambienti interculturali e, dall’altro, un bell’esempio di ricerca analitica esposta in maniera semplice e per questo utile.

The United States and Spain: A Comparison of Cultural Values and Behaviors and Their Implications for the Multi-Cultural Workplace

Jessie Kooyers (Grand Valley State University), 2015

L’agire dell’impresa immersa nella globalizzazione comporta che questa diventi consapevole delle sollecitazioni ma anche delle attenzioni che l’essere in “un mondo senza confini” può richiedere. Non si tratta solo di riuscire a tenere conto di molte più variabili nell’ambito dei bilanci e dei piani di produzione. L’impresa che si trova in un mondo globalizzato dove è tenere conto anche di aspetti molto più “umani”. Come la creazione di ambienti di lavoro multietnici.

È su questi aspetti che si è concentrato il lavoro di Jessie Kooyers della Grand Valley State University (USA). “The United States and Spain: A Comparison of Cultural Values and Behaviors and Their Implications for the Multi-Cultural Workplace”, mette a confronto la cultura degli statunitensi con quella degli spagnoli con particolare attenzione al mondo del lavoro, ai sistemi di relazione che si creano negli ambienti di lavoro, a ciò che accade quando rappresentanti dei due Stati devono interagire lavorativamente.

Kooyers parte dalla constatazione che la globalizzazione diventa sempre più rilevante e crea ambienti culturalmente più diversi rispetto al passato. Uno degli effetti, dice, è  la “diversità etnica nei posti di lavoro che offre molte opportunità di arricchimento”. La ricerca focalizza la sua attenzione sul fatto che “molti manager e dipendenti rimangono mal equipaggiati di fronte al compito di valutare, comprendere e massimizzare la potenza di una forza lavoro multi-culturale”. Kooyers ha l’obiettivo di colmare questa mancanza di conoscenza, dando così modo di cogliere quanto di positivo si può creare da un ambiente di lavoro multietnico.

Dopo aver esplorato le differenze culturali fra USA e Spagna (guardando ad aspetti come la competitività, la creazione e la tipologia di gerarchie sociali, i modelli di formazione, il grado di individualismo insito nella società, la capacità di guardare a lungo o a breve termine),il lavoro di Kooyers punta l’attenzione su aspetti più strettamente lavorativi. Sono messi quindi sotto la lente d’ingrandimento le abitudini diverse di accoglienza, di puntualità, gli atteggiamenti nel corso delle riunioni e la preparazione delle stesse, la quantità di ore lavorate, i comportamenti collegati alla comunicazione interpersonale.

Quanto scritto da Kooyers costituisce da un lato un buon vademecum per capire meglio come agire in ambienti interculturali e, dall’altro, un bell’esempio di ricerca analitica esposta in maniera semplice e per questo utile.

The United States and Spain: A Comparison of Cultural Values and Behaviors and Their Implications for the Multi-Cultural Workplace

Jessie Kooyers (Grand Valley State University), 2015

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