Rileggere Keynes. E far crescere la buona cultura d’impresa
Il ritorno ad alcuni articoli scritti dal grande economista del XX secolo, è utile anche per capire meglio cosa accade oggi
Affrontare l’economia come espressione di un’attività tutta umana e soggettiva tesa a migliorare le condizioni di vita delle persone e le loro prospettive. Cura della “casa” con strumenti razionali ma anche con quella dose di soggettività che proprio dall’agire umano deriva. E con un’attenzione forte agli insegnamenti dei classici che, nel tempo, hanno studiato e interpretato questa parte fondamentale della gire dell’uomo. E trovare proprio nei classici strumenti utili ancora oggi per la comprensione di quanto accade.
È per questo che, tra i molti, può essere utile rileggere alcuni degli articoli sulla crisi scritti da John Maynard Keynes e raccolti in “Come uscire dalla crisi” curato da Pierluigi Sabbatini. Si tratta di nove saggi scritti negli anni immediatamente precedenti la stesura della sua opera fondamentale (la Teoria generale), nel periodo della Grande Depressione degli anni Trenta. Gli articoli, tutti scritti con uno stile polemico e brillante ma facilmente accessibile, affrontano problemi importanti ieri come oggi – la disoccupazione, la carenza di investimenti, le operazioni speculative internazionali – che costituiscono altrettanti elementi di crisi del sistema economico nei confronti dei quali Keynes propone prima una descrizione acuta e, poi, un’indicazione di politica economica per loro risoluzione.
Nel libro, quindi, sono contenuti interventi sul livello dei salari, sui problemi e sulle tensioni internazionali, sulla disoccupazione, sulla pianificazione economica pubblica, sui metodi e percorsi per raggiungere il benessere, sull’autosufficienza degli Stati, sulla presenza delle povertà anche quando nei sistemi economici vige l’abbondanza. Temi che, non è nemmeno il caso di dirlo, vengono affrontati non solo con una raffinata analisi ma anche con un linguaggio acuto e comprensibile.
Leggere Keynes è sempre un’esperienza stimolante e formativa. Leggerlo in un periodo di grande complessità e, per molti versi, di crisi, procura strumenti interpretativi non comuni che vanno certamente attualizzati ma che rimangono insostituibili.
Come uscire dalla crisi
John Maynard Keynes
Pierluigi Sabbatini (a cura di)
Laterza, 2004
Il ritorno ad alcuni articoli scritti dal grande economista del XX secolo, è utile anche per capire meglio cosa accade oggi
Affrontare l’economia come espressione di un’attività tutta umana e soggettiva tesa a migliorare le condizioni di vita delle persone e le loro prospettive. Cura della “casa” con strumenti razionali ma anche con quella dose di soggettività che proprio dall’agire umano deriva. E con un’attenzione forte agli insegnamenti dei classici che, nel tempo, hanno studiato e interpretato questa parte fondamentale della gire dell’uomo. E trovare proprio nei classici strumenti utili ancora oggi per la comprensione di quanto accade.
È per questo che, tra i molti, può essere utile rileggere alcuni degli articoli sulla crisi scritti da John Maynard Keynes e raccolti in “Come uscire dalla crisi” curato da Pierluigi Sabbatini. Si tratta di nove saggi scritti negli anni immediatamente precedenti la stesura della sua opera fondamentale (la Teoria generale), nel periodo della Grande Depressione degli anni Trenta. Gli articoli, tutti scritti con uno stile polemico e brillante ma facilmente accessibile, affrontano problemi importanti ieri come oggi – la disoccupazione, la carenza di investimenti, le operazioni speculative internazionali – che costituiscono altrettanti elementi di crisi del sistema economico nei confronti dei quali Keynes propone prima una descrizione acuta e, poi, un’indicazione di politica economica per loro risoluzione.
Nel libro, quindi, sono contenuti interventi sul livello dei salari, sui problemi e sulle tensioni internazionali, sulla disoccupazione, sulla pianificazione economica pubblica, sui metodi e percorsi per raggiungere il benessere, sull’autosufficienza degli Stati, sulla presenza delle povertà anche quando nei sistemi economici vige l’abbondanza. Temi che, non è nemmeno il caso di dirlo, vengono affrontati non solo con una raffinata analisi ma anche con un linguaggio acuto e comprensibile.
Leggere Keynes è sempre un’esperienza stimolante e formativa. Leggerlo in un periodo di grande complessità e, per molti versi, di crisi, procura strumenti interpretativi non comuni che vanno certamente attualizzati ma che rimangono insostituibili.
Come uscire dalla crisi
John Maynard Keynes
Pierluigi Sabbatini (a cura di)
Laterza, 2004