Saggezza della buona impresa
Il percorso per arrivare ad organizzazione della produzione nelle quali il “capitale umano” è sempre più fondamentale e irrinunciabile
Capitale umano. E quindi grande attenzione alle donne e agli uomini che vivono e lavorano nelle imprese. Tema non nuovo, quello dell’attenzione al “contenuto umano” delle organizzazioni della produzione. Eppure tema che non si finisce mai di esplorare. E così non può che essere, vista l’infinità varietà delle relazioni umane e delle imprese nelle quali queste prendono forma. “L’impresa saggia. Come le imprese creano l’innovazione continua” di Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi appena pubblicato in Italia, è una lettura da fare proprio per chi voglia approfondire ed esplorare – in modo serio -, il vasto insieme degli argomenti che legano insieme produzione e sue componenti umane.
Il contenuto del libro ruota davvero tutto intorno al suo titolo. Per i due autori, le “imprese sagge” sono quelle capaci di incidere sulle relazioni umane per infondere nuove conoscenze nelle pratiche organizzative, convertendole in azione e innovazione continua a livello individuale, aziendale e sociale. E’ da questa saggezza che nasce la capacità delle imprese di affrontare il cambiamento. Soprattutto oggi, epoca nella quale da un lato occorre “cambiare ad alta velocità” e, dall’altro, è necessario non solo concentrarsi sui propri risultati ma anche assicurarsi che gli interessi dell’impresa siano allineati con quelli della società. Per Nonaka e Takeuchi, la chiave di volta per lo sviluppo di una innovazione continua è riuscire a sviluppare una saggezza pratica, plasmata dai valori, dall’etica e dalla morale.
Ragionamento complesso, tuttavia, quello che i due studiosi conducono, ma che i due – riconosciuti come i padri intellettuali del knowledge management, in particolare con l’opera The knowledge-creating company – declinano attraverso le storie di gruppi dinamici, longevi e sostenibili: da Honda a Shimano, da Eisai a Toyota, da Apple a MIT Media Lab. Il minimo comune denominatore di queste realtà è la qualità dei loro “capi”, che hanno saputo attivare le intere strutture di cui erano al vertice per creare nuovi prodotti e nuovi processi, dai quali si sono generati benefici per i collaboratori, i clienti, la comunità e la società.
Il libro è composto da due parti ben distinte. Nella prima vengono poste le base teoriche per “passare dalla conoscenza alla saggezza”; nella seconda sono approfondite “sei pratiche” per dare forma e contenuto all’impresa saggia.
Dal libro di Nonaka eTakeuchi emerge un modello umano-centrico di organizzazione della produzione e di gestione della stessa, capace di innescare circoli virtuosi di creazione di conoscenza e di attivare l’innovazione quale leva del cambiamento. Occorre però affrontarne la lettura con grande apertura mentale e pronti a mettere in discussione molti principi di gestione che appaiono consolidati.
L’impresa saggia. Come le imprese creano l’innovazione continua
Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi
Guerini Next, 2021
Il percorso per arrivare ad organizzazione della produzione nelle quali il “capitale umano” è sempre più fondamentale e irrinunciabile
Capitale umano. E quindi grande attenzione alle donne e agli uomini che vivono e lavorano nelle imprese. Tema non nuovo, quello dell’attenzione al “contenuto umano” delle organizzazioni della produzione. Eppure tema che non si finisce mai di esplorare. E così non può che essere, vista l’infinità varietà delle relazioni umane e delle imprese nelle quali queste prendono forma. “L’impresa saggia. Come le imprese creano l’innovazione continua” di Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi appena pubblicato in Italia, è una lettura da fare proprio per chi voglia approfondire ed esplorare – in modo serio -, il vasto insieme degli argomenti che legano insieme produzione e sue componenti umane.
Il contenuto del libro ruota davvero tutto intorno al suo titolo. Per i due autori, le “imprese sagge” sono quelle capaci di incidere sulle relazioni umane per infondere nuove conoscenze nelle pratiche organizzative, convertendole in azione e innovazione continua a livello individuale, aziendale e sociale. E’ da questa saggezza che nasce la capacità delle imprese di affrontare il cambiamento. Soprattutto oggi, epoca nella quale da un lato occorre “cambiare ad alta velocità” e, dall’altro, è necessario non solo concentrarsi sui propri risultati ma anche assicurarsi che gli interessi dell’impresa siano allineati con quelli della società. Per Nonaka e Takeuchi, la chiave di volta per lo sviluppo di una innovazione continua è riuscire a sviluppare una saggezza pratica, plasmata dai valori, dall’etica e dalla morale.
Ragionamento complesso, tuttavia, quello che i due studiosi conducono, ma che i due – riconosciuti come i padri intellettuali del knowledge management, in particolare con l’opera The knowledge-creating company – declinano attraverso le storie di gruppi dinamici, longevi e sostenibili: da Honda a Shimano, da Eisai a Toyota, da Apple a MIT Media Lab. Il minimo comune denominatore di queste realtà è la qualità dei loro “capi”, che hanno saputo attivare le intere strutture di cui erano al vertice per creare nuovi prodotti e nuovi processi, dai quali si sono generati benefici per i collaboratori, i clienti, la comunità e la società.
Il libro è composto da due parti ben distinte. Nella prima vengono poste le base teoriche per “passare dalla conoscenza alla saggezza”; nella seconda sono approfondite “sei pratiche” per dare forma e contenuto all’impresa saggia.
Dal libro di Nonaka eTakeuchi emerge un modello umano-centrico di organizzazione della produzione e di gestione della stessa, capace di innescare circoli virtuosi di creazione di conoscenza e di attivare l’innovazione quale leva del cambiamento. Occorre però affrontarne la lettura con grande apertura mentale e pronti a mettere in discussione molti principi di gestione che appaiono consolidati.
L’impresa saggia. Come le imprese creano l’innovazione continua
Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi
Guerini Next, 2021