Saper apprendere, saper fare
Un libro ragiona sul significato delle conoscenze e delle competenze nelle imprese e nella società
Imparare e quindi fare. Teoria non sola, ma associata – subito – alla pratica. Indicazione ormai apparentemente consolidata, quella di affiancare la conoscenza all’esperienza, eppure ancora lontana dall’essere diffusa nelle sue applicazioni concrete. Si tratta di una condizione che vale per ogni ambito nel quale la formazione e apprendimento hanno oppure devono avere, in qualche modo, un risvolto operativo. Questione di cultura, quindi, in senso esteso. Questione che tocca molti ambiti della società, anche quelli più strettamente produttivi ma non solo.
E’ su questi temi che ragiona Pietro Fiorentino con il suo “La fabbrica delle competenze. Cultura ed esperienza per far ripartire la crescita” pubblicato da poche settimane.
L’autore affronta un tema complesso e dai molti risvolti. All’inizio viene spiegato: “Se l’apprendimento è il cuore dell’attività produttiva, la competenza è il risultato di quella attività realizzata in un’immaginaria ‘fabbrica’ dove la materia prima per eccellenza, quella ‘grigia’, viene trasformata durante la produzione/apprendimento grazie alla fusione di conoscenze ed esperienza”. Percorso lungo, quello della produzione di apprendimento che si trasforma in competenza e quindi in possibilità di sviluppo e crescita per gli individui e i sistemi nei quali agiscono. Percorso che, viene spiegato da Fiorentino, si compone di numerosi e differenti elementi che contribuiscono alla costruzione delle nostre competenze: dalla tenera età con la fantasia del gioco del bambino e attraverso numerosi stimoli, all’istruzione scolastica e universitaria che orienta e si integra con i primi impulsi giovanili, dal contesto di lavoro che produce una gran parte di quella competenza ed incide nella nostra esistenza relazionale, all’innovazione che ormai travolge la quotidianità di ogni nostro atto.
Il succo del tutto è contemporaneamente affascinante e inquietante: la ricerca di una formazione completa è molto più complessa oggi che nel passato, ed è una ricerca che non finisce mai. Ma connettere conoscenze e competenze rappresenta una delle più grandi sfide del nostro futuro.
Fiorentino guida quindi chi legge in una serie di approfondimenti che iniziano dall’analisi delle relazioni fra sapere e pratica (con una particolare attenzione alla situazione dell’Italia), per passare a focalizzare l’attenzione sulla natura e sul ruolo dei leader per poi guardare al futuro che attende l’Italia e, quindi, arrivare ad indicare una possibile strategia (anche formativa) per generare un “classe dirigente” nuova e diversa e capace di agire su più livelli, in grado di far riagguantare lo sviluppo e la crescita al Paese.
Il libro di Pietro Fiorentino deve essere letto con attenzione, non è un racconto “facile”, ma dà forma ad un insieme di ragionamenti utili per capire meglio cosa occorre davvero fare.
Bella la citazione di Leonardo da Vinci posta all’inizio del tutto: “Il sapere non è sufficiente, dobbiamo applicare. Il volere non è sufficiente, dobbiamo fare”.
La fabbrica delle competenze. Cultura ed esperienza per far ripartire la crescita
Pietro Fiorentino
LUISS University Press, 2019


Un libro ragiona sul significato delle conoscenze e delle competenze nelle imprese e nella società
Imparare e quindi fare. Teoria non sola, ma associata – subito – alla pratica. Indicazione ormai apparentemente consolidata, quella di affiancare la conoscenza all’esperienza, eppure ancora lontana dall’essere diffusa nelle sue applicazioni concrete. Si tratta di una condizione che vale per ogni ambito nel quale la formazione e apprendimento hanno oppure devono avere, in qualche modo, un risvolto operativo. Questione di cultura, quindi, in senso esteso. Questione che tocca molti ambiti della società, anche quelli più strettamente produttivi ma non solo.
E’ su questi temi che ragiona Pietro Fiorentino con il suo “La fabbrica delle competenze. Cultura ed esperienza per far ripartire la crescita” pubblicato da poche settimane.
L’autore affronta un tema complesso e dai molti risvolti. All’inizio viene spiegato: “Se l’apprendimento è il cuore dell’attività produttiva, la competenza è il risultato di quella attività realizzata in un’immaginaria ‘fabbrica’ dove la materia prima per eccellenza, quella ‘grigia’, viene trasformata durante la produzione/apprendimento grazie alla fusione di conoscenze ed esperienza”. Percorso lungo, quello della produzione di apprendimento che si trasforma in competenza e quindi in possibilità di sviluppo e crescita per gli individui e i sistemi nei quali agiscono. Percorso che, viene spiegato da Fiorentino, si compone di numerosi e differenti elementi che contribuiscono alla costruzione delle nostre competenze: dalla tenera età con la fantasia del gioco del bambino e attraverso numerosi stimoli, all’istruzione scolastica e universitaria che orienta e si integra con i primi impulsi giovanili, dal contesto di lavoro che produce una gran parte di quella competenza ed incide nella nostra esistenza relazionale, all’innovazione che ormai travolge la quotidianità di ogni nostro atto.
Il succo del tutto è contemporaneamente affascinante e inquietante: la ricerca di una formazione completa è molto più complessa oggi che nel passato, ed è una ricerca che non finisce mai. Ma connettere conoscenze e competenze rappresenta una delle più grandi sfide del nostro futuro.
Fiorentino guida quindi chi legge in una serie di approfondimenti che iniziano dall’analisi delle relazioni fra sapere e pratica (con una particolare attenzione alla situazione dell’Italia), per passare a focalizzare l’attenzione sulla natura e sul ruolo dei leader per poi guardare al futuro che attende l’Italia e, quindi, arrivare ad indicare una possibile strategia (anche formativa) per generare un “classe dirigente” nuova e diversa e capace di agire su più livelli, in grado di far riagguantare lo sviluppo e la crescita al Paese.
Il libro di Pietro Fiorentino deve essere letto con attenzione, non è un racconto “facile”, ma dà forma ad un insieme di ragionamenti utili per capire meglio cosa occorre davvero fare.
Bella la citazione di Leonardo da Vinci posta all’inizio del tutto: “Il sapere non è sufficiente, dobbiamo applicare. Il volere non è sufficiente, dobbiamo fare”.
La fabbrica delle competenze. Cultura ed esperienza per far ripartire la crescita
Pietro Fiorentino
LUISS University Press, 2019