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Scarse risorse, buona impresa

Un libro appena tradotto in Italia del premio Nobel per l’economia Alvin E. Roth, esplora i meccanismi di allocazione dei mezzi nelle decisioni economiche

L’impresa si muove in un ambiente fatto da ricorse scarse. E l’azienda – che con l’imprenditore diventa impresa e con i suoi manager  vive e agisce -, deve ogni giorno fare i conti con la scarsità di mezzi al suo interno e all’esterno; anzi, proprio attraverso la combinazione di beni e mezzi scarsi, originando altri beni e mezzi scarsi, l’impresa riesce a crescere, far profitto, generare benessere e ricchezza. Comprendere dal di dentro il meccanismo che muove tutto questo, significa acquisire una conoscenza profonda dell’economia. Al di là del denaro.

E’ quanto si apprende leggendo “Matchmaking. La scienza economica del dare a ciascuno il suo” scritto da Alvin E. Roth (premio Nobel 2012 per l’Economia), appena pubblicato in italiano.

Leggere Roth è importante, ma non tanto per le sue pionieristiche ricerche sul market design cioè sui principî che governano quei mercati in cui il denaro non è l’unico fattore a determinare che cosa spetta a ciascuno. Leggere Roth è importante perché con la sua chiarezza e semplicità di esposizione, prende per mano e conduce chi legge lungo un cammino che altrimenti sarebbe aspro e complesso.

L’obiettivo principale del libro (nemmeno 300 pagine), consiste come si è detto nell’approfondimento delle leggi dell’economia di mercato che non prevedono passaggio di denaro. Si tratta di una parte dell’economia molto più diffusa di quanto si possa pensare. E che insegna due cose fondamentali anche per le imprese: individuare i fattori che fanno funzionare bene o male i mercati e soprattutto insegnare a prendere le decisioni più sicure ed efficaci per dare “a ciascuno il suo”, cioè per allocare in modo efficace ed efficiente risorse scarse.

Per mostrarci quanto questi mercati siano diffusi, Roth ci conduce, per esempio, presso una tribú aborigena che combina i matrimoni per nipotini non ancora nati oppure ci fa conoscere il meccanismo su cui si basano nuove imprese come Airbnb e Uber, il cui successo è in gran parte determinato da un brillante market design. Il tono del libro si capisce subito dalle prime pagine con un esempio apparentemente lontano dall’economia: l’allocazione delle risorse scarse coinvolte nell’organizzazione dei trapianti di organi e dell’organizzazione che c’è dietro di essi.

Spiega Roth in un passaggio particolarmente chiaro sull’importanza del tema: “La cosa davvero interessante è che nessuno di questi elementi, un rene, una scuole esclusiva, un posto di lavoro invidiabile, può essere ottenuto da chi è disposto a pagare di più, o da chi si accontenta del minimo sindacale. In ciascun caso dev’esserci un match: un abbinamento di due controparti”. Ed è proprio nell’abbinamento di due controparti che sta, a ben vedere, uno dei “segreti” della buona impresa.

Matchmaking. La scienza economica del dare a ciascuno il suo

Alvin E. Roth

Einaudi, 2017

Un libro appena tradotto in Italia del premio Nobel per l’economia Alvin E. Roth, esplora i meccanismi di allocazione dei mezzi nelle decisioni economiche

L’impresa si muove in un ambiente fatto da ricorse scarse. E l’azienda – che con l’imprenditore diventa impresa e con i suoi manager  vive e agisce -, deve ogni giorno fare i conti con la scarsità di mezzi al suo interno e all’esterno; anzi, proprio attraverso la combinazione di beni e mezzi scarsi, originando altri beni e mezzi scarsi, l’impresa riesce a crescere, far profitto, generare benessere e ricchezza. Comprendere dal di dentro il meccanismo che muove tutto questo, significa acquisire una conoscenza profonda dell’economia. Al di là del denaro.

E’ quanto si apprende leggendo “Matchmaking. La scienza economica del dare a ciascuno il suo” scritto da Alvin E. Roth (premio Nobel 2012 per l’Economia), appena pubblicato in italiano.

Leggere Roth è importante, ma non tanto per le sue pionieristiche ricerche sul market design cioè sui principî che governano quei mercati in cui il denaro non è l’unico fattore a determinare che cosa spetta a ciascuno. Leggere Roth è importante perché con la sua chiarezza e semplicità di esposizione, prende per mano e conduce chi legge lungo un cammino che altrimenti sarebbe aspro e complesso.

L’obiettivo principale del libro (nemmeno 300 pagine), consiste come si è detto nell’approfondimento delle leggi dell’economia di mercato che non prevedono passaggio di denaro. Si tratta di una parte dell’economia molto più diffusa di quanto si possa pensare. E che insegna due cose fondamentali anche per le imprese: individuare i fattori che fanno funzionare bene o male i mercati e soprattutto insegnare a prendere le decisioni più sicure ed efficaci per dare “a ciascuno il suo”, cioè per allocare in modo efficace ed efficiente risorse scarse.

Per mostrarci quanto questi mercati siano diffusi, Roth ci conduce, per esempio, presso una tribú aborigena che combina i matrimoni per nipotini non ancora nati oppure ci fa conoscere il meccanismo su cui si basano nuove imprese come Airbnb e Uber, il cui successo è in gran parte determinato da un brillante market design. Il tono del libro si capisce subito dalle prime pagine con un esempio apparentemente lontano dall’economia: l’allocazione delle risorse scarse coinvolte nell’organizzazione dei trapianti di organi e dell’organizzazione che c’è dietro di essi.

Spiega Roth in un passaggio particolarmente chiaro sull’importanza del tema: “La cosa davvero interessante è che nessuno di questi elementi, un rene, una scuole esclusiva, un posto di lavoro invidiabile, può essere ottenuto da chi è disposto a pagare di più, o da chi si accontenta del minimo sindacale. In ciascun caso dev’esserci un match: un abbinamento di due controparti”. Ed è proprio nell’abbinamento di due controparti che sta, a ben vedere, uno dei “segreti” della buona impresa.

Matchmaking. La scienza economica del dare a ciascuno il suo

Alvin E. Roth

Einaudi, 2017

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