Schiavi o dominatori?
In un libro di Remo Bodei il racconto di una storia in apparenza lontana dall’oggi, eppure così importante per la quotidianità di tutti
Schiavi delle macchine e delle nuove tecnologie? Oppure dominatori di queste, donne e uomini in grado di esercitare la propria libertà di scelta e pensiero per dare vita ad uno sviluppo armonioso per tutti? Non si tratta di questioni ristrette a chi specula sui grandi temi del vivere d’oggi, ma, anzi, si tratta di temi che – bene o male –, tutti dovrebbero avere a mente. Anche chi, fra l’altro, proprio con le macchine e le nuove tecnologie ha più a che fare. Per questo fa bene a tutti leggere “Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale”, libro appena pubblicato da Remo Bodei (oggi professore emerito dell’Università di Pisa e prima per lungo tempo insegnante nella Scuola Normale Superiore e nella University of California a Los Angeles).
Apparentemente il titolo del libro sembra lontano dalla quotidianità dell’oggi. Dominio e sottomissione sono i due termini di un rapporto di potere fortemente asimmetrico che innerva la storia dell’umanità e che nella civiltà occidentale ha conosciuto numerose metamorfosi. È una vicenda lunga millenni, quindi, quella che raccontano questi due vocaboli e della quale il libro offre una magistrale ricostruzione, mettendo a fuoco alcuni momenti esemplari e sempre soffermandosi sulle teorie filosofiche che hanno plasmato i nostri modi di pensare, sentire, agire, e sulle implicazioni antropologiche, politiche e culturali connesse ai cambiamenti. Storia, dunque. Storia che – come accade quando il suo racconto è attento ed efficace –, ha però molto da dire per la comprensione della quotidianità dell’oggi. Anche e soprattutto dal punto di vista produttivo ed economico.
Bodei parte infatti dal racconto della tradizione antica della schiavitù che trova in Aristotele la sua più potente legittimazione, per arrivare lungo i secoli all’evoluzione delle macchine chiamate a sottrarre il lavoro umano prima agli sforzi fisici più pesanti e poi a quelli mentali più impegnativi. Qualcosa che continua oggi con i robot e gli apparecchi dotati di Intelligenza Artificiale o, detto altrimenti, con il trasferimento extracorporeo di facoltà umane come l’intelligenza e la volontà, e il loro insediamento in dispositivi autonomi.
Quanto il tema sia importante, lo si capisce fin da subito. Nelle prime pagine l’autore pone una domanda: “Se, parafrasando il Vangelo di Giovanni, il logos (il Verbum o la Parola) non si è fatto carne ma macchina, e se lo spirito soffia ormai anche sul non vivente, quali saranno le decisive trasformazioni cui andremo incontro?”. Il libro di Bodei affronta un argomento denso di implicazioni e di fascinazioni, ma anche di tranelli ed equivoci, e lo fa con una scrittura attenta ed efficace. Le quasi quattrocento pagine scorrono via seppur dense. Bellissima la citazione di Seneca che riassume tutto, posta proprio alla fine della lettura: “Quante cose sono avvenute inaspettate e, viceversa, quante, che erano aspettate, non sono avvenute!”.
Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale
Remo Bodei
il Mulino, 2019
![](https://d2snyq93qb0udd.cloudfront.net/FondazionePirelli/newFondazione/wp-content/uploads/2019/09/30122901/dominio-e-sottomissione.png)
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In un libro di Remo Bodei il racconto di una storia in apparenza lontana dall’oggi, eppure così importante per la quotidianità di tutti
Schiavi delle macchine e delle nuove tecnologie? Oppure dominatori di queste, donne e uomini in grado di esercitare la propria libertà di scelta e pensiero per dare vita ad uno sviluppo armonioso per tutti? Non si tratta di questioni ristrette a chi specula sui grandi temi del vivere d’oggi, ma, anzi, si tratta di temi che – bene o male –, tutti dovrebbero avere a mente. Anche chi, fra l’altro, proprio con le macchine e le nuove tecnologie ha più a che fare. Per questo fa bene a tutti leggere “Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale”, libro appena pubblicato da Remo Bodei (oggi professore emerito dell’Università di Pisa e prima per lungo tempo insegnante nella Scuola Normale Superiore e nella University of California a Los Angeles).
Apparentemente il titolo del libro sembra lontano dalla quotidianità dell’oggi. Dominio e sottomissione sono i due termini di un rapporto di potere fortemente asimmetrico che innerva la storia dell’umanità e che nella civiltà occidentale ha conosciuto numerose metamorfosi. È una vicenda lunga millenni, quindi, quella che raccontano questi due vocaboli e della quale il libro offre una magistrale ricostruzione, mettendo a fuoco alcuni momenti esemplari e sempre soffermandosi sulle teorie filosofiche che hanno plasmato i nostri modi di pensare, sentire, agire, e sulle implicazioni antropologiche, politiche e culturali connesse ai cambiamenti. Storia, dunque. Storia che – come accade quando il suo racconto è attento ed efficace –, ha però molto da dire per la comprensione della quotidianità dell’oggi. Anche e soprattutto dal punto di vista produttivo ed economico.
Bodei parte infatti dal racconto della tradizione antica della schiavitù che trova in Aristotele la sua più potente legittimazione, per arrivare lungo i secoli all’evoluzione delle macchine chiamate a sottrarre il lavoro umano prima agli sforzi fisici più pesanti e poi a quelli mentali più impegnativi. Qualcosa che continua oggi con i robot e gli apparecchi dotati di Intelligenza Artificiale o, detto altrimenti, con il trasferimento extracorporeo di facoltà umane come l’intelligenza e la volontà, e il loro insediamento in dispositivi autonomi.
Quanto il tema sia importante, lo si capisce fin da subito. Nelle prime pagine l’autore pone una domanda: “Se, parafrasando il Vangelo di Giovanni, il logos (il Verbum o la Parola) non si è fatto carne ma macchina, e se lo spirito soffia ormai anche sul non vivente, quali saranno le decisive trasformazioni cui andremo incontro?”. Il libro di Bodei affronta un argomento denso di implicazioni e di fascinazioni, ma anche di tranelli ed equivoci, e lo fa con una scrittura attenta ed efficace. Le quasi quattrocento pagine scorrono via seppur dense. Bellissima la citazione di Seneca che riassume tutto, posta proprio alla fine della lettura: “Quante cose sono avvenute inaspettate e, viceversa, quante, che erano aspettate, non sono avvenute!”.
Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale
Remo Bodei
il Mulino, 2019