Scintille d’impresa
Un’indagine applicata alle aziende marchigiane racconta quali siano le caratteristiche delle realtà produttive che riescono a crescere più di altre
Alcuni le chiamano “locomotive”. Altri le indicano più tecnicamente come “imprese ad alta crescita”. Sono in ogni caso quelle aziende che più di altre riescono a sviluppare la loro attività e a trascinare il resto del sistema produttivo di cui fanno parte. Imprese da cui prendere esempio, da studiare, quelle di cui è interessante capirne i meccanismi.
E’ ciò che hanno fatto Marco Cucculelli e Valentina Peruzzi (dell’Università Politecnica delle Marche), con la loro ricerca “Le imprese ad alta crescita nelle Marche” analisi puntuale delle high-growth firms locali che hanno improntato di se’ il territorio e trascinato il resto dell’economia.
Lavoro di ricerca, quello di Cucculelli e Peruzzi, basato su un campione di 47 imprese marchigiane con almeno 10 addetti e con un tasso di crescita in termini di fatturato superiore al 50 percento nel periodo 2010-2013. Questo gruppo di aziende è stato investigato (usando un particolare metodo di analisi messo a punto specificatamente per lo studio dell’evoluzione delle imprese, dall’innesco dello sviluppo in avanti), attraverso l’analisi dei bilanci aziendali e una serie di interviste rivolte a chi le gestisce. All’esame dell’indagine sono state aziende uniformemente distribuite fra i diversi settori della produzione marchigiana, caratterizzate da diversi livelli di tecnologia, con dimensioni lavorative in gran parte sotto i 50 addetti e con una presenza di mercati esteri importante ma non preponderante. Classiche aziende manifatturiere italiane, dunque.
Ad essere messi a fuoco alcuni punti fondamentali, che delineano la fisionomia di questo tipo di organizzazioni della produzione. Sotto la lente dei due ricercatori quindi, elementi come l’evoluzione storica, la natura dei punti critici sperimentati, il ruolo dell’ownership familiare, dei vincoli finanziari e della performance nel processo di sviluppo dell’impresa.
Cucculelli e Peruzzi in un passaggio del loro lavoro scrivono: “Le imprese sembrano essere associate ad una minore probabilità di crescere quando tentano di trarre insegnamenti dal passato e di applicarli in modo standardizzato al presente. Riuscire a sostenere elevati tassi di crescita futuri, al contrario, implica avere la consapevolezza di dover adattare la propria strategia agli eventi e ai cambiamenti ambientali. È in questo contesto che la figura dell’imprenditore riconferma la propria centralità”. E’ l’istantanea di quella scintilla che inventiva e coraggio imprenditoriale (ma anche manageriale), possono dare alle organizzazioni della produzione che riescono a compiere il salto giusto. Cultura d’impresa che si traduce in crescita. Il lavoro di Cucculelli e Peruzzi racconta bene tutto questo.
Le imprese ad alta crescita nelle Marche
Marco Cucculelli, Valentina Peruzzi
Economia Marche Journal of Applied Economics, Vol. XXXV, No. 1, June 2016
Fondazione Aristide Merloni
Un’indagine applicata alle aziende marchigiane racconta quali siano le caratteristiche delle realtà produttive che riescono a crescere più di altre
Alcuni le chiamano “locomotive”. Altri le indicano più tecnicamente come “imprese ad alta crescita”. Sono in ogni caso quelle aziende che più di altre riescono a sviluppare la loro attività e a trascinare il resto del sistema produttivo di cui fanno parte. Imprese da cui prendere esempio, da studiare, quelle di cui è interessante capirne i meccanismi.
E’ ciò che hanno fatto Marco Cucculelli e Valentina Peruzzi (dell’Università Politecnica delle Marche), con la loro ricerca “Le imprese ad alta crescita nelle Marche” analisi puntuale delle high-growth firms locali che hanno improntato di se’ il territorio e trascinato il resto dell’economia.
Lavoro di ricerca, quello di Cucculelli e Peruzzi, basato su un campione di 47 imprese marchigiane con almeno 10 addetti e con un tasso di crescita in termini di fatturato superiore al 50 percento nel periodo 2010-2013. Questo gruppo di aziende è stato investigato (usando un particolare metodo di analisi messo a punto specificatamente per lo studio dell’evoluzione delle imprese, dall’innesco dello sviluppo in avanti), attraverso l’analisi dei bilanci aziendali e una serie di interviste rivolte a chi le gestisce. All’esame dell’indagine sono state aziende uniformemente distribuite fra i diversi settori della produzione marchigiana, caratterizzate da diversi livelli di tecnologia, con dimensioni lavorative in gran parte sotto i 50 addetti e con una presenza di mercati esteri importante ma non preponderante. Classiche aziende manifatturiere italiane, dunque.
Ad essere messi a fuoco alcuni punti fondamentali, che delineano la fisionomia di questo tipo di organizzazioni della produzione. Sotto la lente dei due ricercatori quindi, elementi come l’evoluzione storica, la natura dei punti critici sperimentati, il ruolo dell’ownership familiare, dei vincoli finanziari e della performance nel processo di sviluppo dell’impresa.
Cucculelli e Peruzzi in un passaggio del loro lavoro scrivono: “Le imprese sembrano essere associate ad una minore probabilità di crescere quando tentano di trarre insegnamenti dal passato e di applicarli in modo standardizzato al presente. Riuscire a sostenere elevati tassi di crescita futuri, al contrario, implica avere la consapevolezza di dover adattare la propria strategia agli eventi e ai cambiamenti ambientali. È in questo contesto che la figura dell’imprenditore riconferma la propria centralità”. E’ l’istantanea di quella scintilla che inventiva e coraggio imprenditoriale (ma anche manageriale), possono dare alle organizzazioni della produzione che riescono a compiere il salto giusto. Cultura d’impresa che si traduce in crescita. Il lavoro di Cucculelli e Peruzzi racconta bene tutto questo.
Le imprese ad alta crescita nelle Marche
Marco Cucculelli, Valentina Peruzzi
Economia Marche Journal of Applied Economics, Vol. XXXV, No. 1, June 2016
Fondazione Aristide Merloni