Storia di un imprenditore
Vita e imprese di Filiberto Martinetto, da ragazzino apprendista a capo di un gruppo tessile
Memoria e quindi storia, ma anche insegnamenti per il presente e per il futuro. Ricordi non riposti in qualche cassetto pronti per essere dimenticati, ma riproposti un po’ per tutti in pagine dense, a volte quasi ingenue e candide, altre volte severe, mai banali, mai false. Storia di un’impresa e di un imprenditore. E’ tutto questo il libro di Filiberto Martinetto (imprenditore tessile) che con il titolo di “Tessere la vita. Un sogno come ordito, un’idea come trama” è da poco andato alle stampe.
Libro-diario per certi versi, di memorie per altri, manuale di buona imprenditoria per altri ancora. In circa duecento pagine scorrono il racconto autobiografico di un imprenditore pioniere dell’industria tessile, ma anche una storia d’impresa del Novecento, il memoir di un uomo tenace che ricompone i momenti più salienti della sua vita, intrecciando lavoro, aziende, politica e famiglia, tra sfide, traguardi raggiunti e perdite sofferte, ricordi personali e riflessioni sul senso delle cose in un mondo che cambia.
Tutto inizia il 14 novembre del 1934 a San Francesco al Campo (Torino), paese natale dell’autore, e da quel giorno il racconto va avanti tra ricordi d’infanzia che si fanno presto di lavoro e una grande storia che si dipana tra guerre, periodi di pace, voglia di fare, sfide (di cui molte vinte), gioie familiari, timori comuni a tutti, grandi lutti e sogni che passo dopo passo il protagonista cerca di far diventare realtà (riuscendoci in buona parte). Martinetto inizia a lavorare a 13 anni come apprendista operaio tessile e non si ferma più, nemmeno oggi a quasi 90 anni. Scorrono nella sua storia alcuni dei migliori nomi dell’industria tessile nazionale, come quello della Remmert, un tempo il più grande nastrificio d’Europa, acquistata e rilanciata quando era ormai sull’orlo della chiusura e che in qualche modo completa il profilo di un gruppo con più stabilimenti e sedi in Italia e all’estero.
Ma scorre nel libro, più di tutto, la vita di un imprenditore caparbio e visionario insieme a quella di una comunità locale che si estende poi alla grande città (la Torino città della grande industria è ad un passo) e quindi all’Italia. Una vicenda raccontata con alcuni capisaldi come quello della serietà e dell’impegno, della famiglia, del legame con i propri collaboratori. A ben vedere, caratteristiche proprie di migliaia di altri imprenditori, di una cultura d’impresa che si fa ogni giorno e che nelle pagine di Martinetto trova uno dei migliori racconti.
Il libro di Filiberto Martinetto non ha la pretesa di insegnare a fare impresa, non vuole essere un manuale di saggio management. Eppure riesce nell’uno e nell’altro intento: insegna a fare buona impresa con l’esempio. Da leggere come è stato scritto: con semplicità.
Tessere la vita. Un sogno come ordito, un’idea come trama
Filiberto Martinetto
Neos Edizioni, 2023
Vita e imprese di Filiberto Martinetto, da ragazzino apprendista a capo di un gruppo tessile
Memoria e quindi storia, ma anche insegnamenti per il presente e per il futuro. Ricordi non riposti in qualche cassetto pronti per essere dimenticati, ma riproposti un po’ per tutti in pagine dense, a volte quasi ingenue e candide, altre volte severe, mai banali, mai false. Storia di un’impresa e di un imprenditore. E’ tutto questo il libro di Filiberto Martinetto (imprenditore tessile) che con il titolo di “Tessere la vita. Un sogno come ordito, un’idea come trama” è da poco andato alle stampe.
Libro-diario per certi versi, di memorie per altri, manuale di buona imprenditoria per altri ancora. In circa duecento pagine scorrono il racconto autobiografico di un imprenditore pioniere dell’industria tessile, ma anche una storia d’impresa del Novecento, il memoir di un uomo tenace che ricompone i momenti più salienti della sua vita, intrecciando lavoro, aziende, politica e famiglia, tra sfide, traguardi raggiunti e perdite sofferte, ricordi personali e riflessioni sul senso delle cose in un mondo che cambia.
Tutto inizia il 14 novembre del 1934 a San Francesco al Campo (Torino), paese natale dell’autore, e da quel giorno il racconto va avanti tra ricordi d’infanzia che si fanno presto di lavoro e una grande storia che si dipana tra guerre, periodi di pace, voglia di fare, sfide (di cui molte vinte), gioie familiari, timori comuni a tutti, grandi lutti e sogni che passo dopo passo il protagonista cerca di far diventare realtà (riuscendoci in buona parte). Martinetto inizia a lavorare a 13 anni come apprendista operaio tessile e non si ferma più, nemmeno oggi a quasi 90 anni. Scorrono nella sua storia alcuni dei migliori nomi dell’industria tessile nazionale, come quello della Remmert, un tempo il più grande nastrificio d’Europa, acquistata e rilanciata quando era ormai sull’orlo della chiusura e che in qualche modo completa il profilo di un gruppo con più stabilimenti e sedi in Italia e all’estero.
Ma scorre nel libro, più di tutto, la vita di un imprenditore caparbio e visionario insieme a quella di una comunità locale che si estende poi alla grande città (la Torino città della grande industria è ad un passo) e quindi all’Italia. Una vicenda raccontata con alcuni capisaldi come quello della serietà e dell’impegno, della famiglia, del legame con i propri collaboratori. A ben vedere, caratteristiche proprie di migliaia di altri imprenditori, di una cultura d’impresa che si fa ogni giorno e che nelle pagine di Martinetto trova uno dei migliori racconti.
Il libro di Filiberto Martinetto non ha la pretesa di insegnare a fare impresa, non vuole essere un manuale di saggio management. Eppure riesce nell’uno e nell’altro intento: insegna a fare buona impresa con l’esempio. Da leggere come è stato scritto: con semplicità.
Tessere la vita. Un sogno come ordito, un’idea come trama
Filiberto Martinetto
Neos Edizioni, 2023