Storia d’impresa per capire meglio il presente
Il racconto della Società anonima raffinerie sarde
Capire il presente anche sulla scorta del passato. Metodo d’azione importante. Che vale per “mettere al sicuro” in termini di conoscenze anche la pianificazione d’impresa. Applicazione, in altri termini, dell’indicazione – sempre saggia -, della necessità di imparare anche dagli errori. Apprendere delle vicende passate anche delle imprese più significative, è quindi cosa utile. Sempre. Per questo è utile leggere “La Saras. Quarant’anni di strategia petrolifera familiare tra storia d’impresa e storia del lavoro (1962-2001)”, contributo di ricerca di William Mazzaferro (Università di Torino) apparso recentemente su IMPRESE E STORIA.
L’intento dell’articolo è ben sintetizzato nelle prime righe: rispondere ad una duplice esigenza e cioè “quella di colmare un oggettivo vuoto storiografico” e, dall’altra, “quella di comprendere le ragioni alla base del successo della Saras (Società anonima raffinerie sarde)”.
Caso tra l’altro particolare, quello della Saras identificata come “un’azienda che è riuscita non solo ad inserirsi in un mercato caratterizzato dalla presenza di notevoli ostacoli all’ingresso ma che, nel tempo, ha saputo anche affrontare efficacemente molte difficoltà, fino ad arrivare a gestire quella che è attualmente la più grande raffineria petrolifera attiva in Italia”.
Mazzaferro, ripercorre quindi le vicende aziendali di Saras dal 1962 all’inizio del XXI° secolo, ragionando sulle caratteristiche di fondo dell’azienda indicata come uno degli esempi di imprese del cosiddetto “quarto capitalismo” e in particolare: una forte internazionalizzazione, una dimensione media in termini di addetti, una origine che affonda le radici nella storia e una proprietà familiare. Ne emerge così un racconto interessante per aggiungere un tassello alla conoscenza di come si è formata l’attuale realtà industriale (tra l’altro in un comparto delicato come quello dell’energia).
William Mazzaferro
IMPRESE E STORIA, Fascicolo 2022/46
Il racconto della Società anonima raffinerie sarde
Capire il presente anche sulla scorta del passato. Metodo d’azione importante. Che vale per “mettere al sicuro” in termini di conoscenze anche la pianificazione d’impresa. Applicazione, in altri termini, dell’indicazione – sempre saggia -, della necessità di imparare anche dagli errori. Apprendere delle vicende passate anche delle imprese più significative, è quindi cosa utile. Sempre. Per questo è utile leggere “La Saras. Quarant’anni di strategia petrolifera familiare tra storia d’impresa e storia del lavoro (1962-2001)”, contributo di ricerca di William Mazzaferro (Università di Torino) apparso recentemente su IMPRESE E STORIA.
L’intento dell’articolo è ben sintetizzato nelle prime righe: rispondere ad una duplice esigenza e cioè “quella di colmare un oggettivo vuoto storiografico” e, dall’altra, “quella di comprendere le ragioni alla base del successo della Saras (Società anonima raffinerie sarde)”.
Caso tra l’altro particolare, quello della Saras identificata come “un’azienda che è riuscita non solo ad inserirsi in un mercato caratterizzato dalla presenza di notevoli ostacoli all’ingresso ma che, nel tempo, ha saputo anche affrontare efficacemente molte difficoltà, fino ad arrivare a gestire quella che è attualmente la più grande raffineria petrolifera attiva in Italia”.
Mazzaferro, ripercorre quindi le vicende aziendali di Saras dal 1962 all’inizio del XXI° secolo, ragionando sulle caratteristiche di fondo dell’azienda indicata come uno degli esempi di imprese del cosiddetto “quarto capitalismo” e in particolare: una forte internazionalizzazione, una dimensione media in termini di addetti, una origine che affonda le radici nella storia e una proprietà familiare. Ne emerge così un racconto interessante per aggiungere un tassello alla conoscenza di come si è formata l’attuale realtà industriale (tra l’altro in un comparto delicato come quello dell’energia).
William Mazzaferro
IMPRESE E STORIA, Fascicolo 2022/46