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Storia vissuta di cento anni di fabbriche

Il libro pubblicato per il secolo di vita di Amma, serve per capire meglio la cultura industriale italiana

La prima foto coglie lo sguardo dagli occhi neri di un operaio. E poi le altre che riproducono le grandi macchine lucide, il movimento delle pulegge, le scintille delle fonderie, i disegni regolari dei capannoni, i particolari della produzione, le lotte in fabbrica e nelle strade, i volti del lavoro, le conquiste della produzione, i differenti ambienti d’azienda, gli attimi di vita varia di un Paese in cento anni della sua storia ripercorsa attraverso quella di Amma (Aziende meccaniche Meccatronica Associate), una delle associazioni di riferimento dell’industria italiana.

E’ quanto contenuto in “Amma 100. L’evoluzione dell’industria”, ricco libro appena pubblicato che, appunto, raccoglie in poco più di 200 ampie pagine scatti e testi che ripercorrono, i primi legati ai secondi, un secolo di storia industriale metalmeccanica italiana.

Approfondito racconto di cultura d’impresa, oltre che di vicende di fabbriche e quindi di uomini e donne al lavoro, il libro ha una partizione efficace prima di tutto perché semplice: si inizia così dall’anno della sua costituzione (il 1919) fino alla fine della guerra, poi si passa dal ’46 al 1968 e cioè dalla ricostruzione fino al boom economico, per arrivare al periodo 1969-2019 e cioè dall’autunno caldo all’epoca di Industria 4.0. Ogni tappa del cammino di Amma (e di quanto le ruota attorno) viene ripercorsa su più livelli dal racconto di Giuseppe Berta (storico dell’economia e dell’industria, oltre che soprattutto conoscitore delle vicende particolari del nord-ovest industriale italiano). Berta intreccia la grande storia italiana con la minuta ma non meno importante storia industriale locale, fatta di grandi aziende come la Fiat ma anche di piccole imprese. Ogni passo è segnato da immagini provenienti da diversi archivi che funzionano come necessario complemento del testo. Fotografie delle quali vale la pena cogliere i particolari, oltre che l’insieme; tratti che spesso colgono il vero succo industriale dell’epoca, così come dei suoi momenti sociali, culturali e politici. Testi e foto – occorre dirlo – non fanno sconti a nessuno: ritraggono, invece, un pezzo di Italia (fatto di industria, fatica, lavoro e altro ancora), che deve essere ricordato anche oggi. Un’Italia che ha saputo risollevarsi nonostante momenti durissimi fatti di guerre, scontri sociali, attentati, incertezze politiche e istituzionali.

“Amma 100” non è solo un libro per celebrare un compleanno. E non è nemmeno un noioso libro di storia economica. E’ qualcosa d’altro che serve leggere con attenzione per cogliere quella cultura del produrre i cui tratti oggi ci sono ancora tutti, ma che devono essere difesi e valorizzati.

Amma 100. L’evoluzione dell’industria

AA.VV.

Ansa, 2019

Il libro pubblicato per il secolo di vita di Amma, serve per capire meglio la cultura industriale italiana

La prima foto coglie lo sguardo dagli occhi neri di un operaio. E poi le altre che riproducono le grandi macchine lucide, il movimento delle pulegge, le scintille delle fonderie, i disegni regolari dei capannoni, i particolari della produzione, le lotte in fabbrica e nelle strade, i volti del lavoro, le conquiste della produzione, i differenti ambienti d’azienda, gli attimi di vita varia di un Paese in cento anni della sua storia ripercorsa attraverso quella di Amma (Aziende meccaniche Meccatronica Associate), una delle associazioni di riferimento dell’industria italiana.

E’ quanto contenuto in “Amma 100. L’evoluzione dell’industria”, ricco libro appena pubblicato che, appunto, raccoglie in poco più di 200 ampie pagine scatti e testi che ripercorrono, i primi legati ai secondi, un secolo di storia industriale metalmeccanica italiana.

Approfondito racconto di cultura d’impresa, oltre che di vicende di fabbriche e quindi di uomini e donne al lavoro, il libro ha una partizione efficace prima di tutto perché semplice: si inizia così dall’anno della sua costituzione (il 1919) fino alla fine della guerra, poi si passa dal ’46 al 1968 e cioè dalla ricostruzione fino al boom economico, per arrivare al periodo 1969-2019 e cioè dall’autunno caldo all’epoca di Industria 4.0. Ogni tappa del cammino di Amma (e di quanto le ruota attorno) viene ripercorsa su più livelli dal racconto di Giuseppe Berta (storico dell’economia e dell’industria, oltre che soprattutto conoscitore delle vicende particolari del nord-ovest industriale italiano). Berta intreccia la grande storia italiana con la minuta ma non meno importante storia industriale locale, fatta di grandi aziende come la Fiat ma anche di piccole imprese. Ogni passo è segnato da immagini provenienti da diversi archivi che funzionano come necessario complemento del testo. Fotografie delle quali vale la pena cogliere i particolari, oltre che l’insieme; tratti che spesso colgono il vero succo industriale dell’epoca, così come dei suoi momenti sociali, culturali e politici. Testi e foto – occorre dirlo – non fanno sconti a nessuno: ritraggono, invece, un pezzo di Italia (fatto di industria, fatica, lavoro e altro ancora), che deve essere ricordato anche oggi. Un’Italia che ha saputo risollevarsi nonostante momenti durissimi fatti di guerre, scontri sociali, attentati, incertezze politiche e istituzionali.

“Amma 100” non è solo un libro per celebrare un compleanno. E non è nemmeno un noioso libro di storia economica. E’ qualcosa d’altro che serve leggere con attenzione per cogliere quella cultura del produrre i cui tratti oggi ci sono ancora tutti, ma che devono essere difesi e valorizzati.

Amma 100. L’evoluzione dell’industria

AA.VV.

Ansa, 2019

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