Un lavoro nuovo
La trasformazione dell’organizzazione e delle modalità produttive nelle imprese apre la strada ad una forma diversa di attività che deve essere ancora compresa a fondo
Ibrido. E’ è questo il nuovo scenario in cui saremo chiamati a vivere e lavorare e potrà fondarsi sugli aspetti “naturalmente” migliori e più utili di ciascuna condizione, sia quella più tradizionale sia quella più nuova, sperimentata a fondo con la pandemia di Covid-19. E’ la sintesi – tra le più efficaci e soprattutto non negative -, di quanto sta avvenendo nell’ambito di buona parte del sistema della produzione nel nostro Paese (e non solo). Ed è attorno a questa sintesi che ragionano Francesca Manili Pessina Francesco Rotondi in “Il lavoro ibrido” libro appena pubblicato che affronta, in modo leggibile e inconsueto, il tema del cambiamento delle modalità di lavoro a seguito del Covid-19.
Scritto come un racconto, ma con l’esattezza di un saggio attento, il libro sfrutta in pieno l’esperienza dei due autori: Francesca Manili Pessina è Executive Vice President Human Resources, Organization & Facility Management di Sky Italia dal 2013, Francesco Rotondi è Socio Fondatore e Managing Partner LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners. Avvocato Giuslavorista con cattedra alla LIUC – Università Carlo Cattaneo di Castellanza. Entrambi ragionano sulla “nuova normalità” di cui tanto si dibatte e che, appunto, viene sintetizzata con il concetto di “ibrido”.
Una condizione, occorre sottolineare, che gli autori attribuiscono all’evoluzione delle condizioni di lavoro e che è stata poi accentuata dalla pandemia. L’eccezione rappresentata dalla fase pandemica, viene spiegato, ha in altri termini fatto da propulsore temporale ad una molteplicità di tendenze di fondo che erano già presenti.
Aspetto importante sottolineato dai due autori, è che questa nuova condizione ibrida avrà una significativa ricaduta sulle regole del gioco, sui modelli di organizzazione, sulle relazioni, sulla leadership, sui processi di socializzazione e così via.
Il libro, poco meno di cento pagine, si legge d’un fiato e inizia l’approfondimento della dimensione sociale dello smart working collegato alle relazioni umane in azienda per passare poi all’analisi del lavoro ibrido inteso come risultato tra lavoro virtuale lavoro reale. Vengono poi affrontati alcuni aspetti specifici della nuova organizzazione del lavoro: gli spazi, la natura e il ruolo del leader, la necessaria nuova forma mentis, gli aspetti contrattuale e quelli internazionali.
Nelle prime pagine del libro, con riferimento al Covid-19, viene già fornita la chiave dello stesso: “Alla fine di questa fase straordinaria ed episodica, che ha accelerato i tempi, dobbiamo capire che cosa rimarrà”. Tutto da leggere il libro di Francesca Manili Pessina e Francesco Rotondi
Il lavoro ibrido
Francesca Manili Pessina, Francesco Rotondi
Franco Angeli, 2022
La trasformazione dell’organizzazione e delle modalità produttive nelle imprese apre la strada ad una forma diversa di attività che deve essere ancora compresa a fondo
Ibrido. E’ è questo il nuovo scenario in cui saremo chiamati a vivere e lavorare e potrà fondarsi sugli aspetti “naturalmente” migliori e più utili di ciascuna condizione, sia quella più tradizionale sia quella più nuova, sperimentata a fondo con la pandemia di Covid-19. E’ la sintesi – tra le più efficaci e soprattutto non negative -, di quanto sta avvenendo nell’ambito di buona parte del sistema della produzione nel nostro Paese (e non solo). Ed è attorno a questa sintesi che ragionano Francesca Manili Pessina Francesco Rotondi in “Il lavoro ibrido” libro appena pubblicato che affronta, in modo leggibile e inconsueto, il tema del cambiamento delle modalità di lavoro a seguito del Covid-19.
Scritto come un racconto, ma con l’esattezza di un saggio attento, il libro sfrutta in pieno l’esperienza dei due autori: Francesca Manili Pessina è Executive Vice President Human Resources, Organization & Facility Management di Sky Italia dal 2013, Francesco Rotondi è Socio Fondatore e Managing Partner LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners. Avvocato Giuslavorista con cattedra alla LIUC – Università Carlo Cattaneo di Castellanza. Entrambi ragionano sulla “nuova normalità” di cui tanto si dibatte e che, appunto, viene sintetizzata con il concetto di “ibrido”.
Una condizione, occorre sottolineare, che gli autori attribuiscono all’evoluzione delle condizioni di lavoro e che è stata poi accentuata dalla pandemia. L’eccezione rappresentata dalla fase pandemica, viene spiegato, ha in altri termini fatto da propulsore temporale ad una molteplicità di tendenze di fondo che erano già presenti.
Aspetto importante sottolineato dai due autori, è che questa nuova condizione ibrida avrà una significativa ricaduta sulle regole del gioco, sui modelli di organizzazione, sulle relazioni, sulla leadership, sui processi di socializzazione e così via.
Il libro, poco meno di cento pagine, si legge d’un fiato e inizia l’approfondimento della dimensione sociale dello smart working collegato alle relazioni umane in azienda per passare poi all’analisi del lavoro ibrido inteso come risultato tra lavoro virtuale lavoro reale. Vengono poi affrontati alcuni aspetti specifici della nuova organizzazione del lavoro: gli spazi, la natura e il ruolo del leader, la necessaria nuova forma mentis, gli aspetti contrattuale e quelli internazionali.
Nelle prime pagine del libro, con riferimento al Covid-19, viene già fornita la chiave dello stesso: “Alla fine di questa fase straordinaria ed episodica, che ha accelerato i tempi, dobbiamo capire che cosa rimarrà”. Tutto da leggere il libro di Francesca Manili Pessina e Francesco Rotondi
Il lavoro ibrido
Francesca Manili Pessina, Francesco Rotondi
Franco Angeli, 2022