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Una storia del lavoro per capire meglio tutti noi

In un libro il racconto di una parte importante delle vicende del Paese dall’Unità ad oggi

 

Cultura d’impresa, cultura del lavoro, cultura del produrre a tutto tondo. A ben vedere, impresa e lavoro appaiono essere – e sono sempre state -, due facce della stessa medaglia. Visione di un futuro produttivo e capacità di raggiungerlo, ricerca del benessere e della produttività: traguardi da conquistare con un impegno che non può mai essere di una sola persona. Impresa, poi, come luogo nel quale la dialettica e confronto sono continui, spesso accesi. E’ anche attorno a questi concetti che può crescere una consapevolezza nuova del produrre. Partendo dalla storia per capire meglio il presente. Ed è per questo che è utile leggere”Storia del lavoro nell’Italia contemporanea” di Stefano Gallo (primo ricercatore del CNR e docente di storia delle immigrazioni) e Fabrizio Loreto (docente di storia del lavoro) pubblicato da poco.

L’idea alla base del libro è semplice e unisce l’impresa e il lavoro con l’evoluzione sociale del Paese: se l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro è necessario ricostruire l’evoluzione del lavoro in oltre 150 anni di storia nazionale anche pre repubblicana per comprendere davvero cosa sia questo nostro paese e come è cambiato.

Il libro racconta la progressiva riduzione del settore agricolo, i processi di industrializzazione prima e di deindustrializzazione poi e l’affermarsi di una società terziarizzata; fasi viste come tre grandi momenti economici periodizzanti di questa vicenda. Una narrazione costruita facendo “parlare” gli attori diversi che nel tempo si sono alternati alla ribalta: l’associazionismo popolare, il sindacalismo e la politica, i conflitti impresa-lavoro e le relazioni industriali, lo sviluppo del diritto del lavoro e del welfare state, così come le specificità del lavoro femminile.

Scorrendo le poco più di 400 pagine – che tra l’altro si leggono agevolmente -, si passa così dall’analisi del lavoro nella prima Italia postunitaria per arrivare ai primi decenni del Novecento e alla Grande Guerra, la narrazione affronta poi il lavoro nell’Italia fascista fino al secondo conflitto mondiale per arrivare quindi alle difficoltà del dopoguerra e poi al boom. Chiude il libro l’approfondimento delle vicende degli ultimi trent’anni di storia italiana.

Dal libro di Gallo e Loreto emerge la storia politica, economica, sociale e culturale di una Italia che è cresciuta in maniera inquieta e a diverse velocità tra campagne e fabbriche, cantieri e uffici, commerci e trasporti, grandi aziende fordiste e piccole e medie imprese, lavoro pubblico e privato. Un libro tutto da leggere e al quale ritornare.

Storia del lavoro nell’Italia contemporanea

Stefano Gallo, Fabrizio Loreto

il Mulino, 2023

In un libro il racconto di una parte importante delle vicende del Paese dall’Unità ad oggi

 

Cultura d’impresa, cultura del lavoro, cultura del produrre a tutto tondo. A ben vedere, impresa e lavoro appaiono essere – e sono sempre state -, due facce della stessa medaglia. Visione di un futuro produttivo e capacità di raggiungerlo, ricerca del benessere e della produttività: traguardi da conquistare con un impegno che non può mai essere di una sola persona. Impresa, poi, come luogo nel quale la dialettica e confronto sono continui, spesso accesi. E’ anche attorno a questi concetti che può crescere una consapevolezza nuova del produrre. Partendo dalla storia per capire meglio il presente. Ed è per questo che è utile leggere”Storia del lavoro nell’Italia contemporanea” di Stefano Gallo (primo ricercatore del CNR e docente di storia delle immigrazioni) e Fabrizio Loreto (docente di storia del lavoro) pubblicato da poco.

L’idea alla base del libro è semplice e unisce l’impresa e il lavoro con l’evoluzione sociale del Paese: se l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro è necessario ricostruire l’evoluzione del lavoro in oltre 150 anni di storia nazionale anche pre repubblicana per comprendere davvero cosa sia questo nostro paese e come è cambiato.

Il libro racconta la progressiva riduzione del settore agricolo, i processi di industrializzazione prima e di deindustrializzazione poi e l’affermarsi di una società terziarizzata; fasi viste come tre grandi momenti economici periodizzanti di questa vicenda. Una narrazione costruita facendo “parlare” gli attori diversi che nel tempo si sono alternati alla ribalta: l’associazionismo popolare, il sindacalismo e la politica, i conflitti impresa-lavoro e le relazioni industriali, lo sviluppo del diritto del lavoro e del welfare state, così come le specificità del lavoro femminile.

Scorrendo le poco più di 400 pagine – che tra l’altro si leggono agevolmente -, si passa così dall’analisi del lavoro nella prima Italia postunitaria per arrivare ai primi decenni del Novecento e alla Grande Guerra, la narrazione affronta poi il lavoro nell’Italia fascista fino al secondo conflitto mondiale per arrivare quindi alle difficoltà del dopoguerra e poi al boom. Chiude il libro l’approfondimento delle vicende degli ultimi trent’anni di storia italiana.

Dal libro di Gallo e Loreto emerge la storia politica, economica, sociale e culturale di una Italia che è cresciuta in maniera inquieta e a diverse velocità tra campagne e fabbriche, cantieri e uffici, commerci e trasporti, grandi aziende fordiste e piccole e medie imprese, lavoro pubblico e privato. Un libro tutto da leggere e al quale ritornare.

Storia del lavoro nell’Italia contemporanea

Stefano Gallo, Fabrizio Loreto

il Mulino, 2023

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