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Una storia d’impresa

Attraverso le vicende di Giuliano Zuccoli la strada per comprendere meglio le vicende di un comparto cruciale per l’Italia

 

Comprendere il senso del fare impresa attraverso le storie di chi ha fatto impresa. Storie dense di umanità, di sogni, di progetti, di sconfitte e vittorie. Sempre storie, comunque. Racconti di ingegno messo a servizio per un fine (che non è solo quello del profitto a tutti i costi), racconti da conoscere. La buona cultura d’impresa si fa anche così.

E a questo serve leggere il libro che Biagio Longo ha dedicato a Giuliano Zuccoli, indiscusso protagonista dell’industria dell’energia per decenni. “Giuliano Zuccoli. L’energia che ci manca” appena pubblicato, dice tutto nel lungo sottotitolo: “Una vita per l’autonomia energetica del Paese dalla Falck a Sondel, dalla Aem alla Edison e A2A”. Libro la cui pubblicazione cade in un periodo particolare per l’energia, ma che non deve essere letto solo per questo motivo. Perché Zuccoli è stato un imprenditore visionario  che da una centrale idroelettrica nel valtellinese arrivò a fondare quello che oggi è il secondo polo energetico e ambientale del paese: a2a.

Longo – ed è cosa importante -, non ha però scritto un saggio di economia industriale oppure dell’energia, ha scritto la narrazione di una vita. Chi legge, quindi, è condotto per la strada che porta un giovane ingegnere valtellinese passo dopo passo da una diga nella sua valle ai vertici nazionali e internazionali di un comparto delicato e strategico. Racconto di vita, quindi, ma non solo perché l’autore riesce ad affiancare sempre alle vicende personali di Zuccoli quelle del contesto nel quale il protagonista si muove.

E’ anche in questo modo, poi, che si capisce la portata del lavoro condotto da Zuccoli, soprattutto oggi di fronte alla crisi energetica ed ecologica mondiale, aggravata dalla guerra in Ucraina: una situazione che dà alle azioni e alle parole dell’ingegnere valtellinese il valore di vere e proprie profezie.

Racconto che diventa saggio, il libro mette anche a disposizione del lettore la raccolta completa di numerosi documenti tra cui lo strumento principale con cui Zuccoli comunicava, tappa dopo tappa, l’incedere del suo progetto industriale: quella “Lettera agli Azionisti” per l’approvazione del Bilancio tra le cui righe si può cogliere, anno dopo anno (dal 1996 al 2011), un’architettura industriale unica, finalizzata a stimolare e realizzare l’autonomia energetica del nostro Paese. Da leggere con attenzione il libro di Biagio Longo.

Giuliano Zuccoli. L’energia che ci manca

Biagio Longo

Guerini e associati, 2023

Attraverso le vicende di Giuliano Zuccoli la strada per comprendere meglio le vicende di un comparto cruciale per l’Italia

 

Comprendere il senso del fare impresa attraverso le storie di chi ha fatto impresa. Storie dense di umanità, di sogni, di progetti, di sconfitte e vittorie. Sempre storie, comunque. Racconti di ingegno messo a servizio per un fine (che non è solo quello del profitto a tutti i costi), racconti da conoscere. La buona cultura d’impresa si fa anche così.

E a questo serve leggere il libro che Biagio Longo ha dedicato a Giuliano Zuccoli, indiscusso protagonista dell’industria dell’energia per decenni. “Giuliano Zuccoli. L’energia che ci manca” appena pubblicato, dice tutto nel lungo sottotitolo: “Una vita per l’autonomia energetica del Paese dalla Falck a Sondel, dalla Aem alla Edison e A2A”. Libro la cui pubblicazione cade in un periodo particolare per l’energia, ma che non deve essere letto solo per questo motivo. Perché Zuccoli è stato un imprenditore visionario  che da una centrale idroelettrica nel valtellinese arrivò a fondare quello che oggi è il secondo polo energetico e ambientale del paese: a2a.

Longo – ed è cosa importante -, non ha però scritto un saggio di economia industriale oppure dell’energia, ha scritto la narrazione di una vita. Chi legge, quindi, è condotto per la strada che porta un giovane ingegnere valtellinese passo dopo passo da una diga nella sua valle ai vertici nazionali e internazionali di un comparto delicato e strategico. Racconto di vita, quindi, ma non solo perché l’autore riesce ad affiancare sempre alle vicende personali di Zuccoli quelle del contesto nel quale il protagonista si muove.

E’ anche in questo modo, poi, che si capisce la portata del lavoro condotto da Zuccoli, soprattutto oggi di fronte alla crisi energetica ed ecologica mondiale, aggravata dalla guerra in Ucraina: una situazione che dà alle azioni e alle parole dell’ingegnere valtellinese il valore di vere e proprie profezie.

Racconto che diventa saggio, il libro mette anche a disposizione del lettore la raccolta completa di numerosi documenti tra cui lo strumento principale con cui Zuccoli comunicava, tappa dopo tappa, l’incedere del suo progetto industriale: quella “Lettera agli Azionisti” per l’approvazione del Bilancio tra le cui righe si può cogliere, anno dopo anno (dal 1996 al 2011), un’architettura industriale unica, finalizzata a stimolare e realizzare l’autonomia energetica del nostro Paese. Da leggere con attenzione il libro di Biagio Longo.

Giuliano Zuccoli. L’energia che ci manca

Biagio Longo

Guerini e associati, 2023

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