Vincoli e opportunità
Una tesi discussa presso l’Università politecnica delle Marche cerca di approfondire le relazioni tra controllo manageriale e motivazioni d’impresa
Lavorare insieme per davvero, anche in fabbrica e nelle aziende più competitive. L’indicazione vale per tutte le realtà. E viene declinata in modi differenti e vari che, se conosciuti, possono contribuire a migliorare l’intero sistema della produzione. Anche quando si tratta di conciliare la collaborazione con il controllo. E’ il caso dell’indagine – trasformata poi in tesi -, di Erica Calosci: “Il sistema di controllo manageriale: il caso Elica spa”.
La ricerca, discussa presso l’Università politecnica delle Marche, parte da una considerazione: “Dato il dinamismo del mercato odierno, l’alto livello di competizione tra aziende e la scarsità delle risorse, le imprese necessitano sempre più frequentemente di sistemi di controllo efficaci che permettano di raggiungere gli obiettivi prefissati. Queste nuove necessità hanno spinto le aziende a comprendere l’importanza dell’investire sulla motivazione e sulla valorizzazione delle risorse umane, ovvero su quelle che sono le classiche componenti del cosiddetto sistema di controllo manageriale”.
Organizzazione e collaborazione, quindi, possono andare di pari passo soprattutto quando, come spiega Calosci, “attraverso il controllo del personale e della cultura interna” si riesce ad “orientare i comportamenti degli individui verso il perseguimento degli obiettivi aziendali”. Tutto per raggiungere alcuni traguardi comuni alle organizzazioni della produzione come il rafforzamento dell’immagine, la capacità di resistere alle pressioni finanziarie, l’accrescimento della motivazione e dell’innovazione diffuse nel personale.
Per approfondire tutto questo, Erica Calosci prende prima in considerazione le basi teoriche del controllo manageriale e successivamente affronta il caso di Elica spa, azienda marchigiana attiva nella produzione di cappe. L’indagine mira quindi a far comprendere l’importanza ed i limiti del controllo del personale e della cultura interna, che, insieme al controllo dei risultati e delle azioni, costituiscono il più ampio sistema di controllo manageriale. Ne emerge un’indicazione che vale pressoché per tutte le realtà aziendali: la necessità di un equilibrio (delicato e fragile) tra strumenti di controllo e di motivazione, tra vincoli e opportunità. Solo in questo modo, è il messaggio che arriva dall’indagine di Erica Calosci, è possibile la creazione di un “clima d’impresa” funzionale alla crescita ma anche ad una cultura del produrre a tutto tondo.
Il sistema di controllo manageriale: il caso Elica spa
Erica Calosci, Tesi, Università Politecnica delle Marche, Facoltà di economia “Giorgio Fuà”, Corso di Laurea triennale in Economia Aziendale, 2021-2022.
Una tesi discussa presso l’Università politecnica delle Marche cerca di approfondire le relazioni tra controllo manageriale e motivazioni d’impresa
Lavorare insieme per davvero, anche in fabbrica e nelle aziende più competitive. L’indicazione vale per tutte le realtà. E viene declinata in modi differenti e vari che, se conosciuti, possono contribuire a migliorare l’intero sistema della produzione. Anche quando si tratta di conciliare la collaborazione con il controllo. E’ il caso dell’indagine – trasformata poi in tesi -, di Erica Calosci: “Il sistema di controllo manageriale: il caso Elica spa”.
La ricerca, discussa presso l’Università politecnica delle Marche, parte da una considerazione: “Dato il dinamismo del mercato odierno, l’alto livello di competizione tra aziende e la scarsità delle risorse, le imprese necessitano sempre più frequentemente di sistemi di controllo efficaci che permettano di raggiungere gli obiettivi prefissati. Queste nuove necessità hanno spinto le aziende a comprendere l’importanza dell’investire sulla motivazione e sulla valorizzazione delle risorse umane, ovvero su quelle che sono le classiche componenti del cosiddetto sistema di controllo manageriale”.
Organizzazione e collaborazione, quindi, possono andare di pari passo soprattutto quando, come spiega Calosci, “attraverso il controllo del personale e della cultura interna” si riesce ad “orientare i comportamenti degli individui verso il perseguimento degli obiettivi aziendali”. Tutto per raggiungere alcuni traguardi comuni alle organizzazioni della produzione come il rafforzamento dell’immagine, la capacità di resistere alle pressioni finanziarie, l’accrescimento della motivazione e dell’innovazione diffuse nel personale.
Per approfondire tutto questo, Erica Calosci prende prima in considerazione le basi teoriche del controllo manageriale e successivamente affronta il caso di Elica spa, azienda marchigiana attiva nella produzione di cappe. L’indagine mira quindi a far comprendere l’importanza ed i limiti del controllo del personale e della cultura interna, che, insieme al controllo dei risultati e delle azioni, costituiscono il più ampio sistema di controllo manageriale. Ne emerge un’indicazione che vale pressoché per tutte le realtà aziendali: la necessità di un equilibrio (delicato e fragile) tra strumenti di controllo e di motivazione, tra vincoli e opportunità. Solo in questo modo, è il messaggio che arriva dall’indagine di Erica Calosci, è possibile la creazione di un “clima d’impresa” funzionale alla crescita ma anche ad una cultura del produrre a tutto tondo.
Il sistema di controllo manageriale: il caso Elica spa
Erica Calosci, Tesi, Università Politecnica delle Marche, Facoltà di economia “Giorgio Fuà”, Corso di Laurea triennale in Economia Aziendale, 2021-2022.