Vive imprese storiche d’Italia
Una ricerca valorizza, attraverso l’analisi di una serie di filmati, il ruolo e il significato di alcune delle aziende centenarie del Paese
Il presente deve guardare al futuro ma anche a ciò che ha alle spalle e quindi alla storia. Vale anche per l’economia e la produzione, per le fabbriche. Si tratta di un modo di avvicinarsi ai temi dell’oggi che fino a poco tempo fa è stato molto trascurato e che, adesso, trova invece nuovo vigore. L’attenzione da parte delle imprese alle loro storie cresce. E con ragione, soprattutto in un momento di confusione congiunturale e programmatica. Serve, cioè, rifarsi anche ai modelli di imprese storiche per capire come orientarsi rispetto al futuro. “L’impresa storica come patrimonio culturale del territorio” di Paola Castellani e Chiara Rossato – ricerca presentata nell’ambito XXVII Convegno annuale di Sinergie -, approfondisce questi aspetti del fare imprese in maniera avveduta. La ricerca ragiona quindi sui profili delle imprese storiche in Italia e di come queste possano diventare risorse per il territorio in cui sono collocate. Non è un’indagine sulla letteratura (in parte comunque usata per inquadrare il trema). Il lavoro è stato condotto “sul campo” ma in maniera originale. Ad essere analizzati sono stati dei cortometraggi d’impresa realizzati nell’ambito dell’iniziativa “Futuro Antico” lanciata dall’Unione Imprese Storiche Italiane con l’obiettivo di raccogliere e diffondere la cultura imprenditoriale ultracentenaria. Ogni filmato è stato visionato e studiato, sezionato in immagini e testi, ascoltato e guardato, collegato al contesto nel quale è stato realizzato. Le imprese coinvolte sono state, fra le altre, Borsalino, Maserati, Fratelli Alinari, Biscotti Gentilini, Amarelli, Cantine Ferrari.
Spiegano le ricercatrici: “Dallo studio compiuto emergono sette aspetti in grado di sostenere l’heritage racchiuso in ogni impresa storica: la reputazione, il radicamento territoriale, l’amore per il proprio prodotto, la volontà di far conoscere il proprio processo produttivo, il connubio tradizione-innovazione, la consapevolezza dell’importanza di custodire e tramandare il proprio sapere imprenditoriale e produttivo anche attraverso la forma archiviale e/o museale; l’arte e la bellezza dei prodotti artigianali”. Soprattutto poi, dalle storie fissate nelle immagini e nelle parole, emergono i tratti essenziali di una cultura d’impresa che, radicata nel passato, può ancora insegnare molto oggi. Ed è per questo che deve essere diffusa e non solo conservata.
La ricerca di Paola Castellani e Chiara Rossato è semplicemente un tassello di un’architettura che deve ancora essere completata ed estesa, ma è utile e interessante conoscerlo.
L’impresa storica come patrimonio culturale del territorio
Paola Castellani, Chiara Rossato
XXVII Convegno annuale di Sinergie, “Heritage, management e impresa: quali sinergie?” – Università degli Studi del Molise, sede di Termoli
Sinergie Journal, 2016
Una ricerca valorizza, attraverso l’analisi di una serie di filmati, il ruolo e il significato di alcune delle aziende centenarie del Paese
Il presente deve guardare al futuro ma anche a ciò che ha alle spalle e quindi alla storia. Vale anche per l’economia e la produzione, per le fabbriche. Si tratta di un modo di avvicinarsi ai temi dell’oggi che fino a poco tempo fa è stato molto trascurato e che, adesso, trova invece nuovo vigore. L’attenzione da parte delle imprese alle loro storie cresce. E con ragione, soprattutto in un momento di confusione congiunturale e programmatica. Serve, cioè, rifarsi anche ai modelli di imprese storiche per capire come orientarsi rispetto al futuro. “L’impresa storica come patrimonio culturale del territorio” di Paola Castellani e Chiara Rossato – ricerca presentata nell’ambito XXVII Convegno annuale di Sinergie -, approfondisce questi aspetti del fare imprese in maniera avveduta. La ricerca ragiona quindi sui profili delle imprese storiche in Italia e di come queste possano diventare risorse per il territorio in cui sono collocate. Non è un’indagine sulla letteratura (in parte comunque usata per inquadrare il trema). Il lavoro è stato condotto “sul campo” ma in maniera originale. Ad essere analizzati sono stati dei cortometraggi d’impresa realizzati nell’ambito dell’iniziativa “Futuro Antico” lanciata dall’Unione Imprese Storiche Italiane con l’obiettivo di raccogliere e diffondere la cultura imprenditoriale ultracentenaria. Ogni filmato è stato visionato e studiato, sezionato in immagini e testi, ascoltato e guardato, collegato al contesto nel quale è stato realizzato. Le imprese coinvolte sono state, fra le altre, Borsalino, Maserati, Fratelli Alinari, Biscotti Gentilini, Amarelli, Cantine Ferrari.
Spiegano le ricercatrici: “Dallo studio compiuto emergono sette aspetti in grado di sostenere l’heritage racchiuso in ogni impresa storica: la reputazione, il radicamento territoriale, l’amore per il proprio prodotto, la volontà di far conoscere il proprio processo produttivo, il connubio tradizione-innovazione, la consapevolezza dell’importanza di custodire e tramandare il proprio sapere imprenditoriale e produttivo anche attraverso la forma archiviale e/o museale; l’arte e la bellezza dei prodotti artigianali”. Soprattutto poi, dalle storie fissate nelle immagini e nelle parole, emergono i tratti essenziali di una cultura d’impresa che, radicata nel passato, può ancora insegnare molto oggi. Ed è per questo che deve essere diffusa e non solo conservata.
La ricerca di Paola Castellani e Chiara Rossato è semplicemente un tassello di un’architettura che deve ancora essere completata ed estesa, ma è utile e interessante conoscerlo.
L’impresa storica come patrimonio culturale del territorio
Paola Castellani, Chiara Rossato
XXVII Convegno annuale di Sinergie, “Heritage, management e impresa: quali sinergie?” – Università degli Studi del Molise, sede di Termoli
Sinergie Journal, 2016