Welfare in Italia, dove e come
Il quarto rapporto sul tema curato da Michele Tiraboschi, conferma la complessità dell’argomento ma anche la sua necessità
Capire di più e meglio del welfare in Italia e, quindi, usarlo in modo maggiormente efficace. Per i lavoratori e le imprese. Chiarezza, quindi, in prima fila. E precisione nei contenuti.
Sono i tratti caratteristici delle ricerche contenute in “WELFARE for PEOPLE”, il quarto rapporto sul welfare occupazionale e aziendale in Italia curato da Michele Tiraboschi. Una sorta di guida ad un tema affascinante e importante che, spesso, è però trattato con eccessiva superficialità. Per questo, i curatori nelle prime righe della raccolta evidenziano “l’ambizione di fornire un contributo utile allo sviluppo ordinato del welfare aziendale/occupazionale”. Perché uno dei problemi da affrontare sta proprio nel “disordine” dovuto all’entusiasmo su un argomento e su attività che – a ben vedere – non sono novità dell’oggi ma che oggi hanno trovato nuovi spazi di espansione e applicazione.
Le ricerche ospitate dalla raccolta coordinata da Tiraboschi sono state quindi dettate dallo “sforzo di sviluppare un ragionamento sufficientemente articolato, ma agile nell’impianto e semplice nella forma comunicativa”.
Alla base di tutto una “mappa” del welfare in Italia che parte dall’analisi di quanto accade, viene spiegato, “nel vasto universo della contrattazione collettiva (nazionale, territoriale e aziendale) secondo una prospettiva metodologica di relazioni industriali che consente di ricondurre a sistema una pluralità di frammenti di welfare che, se visti in modo isolato, offrono una lettura parziale e anche distorta del fenomeno”. Un’operazione resa possibile dalla banca dati “fareContrattazione” realizzata dal centro studi ADAPT, che contiene, oltre a tutti i principali contratti collettivi nazionali di riferimento espressione dei sistemi di relazioni industriali dotati di una maggiore rappresentatività comparata, oltre 2.800 tra contratti aziendali e territoriali.
Al di là dei numeri e delle analisi, sono poi almeno tre i passaggi da considerare per una migliore comprensione del welfare in Italia e che derivano dalle indagini condotte dal gruppo di studio di Tiraboschi. Prima di tutta la “grande trasformazione” ancora in corso che il welfare rappresenta nelle relazioni industriali, poi le relazioni tra welfare e pandemia e, infine, quelle tra welfare e territorio (di cui vengono posti in questa edizione alcuni casi emblematici). Tutto con una grande attenzione a quanto già accennato: la necessità di misurare con affidabilità quanto sta accadendo.
Il lavoro di Michele Tiraboschi e dei “suoi” ricercatori ha il gran pregio non solo di parlar chiaro a tutti, ma anche di fornire una mappa aggiornata di quanto accade: ciò che è indispensabile per istituzioni e imprese per capire meglio e fare ancora meglio.
Michele Tiraboschi (a cura di)
Adapt/Intesa Sanpaolo, 2021
Il quarto rapporto sul tema curato da Michele Tiraboschi, conferma la complessità dell’argomento ma anche la sua necessità
Capire di più e meglio del welfare in Italia e, quindi, usarlo in modo maggiormente efficace. Per i lavoratori e le imprese. Chiarezza, quindi, in prima fila. E precisione nei contenuti.
Sono i tratti caratteristici delle ricerche contenute in “WELFARE for PEOPLE”, il quarto rapporto sul welfare occupazionale e aziendale in Italia curato da Michele Tiraboschi. Una sorta di guida ad un tema affascinante e importante che, spesso, è però trattato con eccessiva superficialità. Per questo, i curatori nelle prime righe della raccolta evidenziano “l’ambizione di fornire un contributo utile allo sviluppo ordinato del welfare aziendale/occupazionale”. Perché uno dei problemi da affrontare sta proprio nel “disordine” dovuto all’entusiasmo su un argomento e su attività che – a ben vedere – non sono novità dell’oggi ma che oggi hanno trovato nuovi spazi di espansione e applicazione.
Le ricerche ospitate dalla raccolta coordinata da Tiraboschi sono state quindi dettate dallo “sforzo di sviluppare un ragionamento sufficientemente articolato, ma agile nell’impianto e semplice nella forma comunicativa”.
Alla base di tutto una “mappa” del welfare in Italia che parte dall’analisi di quanto accade, viene spiegato, “nel vasto universo della contrattazione collettiva (nazionale, territoriale e aziendale) secondo una prospettiva metodologica di relazioni industriali che consente di ricondurre a sistema una pluralità di frammenti di welfare che, se visti in modo isolato, offrono una lettura parziale e anche distorta del fenomeno”. Un’operazione resa possibile dalla banca dati “fareContrattazione” realizzata dal centro studi ADAPT, che contiene, oltre a tutti i principali contratti collettivi nazionali di riferimento espressione dei sistemi di relazioni industriali dotati di una maggiore rappresentatività comparata, oltre 2.800 tra contratti aziendali e territoriali.
Al di là dei numeri e delle analisi, sono poi almeno tre i passaggi da considerare per una migliore comprensione del welfare in Italia e che derivano dalle indagini condotte dal gruppo di studio di Tiraboschi. Prima di tutta la “grande trasformazione” ancora in corso che il welfare rappresenta nelle relazioni industriali, poi le relazioni tra welfare e pandemia e, infine, quelle tra welfare e territorio (di cui vengono posti in questa edizione alcuni casi emblematici). Tutto con una grande attenzione a quanto già accennato: la necessità di misurare con affidabilità quanto sta accadendo.
Il lavoro di Michele Tiraboschi e dei “suoi” ricercatori ha il gran pregio non solo di parlar chiaro a tutti, ma anche di fornire una mappa aggiornata di quanto accade: ciò che è indispensabile per istituzioni e imprese per capire meglio e fare ancora meglio.
Michele Tiraboschi (a cura di)
Adapt/Intesa Sanpaolo, 2021