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6 maggio 1906:
al via la prima Targa Florio

La mattina del 6 maggio 1906, alle 6 in punto, sul circuito delle Madonie non lontano da Palermo, partiva la prima edizione della Targa Florio: il sogno del suo ideatore, il nobile Vincenzo Florio, diventava finalmente realtà. In molti considerano la Targa Florio la prima vera gara automobilistica della storia; sicuramente è una delle più famose, destinata fin dalla prima edizione a essere annoverata tra le grandi classiche dello sport dei motori. La corsa prese il via dal rettilineo di Buonfornello, sul mare, per poi inerpicarsi sulle strade strette e tortuose dei monti siciliani, tra Cerda e Caltavuturo, Petralia e Collesano. Un totale di 146 chilometri da ripetersi tre volte fino alla conclusione a Campofelice, dove un colpo di cannone e squilli di tromba attendevano il vincitore.

Il primo a tagliare il traguardo fu Alessandro Cagno, a bordo di una vettura marca Itala che riuscì a concludere il percorso in poco più di 9 ore, alla straordinaria media di quasi 47 km/h. Dietro, un’altra Itala,  coln il numero 10 del pilota Ettore Graziani. Con il francese Paul Bablot, che gareggiando su una Berliet 24/40 HP arrivò solo terzo, l’inesauribile sfida con i “cugini d’oltralpe” segnava un punto a favore dei colori italiani. Nonostante il ritiro dell’attesissimo Vincenzo Lancia, stella del nascente automobilismo sportivo, sceso in gara con una Fiat contrassegnata dal numero 1.

La Pirelli, in quel lontano 1906, solo da qualche anno produceva pneumatici per automobili e da poco iniziava ad affrontare il banco di prova delle competizioni. Alcune incoraggianti prove del corso dell’anno precedente, con le vetturette Marchand, lasciavano però ben sperare per il futuro. Il trionfo del 1907 alla Pechino-Parigi proprio con un’Itala sarebbe stata la conferma che i pneumatici Pirelli “tipo Ercole” potevano fare la loro parte. Anche alla mitica Targa Florio. Il primo grande riconoscimento arrivò nell’edizione del 1913, quando il vincitore Felice Nazzaro, si sentì in dovere di telegrafare all’ingegner Giovanni Battista Pirelli a Milano congratulandosi “per i vostri ottimi dérapants”. Quei pneumatici gli avevano permesso di “ritoccare” il record precedente sulle Madonie di ben quattro ore. Inaugurando così una lunga – e memorabile – stagione di vittorie.

La mattina del 6 maggio 1906, alle 6 in punto, sul circuito delle Madonie non lontano da Palermo, partiva la prima edizione della Targa Florio: il sogno del suo ideatore, il nobile Vincenzo Florio, diventava finalmente realtà. In molti considerano la Targa Florio la prima vera gara automobilistica della storia; sicuramente è una delle più famose, destinata fin dalla prima edizione a essere annoverata tra le grandi classiche dello sport dei motori. La corsa prese il via dal rettilineo di Buonfornello, sul mare, per poi inerpicarsi sulle strade strette e tortuose dei monti siciliani, tra Cerda e Caltavuturo, Petralia e Collesano. Un totale di 146 chilometri da ripetersi tre volte fino alla conclusione a Campofelice, dove un colpo di cannone e squilli di tromba attendevano il vincitore.

Il primo a tagliare il traguardo fu Alessandro Cagno, a bordo di una vettura marca Itala che riuscì a concludere il percorso in poco più di 9 ore, alla straordinaria media di quasi 47 km/h. Dietro, un’altra Itala,  coln il numero 10 del pilota Ettore Graziani. Con il francese Paul Bablot, che gareggiando su una Berliet 24/40 HP arrivò solo terzo, l’inesauribile sfida con i “cugini d’oltralpe” segnava un punto a favore dei colori italiani. Nonostante il ritiro dell’attesissimo Vincenzo Lancia, stella del nascente automobilismo sportivo, sceso in gara con una Fiat contrassegnata dal numero 1.

La Pirelli, in quel lontano 1906, solo da qualche anno produceva pneumatici per automobili e da poco iniziava ad affrontare il banco di prova delle competizioni. Alcune incoraggianti prove del corso dell’anno precedente, con le vetturette Marchand, lasciavano però ben sperare per il futuro. Il trionfo del 1907 alla Pechino-Parigi proprio con un’Itala sarebbe stata la conferma che i pneumatici Pirelli “tipo Ercole” potevano fare la loro parte. Anche alla mitica Targa Florio. Il primo grande riconoscimento arrivò nell’edizione del 1913, quando il vincitore Felice Nazzaro, si sentì in dovere di telegrafare all’ingegner Giovanni Battista Pirelli a Milano congratulandosi “per i vostri ottimi dérapants”. Quei pneumatici gli avevano permesso di “ritoccare” il record precedente sulle Madonie di ben quattro ore. Inaugurando così una lunga – e memorabile – stagione di vittorie.

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