Gigi Villoresi: una vita da campione, tra Grand Prix e Formula 1
Il 16 maggio del 1909 nasceva a Milano il pilota automobilistico Luigi “Gigi” Villoresi: una vita tra Grand Prix e corse classiche su strada, a bordo di Maserati, Ferrari e Lancia. E anche un’intera carriera tra Pirelli Stella Bianca e Pirelli Stelvio, i “pneumatici delle vittorie”. Era discendente di illustri botanici e nipote di Eugenio Villoresi, che progettò il Canale omonimo del Ticino, ma la storia del pilota doveva avere un altro nome e un altro simbolo: il tridente della Maserati, la casa automobilistica che con Alfa Romeo rappresentava la gloria automobilistica italiana d’anteguerra. Fu il buon esordio con una Maserati 4CM alla gara monegasca della Coupe du Prince Rainier nel 1935 a farlo notare a Ernesto Maserati, che lo convocò subito nella squadra ufficiale. E da allora per Villoresi furono oltre dieci anni di vittorie, tra grand prix e Targa Florio, anche “dividendo il volante” con il giovane emergente Alberto Ascari.
Villoresi era già stato proclamato per due volte Campione d’Italia assoluto quando Enzo Ferrari decise che non poteva privarsi del suo talento: il passaggio alla squadra del Cavallino Rampante avvenne in contemporanea con la nascita della Formula 1, nel 1950. Con lui, naturalmente, c’era Ascari alla guida della nuova Ferrari 125 che tentava l’assalto definitivo alle storiche rivali Maserati e Alfa Romeo. Furono quattro anni entusiasmanti, con la Ferrari 375F1 prima e la 500 poi: anni in cui i pneumatici Pirelli Stelvio contribuirono non poco alle vittorie iridate dell’amico e compagno di squadra Alberto Ascari. Nel 1954 iniziò per Villoresi una nuova avventura con la Lancia D50, ancora una volta da condividere con Ascari fino all’incidente di Monza, il 26 maggio 1955, in cui Ascari perse la vita e che che mise fine al sogno di Vincenzo Lancia nella massima serie. Villoresi corse le ultime gare della carriera nuovamente con Maserati, anche concedendosi una vittoria al Rally dell’Acropoli del 1958 al volante di una Lancia Aurelia GT. Fu pilota di lungo corso, Gigi Villoresi: un maestro per i giovani campioni degli anni Cinquanta come Juan Manuel Fangio e lo stesso Alberto Ascari. Lo ricordiamo proprio insieme ad Ascari e a un altro campione delle quattro ruote, Nino Farina, seduti sul camioncino giallo del Servizio Corse Pirelli: una foto iconica di Federico Patellani conservata nel nostro Archivio Storico, che immortala nel magico anno 1950 la nascita della Formula 1.
Il 16 maggio del 1909 nasceva a Milano il pilota automobilistico Luigi “Gigi” Villoresi: una vita tra Grand Prix e corse classiche su strada, a bordo di Maserati, Ferrari e Lancia. E anche un’intera carriera tra Pirelli Stella Bianca e Pirelli Stelvio, i “pneumatici delle vittorie”. Era discendente di illustri botanici e nipote di Eugenio Villoresi, che progettò il Canale omonimo del Ticino, ma la storia del pilota doveva avere un altro nome e un altro simbolo: il tridente della Maserati, la casa automobilistica che con Alfa Romeo rappresentava la gloria automobilistica italiana d’anteguerra. Fu il buon esordio con una Maserati 4CM alla gara monegasca della Coupe du Prince Rainier nel 1935 a farlo notare a Ernesto Maserati, che lo convocò subito nella squadra ufficiale. E da allora per Villoresi furono oltre dieci anni di vittorie, tra grand prix e Targa Florio, anche “dividendo il volante” con il giovane emergente Alberto Ascari.
Villoresi era già stato proclamato per due volte Campione d’Italia assoluto quando Enzo Ferrari decise che non poteva privarsi del suo talento: il passaggio alla squadra del Cavallino Rampante avvenne in contemporanea con la nascita della Formula 1, nel 1950. Con lui, naturalmente, c’era Ascari alla guida della nuova Ferrari 125 che tentava l’assalto definitivo alle storiche rivali Maserati e Alfa Romeo. Furono quattro anni entusiasmanti, con la Ferrari 375F1 prima e la 500 poi: anni in cui i pneumatici Pirelli Stelvio contribuirono non poco alle vittorie iridate dell’amico e compagno di squadra Alberto Ascari. Nel 1954 iniziò per Villoresi una nuova avventura con la Lancia D50, ancora una volta da condividere con Ascari fino all’incidente di Monza, il 26 maggio 1955, in cui Ascari perse la vita e che che mise fine al sogno di Vincenzo Lancia nella massima serie. Villoresi corse le ultime gare della carriera nuovamente con Maserati, anche concedendosi una vittoria al Rally dell’Acropoli del 1958 al volante di una Lancia Aurelia GT. Fu pilota di lungo corso, Gigi Villoresi: un maestro per i giovani campioni degli anni Cinquanta come Juan Manuel Fangio e lo stesso Alberto Ascari. Lo ricordiamo proprio insieme ad Ascari e a un altro campione delle quattro ruote, Nino Farina, seduti sul camioncino giallo del Servizio Corse Pirelli: una foto iconica di Federico Patellani conservata nel nostro Archivio Storico, che immortala nel magico anno 1950 la nascita della Formula 1.