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Giuseppe Ajmone, un pittore in Abruzzo

Nell’Archivio Storico Pirelli si conservano quattro disegni originali realizzati nel 1964 dal pittore Giuseppe Ajmone per la Rivista Pirelli. Si tratta di quattro acquarelli e guazzi su carta commissionati all’artista nato a Carpignano Sesia il 17 febbraio del 1923, per illustrare l’articolo del poeta romagnolo Raffaello Baldini “Abruzzo senza pastori”.

Il contributo è un racconto attraverso parole e immagini del viaggio compiuto quell’anno da Ajmone e Baldini attraverso il Gran Sasso e la Maiella. Una proposta di itinerario turistico, che si interisce nella serie di articoli pubblicati sulla Rivista Pirelli tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. L’azienda si affida al pennello di artisti o all’estro dei fotografi per scoprire zone meno conosciute del nostro Paese e ed estere, come Renato Guttuso e Giovanni Pirelli che, in un inverno del 1959, discendono il Nilo da Asswan fino al delta, o come lo scrittore Michele Prisco che insieme all’amico pittore Gennaro Borrelli visita la Costiera Amalfitana. E ancora Piero Chiara e Giovanni Cazzaniga in viaggio attraverso la verde e rocciosa Valsolda.

I nove acquarelli realizzati da Ajmone per questo reportage, riprodotti a doppia pagina, hanno un ruolo importante nell’economia dell’articolo: una vera e propria narrazione per immagini dei più bei territori abruzzesi dove, a far da padrone, è il paesaggio, tra elementi naturali e costruzioni antropiche. L’unica rappresentazione di una figura umana presente nelle opere realizzate dal pittore è in un dipinto a olio che mostra la signorina Gerarda Ciarletta, telefonista di Scanno, tra le poche donne abruzzesi – come recita la didascalia dell’opera – a indossare ancora gli abiti tradizionali.  Quest’opera viene scelta presumibilmente da Arrigo Castellani, a quel tempo direttore della Rivista, per la copertina del numero del magazine dove verrà pubblicato l’articolo.

La pittura di Giuseppe Ajmone, con il suo tratto brumoso ma realistico riesce a rendere efficacemente le luci e il fascino di questa “terra antica coperta d’alberi, di cespugli o soltanto di muschio, con altopiani improvvisi e dolcissimi, paesi ammucchiati sulle coste, belle piccole chiese, poche pecore ormai in giro, e molti stazzi deserti e in rovina”.

Nell’Archivio Storico Pirelli si conservano quattro disegni originali realizzati nel 1964 dal pittore Giuseppe Ajmone per la Rivista Pirelli. Si tratta di quattro acquarelli e guazzi su carta commissionati all’artista nato a Carpignano Sesia il 17 febbraio del 1923, per illustrare l’articolo del poeta romagnolo Raffaello Baldini “Abruzzo senza pastori”.

Il contributo è un racconto attraverso parole e immagini del viaggio compiuto quell’anno da Ajmone e Baldini attraverso il Gran Sasso e la Maiella. Una proposta di itinerario turistico, che si interisce nella serie di articoli pubblicati sulla Rivista Pirelli tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. L’azienda si affida al pennello di artisti o all’estro dei fotografi per scoprire zone meno conosciute del nostro Paese e ed estere, come Renato Guttuso e Giovanni Pirelli che, in un inverno del 1959, discendono il Nilo da Asswan fino al delta, o come lo scrittore Michele Prisco che insieme all’amico pittore Gennaro Borrelli visita la Costiera Amalfitana. E ancora Piero Chiara e Giovanni Cazzaniga in viaggio attraverso la verde e rocciosa Valsolda.

I nove acquarelli realizzati da Ajmone per questo reportage, riprodotti a doppia pagina, hanno un ruolo importante nell’economia dell’articolo: una vera e propria narrazione per immagini dei più bei territori abruzzesi dove, a far da padrone, è il paesaggio, tra elementi naturali e costruzioni antropiche. L’unica rappresentazione di una figura umana presente nelle opere realizzate dal pittore è in un dipinto a olio che mostra la signorina Gerarda Ciarletta, telefonista di Scanno, tra le poche donne abruzzesi – come recita la didascalia dell’opera – a indossare ancora gli abiti tradizionali.  Quest’opera viene scelta presumibilmente da Arrigo Castellani, a quel tempo direttore della Rivista, per la copertina del numero del magazine dove verrà pubblicato l’articolo.

La pittura di Giuseppe Ajmone, con il suo tratto brumoso ma realistico riesce a rendere efficacemente le luci e il fascino di questa “terra antica coperta d’alberi, di cespugli o soltanto di muschio, con altopiani improvvisi e dolcissimi, paesi ammucchiati sulle coste, belle piccole chiese, poche pecore ormai in giro, e molti stazzi deserti e in rovina”.

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