La P Lunga a stelle e strisce
“Per concludere dirò che il mercato americano certamente offre una grande opportunità per la vendita di prodotti di altissima qualità; questo si riferisce tanto a pneumatici d’automobile, quanto ai conduttori isolati in gomma (…). Per raggiungere questo però non bisogna dimenticare che la vendita negli Stati Uniti deve essere fatta con una organizzazione di vendita che segue i sistemi americani e non certo con una organizzazione che seguisse i sistemi di vendita europei”. Si tratta di una relazione minuziosa dell’azienda, a seguito di un viaggio negli Stati Uniti tra il 5 agosto e il 20 dicembre 1916 che dà conto di incontri, analisi di mercato e di prodotto e che indica la strategia adottata da Pirelli: comprendere a fondo le condizioni di un nuovo mercato per pianificare bene le future azioni da intraprendere. Negli anni successivi, anche Alberto Pirelli – nel 1928 – e altri dirigenti effettueranno diversi viaggi nel Nord America, le cui relazioni sono conservate in archivio.
La storia dei rapporti tra Pirelli e gli Usa era già iniziata qualche anno prima. Nel 1904, infatti, l’azienda partecipa all’Esposizione Internazionale della Louisiana a Saint Louis. Si tratta di un evento importante, nel quale Pirelli non solo espone una serie notevole di prodotti a base di caoutchouc (articoli tecnici, articoli sanitari e di merceria, giocattoli, palloni colorati e un vestito da palombaro) insieme a fili e cavi elettrici isolati, ma intesse anche relazioni in ambito commerciale e produttivo. E risale al 1908 la nascita, proprio a New York, dell’iconico marchio della P lunga.
Racconta infatti Vittorio Sereni in un articolo apparso sul n. 2 della Rivista Pirelli del 1958: “…l’idea della maiuscola che allungandosi in orizzontale copre a tettoia le altre lettere che compongono il nome, nacque a New York in un giorno del lontano 1908. Fu una trovata del momento, dovuta a una richiesta del rappresentante che la Pirelli aveva allora sul posto. La selva commerciale e pubblicitaria già andava oltremodo infittendosi da quelle parti e un nome non proprio ignoto ma certo ancor giovane aveva necessità di spiccare con un suo segno preciso per non andare sommerso”. La P Lunga conquista così il mondo.
E poi ancora una storia di prodotto: nel 1967 un comunicato stampa informa dello sbarco negli Stati Uniti del CINTURATO per attrezzare la “nuova Camaro” bolide che dovrà gareggiare con la Ford Mustang. È l’atto di nascita del pneumatico CN72 che i tecnici Pirelli mettono a punto su misura per le strade americane con un complesso disegno composto da una “fioritura” di tasselli ad andamento longitudinale e trasversale.
Ma anche gli anni Duemila sono significativi per l’esperienza Pirelli negli States. Risale infatti al 2002 l’apertura dello stabilimento di Rome, in Georgia, una delle migliori sintesi della presenza dell’azienda oltreoceano. Nel 2005 “Fatti e Notizie” invece documenta, non solo l’accordo sottoscritto tra Pirelli Labs e il prestigioso Georgia Tech per lo sviluppo di soluzioni di home working, ma anche l’apertura del nuovo quartier generale dell’azienda, ad Atlanta. Nel 2016 viene aperto a Los Angeles il primo flagship store Pirelli al mondo, il “P Zero World”: un intero negozio monomarca dove storia e attualità dell’azienda si fondono e si raccontano.
Oggi il grande stabilimento produttivo di Rome è focalizzato su pneumatici speciali premium per auto, autocarri leggeri e SUV, con dimensioni da 19” fino a 30”. Questi prodotti incorporano la tecnologia a valore aggiunto più avanzata offerta da Pirelli. Quasi il 70% della produzione va a case automobilistiche premium e una parte significativa viene esportata al di fuori degli Stati Uniti”. America, terra di importanti sperimentazioni. Non per nulla, lo stabilimento Pirelli in Georgia è anche il primo stabilimento di pneumatici al mondo ad essere certificato FSC dal Forest Stewardship Council.
“Per concludere dirò che il mercato americano certamente offre una grande opportunità per la vendita di prodotti di altissima qualità; questo si riferisce tanto a pneumatici d’automobile, quanto ai conduttori isolati in gomma (…). Per raggiungere questo però non bisogna dimenticare che la vendita negli Stati Uniti deve essere fatta con una organizzazione di vendita che segue i sistemi americani e non certo con una organizzazione che seguisse i sistemi di vendita europei”. Si tratta di una relazione minuziosa dell’azienda, a seguito di un viaggio negli Stati Uniti tra il 5 agosto e il 20 dicembre 1916 che dà conto di incontri, analisi di mercato e di prodotto e che indica la strategia adottata da Pirelli: comprendere a fondo le condizioni di un nuovo mercato per pianificare bene le future azioni da intraprendere. Negli anni successivi, anche Alberto Pirelli – nel 1928 – e altri dirigenti effettueranno diversi viaggi nel Nord America, le cui relazioni sono conservate in archivio.
La storia dei rapporti tra Pirelli e gli Usa era già iniziata qualche anno prima. Nel 1904, infatti, l’azienda partecipa all’Esposizione Internazionale della Louisiana a Saint Louis. Si tratta di un evento importante, nel quale Pirelli non solo espone una serie notevole di prodotti a base di caoutchouc (articoli tecnici, articoli sanitari e di merceria, giocattoli, palloni colorati e un vestito da palombaro) insieme a fili e cavi elettrici isolati, ma intesse anche relazioni in ambito commerciale e produttivo. E risale al 1908 la nascita, proprio a New York, dell’iconico marchio della P lunga.
Racconta infatti Vittorio Sereni in un articolo apparso sul n. 2 della Rivista Pirelli del 1958: “…l’idea della maiuscola che allungandosi in orizzontale copre a tettoia le altre lettere che compongono il nome, nacque a New York in un giorno del lontano 1908. Fu una trovata del momento, dovuta a una richiesta del rappresentante che la Pirelli aveva allora sul posto. La selva commerciale e pubblicitaria già andava oltremodo infittendosi da quelle parti e un nome non proprio ignoto ma certo ancor giovane aveva necessità di spiccare con un suo segno preciso per non andare sommerso”. La P Lunga conquista così il mondo.
E poi ancora una storia di prodotto: nel 1967 un comunicato stampa informa dello sbarco negli Stati Uniti del CINTURATO per attrezzare la “nuova Camaro” bolide che dovrà gareggiare con la Ford Mustang. È l’atto di nascita del pneumatico CN72 che i tecnici Pirelli mettono a punto su misura per le strade americane con un complesso disegno composto da una “fioritura” di tasselli ad andamento longitudinale e trasversale.
Ma anche gli anni Duemila sono significativi per l’esperienza Pirelli negli States. Risale infatti al 2002 l’apertura dello stabilimento di Rome, in Georgia, una delle migliori sintesi della presenza dell’azienda oltreoceano. Nel 2005 “Fatti e Notizie” invece documenta, non solo l’accordo sottoscritto tra Pirelli Labs e il prestigioso Georgia Tech per lo sviluppo di soluzioni di home working, ma anche l’apertura del nuovo quartier generale dell’azienda, ad Atlanta. Nel 2016 viene aperto a Los Angeles il primo flagship store Pirelli al mondo, il “P Zero World”: un intero negozio monomarca dove storia e attualità dell’azienda si fondono e si raccontano.
Oggi il grande stabilimento produttivo di Rome è focalizzato su pneumatici speciali premium per auto, autocarri leggeri e SUV, con dimensioni da 19” fino a 30”. Questi prodotti incorporano la tecnologia a valore aggiunto più avanzata offerta da Pirelli. Quasi il 70% della produzione va a case automobilistiche premium e una parte significativa viene esportata al di fuori degli Stati Uniti”. America, terra di importanti sperimentazioni. Non per nulla, lo stabilimento Pirelli in Georgia è anche il primo stabilimento di pneumatici al mondo ad essere certificato FSC dal Forest Stewardship Council.