Luigi Fagioli e Felice Bonetto:
due vite al volante
Erano nati entrambi il 9 giugno i piloti automobilistici Luigi Fagioli e Felice Bonetto, nel 1898 a Osimo, nelle Marche il primo e nel 1903 a Manerbio, in provincia di Brescia, il secondo. Due vite per molti aspetti simili, due carriere iniziate con le corse motociclistiche alla fine degli anni Venti e ben presto passate alle quattro ruote per contribuire a scrivere la storia dell’automobilismo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Luigi Fagioli iniziò a correre nel 1925 con le vetture francesi del marchio Salmson e poi con Maserati, fino a un primo approdo in Alfa Romeo con cui vinse, a bordo della P3, il Campionato Italiano del 1933. Poi il passaggio alla Mercedes e quindi all’Auto Union, fino allo stop bellico. Con il ritorno all’Alfa nel glorioso 1950, Fagioli andò a ”comporre” insieme ai campioni Juan Manuel Fangio e Nino Farina il cosiddetto trio delle 3F, destinato a sbancare, con le vetture del Quadrifoglio equipaggiate con pneumatici Pirelli Stella Bianca, il primo Campionato Mondiale di Formula 1. Fagioli arriverà terzo, dopo Farina e Fangio.Ma il vero record doveva ancora essere battuto, grazie alla vittoria in coabitazione – scendeva un pilota e ne saliva un altro – con Fangio, al Gran Premio di Francia del 1951, quando Fagioli aveva già 53 anni.
Le corse in moto caratterizzarono l’inizio della carriera anche per Felice Bonetto. Se l’avversario di Fagioli era Tazio Nuvolari, il “rivale” di Bonetto era nientemeno che Enzo Ferrari: fu sufficiente la stagione 1949 alla guida della Ferrari, dopo lunghi anni alla Bugatti e all’Alfa Romeo, a guastare i rapporti con l’imprenditore. In seguito Bonetto passerà all’Osca – Officine Specializzate Costruzione Automobili, quindi ancora all’Alfa, poi alla Maserati fino alla Lancia Aurelia B20 nel 1952, con cui vinse la Targa Florio e con cui, l’anno successivo, ottenne il terzo posto alla Mille Miglia. A novembre del 1953, Bonetto partecipò alla Carrera Panamericana con la Lancia D24, insieme a Fangio e Piero Taruffi, altro suo eterno rivale . Nella cittadina messicana di Silao, quando era ancora in testa alla gara, il pilota ebbe un incidente che gli costò la vita; solo un anno prima era toccata la stessa sorte al collega Luigi Fagioli, scomparso durante le prove al Gran Premio di Monaco Formula GT del 1952. Due vite quasi parallele, entrate di diritto nella storia del motorsport.
Erano nati entrambi il 9 giugno i piloti automobilistici Luigi Fagioli e Felice Bonetto, nel 1898 a Osimo, nelle Marche il primo e nel 1903 a Manerbio, in provincia di Brescia, il secondo. Due vite per molti aspetti simili, due carriere iniziate con le corse motociclistiche alla fine degli anni Venti e ben presto passate alle quattro ruote per contribuire a scrivere la storia dell’automobilismo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Luigi Fagioli iniziò a correre nel 1925 con le vetture francesi del marchio Salmson e poi con Maserati, fino a un primo approdo in Alfa Romeo con cui vinse, a bordo della P3, il Campionato Italiano del 1933. Poi il passaggio alla Mercedes e quindi all’Auto Union, fino allo stop bellico. Con il ritorno all’Alfa nel glorioso 1950, Fagioli andò a ”comporre” insieme ai campioni Juan Manuel Fangio e Nino Farina il cosiddetto trio delle 3F, destinato a sbancare, con le vetture del Quadrifoglio equipaggiate con pneumatici Pirelli Stella Bianca, il primo Campionato Mondiale di Formula 1. Fagioli arriverà terzo, dopo Farina e Fangio.Ma il vero record doveva ancora essere battuto, grazie alla vittoria in coabitazione – scendeva un pilota e ne saliva un altro – con Fangio, al Gran Premio di Francia del 1951, quando Fagioli aveva già 53 anni.
Le corse in moto caratterizzarono l’inizio della carriera anche per Felice Bonetto. Se l’avversario di Fagioli era Tazio Nuvolari, il “rivale” di Bonetto era nientemeno che Enzo Ferrari: fu sufficiente la stagione 1949 alla guida della Ferrari, dopo lunghi anni alla Bugatti e all’Alfa Romeo, a guastare i rapporti con l’imprenditore. In seguito Bonetto passerà all’Osca – Officine Specializzate Costruzione Automobili, quindi ancora all’Alfa, poi alla Maserati fino alla Lancia Aurelia B20 nel 1952, con cui vinse la Targa Florio e con cui, l’anno successivo, ottenne il terzo posto alla Mille Miglia. A novembre del 1953, Bonetto partecipò alla Carrera Panamericana con la Lancia D24, insieme a Fangio e Piero Taruffi, altro suo eterno rivale . Nella cittadina messicana di Silao, quando era ancora in testa alla gara, il pilota ebbe un incidente che gli costò la vita; solo un anno prima era toccata la stessa sorte al collega Luigi Fagioli, scomparso durante le prove al Gran Premio di Monaco Formula GT del 1952. Due vite quasi parallele, entrate di diritto nella storia del motorsport.