“Di mole non comune e robusta eleganza”: lo stabilimento Pirelli di via Ponte Seveso a Milano
Il 28 gennaio 1872 davanti al notaio Stefano Allocchio nasce la G.B. Pirelli & C., società in accomandita semplice per la fabbricazione e vendita di articoli di gomma elastica. Come si legge nell’atto notarile di costituzione, la società avrebbe avuto la durata di 9 anni, un capitale sociale di 215.000 lire e la sede “ai Corpi Santi di Milano”. Qui, precisamente in via Ponte Seveso, oggi via Fabio Filzi, iniziano ai primi di aprile i lavori per la costruzione della fabbrica, condotti dall’impresa dei fratelli Peregrini. Nel giugno del 1873 sono avviate le produzioni, inizialmente circoscritte agli articoli tecnici in gomma.
Lo stabilimento è descritto dal periodico “L’industriale” come “di mole non comune e non privo di quella robusta eleganza di cui vanno superbi molti stabilimenti esteri”. Come ci mostra un acquerello di Salvatore Corvaja, la prima fabbrica Pirelli occupa 1.000 metri quadri, in aperta campagna, con l’edificio destinato agli uffici sulla sinistra e lo stabilimento produttivo sulla destra. Impiega 40 operai e 5 impiegati, ma è destinato a crescere rapidamente, seguendo lo sviluppo della produzione, che nel 1876 si amplia fino a includere gli articoli per il consumo e nel 1879 i cavi elettrici e telegrafici. Ed ecco che nel 1881 gli operai sono saliti a 200 e lo stabilimento appare ingrandito, pur mantenendo la stessa struttura, come si vede nella raffigurazione stampata su una carta intestata di qualche anno dopo.
Nel 1883 viene avviata la produzione di filo elastico, una lavorazione particolarmente complessa che giustifica il salto dimensionale avvenuto subito dopo in termini di addetti e di struttura aziendale: nel 1884 la manodopera è infatti raddoppiata (400 operai) e l’area occupata dallo stabilimento è pari a 7.400 metri quadri, dei quali 6.150 coperti, con 4 motrici a vapore dalla potenza complessiva di 160 cavalli, 12 mescolatori, 3 calandre, 14 vulcanizzatori. Questa crescita è ben rappresentata in un disegno di Antonio Bonamore del 1888: l’area si è notevolmente ampliata e si sono moltiplicati i corpi di fabbrica, con 4 ciminiere. Nel 1890 sono i pneumatici per bicicletta a entrare nel catalogo dei prodotti Pirelli, seguiti nel 1901 da quelli per automobile.
Ed ecco una nuova espansione dello stabilimento, fino a raggiungere il massimo della superficie occupabile, vista la crescita concomitante della città intorno alla fabbrica: lo documenta la veduta pubblicata per la prima volta su un listino prezzi del 1900, poi ripresa e adattata da Domenico Bonamini nel 1922. Si renderà necessario l’acquisto di nuovi terreni, nell’area poco distante della Bicocca: inizia la storia del secondo sito produttivo Pirelli che segnerà il paesaggio e la storia della città di Milano.
Il 28 gennaio 1872 davanti al notaio Stefano Allocchio nasce la G.B. Pirelli & C., società in accomandita semplice per la fabbricazione e vendita di articoli di gomma elastica. Come si legge nell’atto notarile di costituzione, la società avrebbe avuto la durata di 9 anni, un capitale sociale di 215.000 lire e la sede “ai Corpi Santi di Milano”. Qui, precisamente in via Ponte Seveso, oggi via Fabio Filzi, iniziano ai primi di aprile i lavori per la costruzione della fabbrica, condotti dall’impresa dei fratelli Peregrini. Nel giugno del 1873 sono avviate le produzioni, inizialmente circoscritte agli articoli tecnici in gomma.
Lo stabilimento è descritto dal periodico “L’industriale” come “di mole non comune e non privo di quella robusta eleganza di cui vanno superbi molti stabilimenti esteri”. Come ci mostra un acquerello di Salvatore Corvaja, la prima fabbrica Pirelli occupa 1.000 metri quadri, in aperta campagna, con l’edificio destinato agli uffici sulla sinistra e lo stabilimento produttivo sulla destra. Impiega 40 operai e 5 impiegati, ma è destinato a crescere rapidamente, seguendo lo sviluppo della produzione, che nel 1876 si amplia fino a includere gli articoli per il consumo e nel 1879 i cavi elettrici e telegrafici. Ed ecco che nel 1881 gli operai sono saliti a 200 e lo stabilimento appare ingrandito, pur mantenendo la stessa struttura, come si vede nella raffigurazione stampata su una carta intestata di qualche anno dopo.
Nel 1883 viene avviata la produzione di filo elastico, una lavorazione particolarmente complessa che giustifica il salto dimensionale avvenuto subito dopo in termini di addetti e di struttura aziendale: nel 1884 la manodopera è infatti raddoppiata (400 operai) e l’area occupata dallo stabilimento è pari a 7.400 metri quadri, dei quali 6.150 coperti, con 4 motrici a vapore dalla potenza complessiva di 160 cavalli, 12 mescolatori, 3 calandre, 14 vulcanizzatori. Questa crescita è ben rappresentata in un disegno di Antonio Bonamore del 1888: l’area si è notevolmente ampliata e si sono moltiplicati i corpi di fabbrica, con 4 ciminiere. Nel 1890 sono i pneumatici per bicicletta a entrare nel catalogo dei prodotti Pirelli, seguiti nel 1901 da quelli per automobile.
Ed ecco una nuova espansione dello stabilimento, fino a raggiungere il massimo della superficie occupabile, vista la crescita concomitante della città intorno alla fabbrica: lo documenta la veduta pubblicata per la prima volta su un listino prezzi del 1900, poi ripresa e adattata da Domenico Bonamini nel 1922. Si renderà necessario l’acquisto di nuovi terreni, nell’area poco distante della Bicocca: inizia la storia del secondo sito produttivo Pirelli che segnerà il paesaggio e la storia della città di Milano.