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Quel 5 ottobre del ’37 venne concepito un record

Tra numeri e disegni di un rapporto tecnico di prova del 1937 – custodito nell’Archivio Storico Pirelli – la storia dei pneumatici Pirelli Motocord che quell’anno fecero il record di velocità con la Gilera Rondine di Taruffi.

L’ingegner V* abbassò la cornetta del telefono e restò qualche minuto a pensare. Dall’altra parte del filo, Piero Taruffi era stato perentorio: il record di velocità “doveva” essere fatto. Ci teneva proprio, per sè e per il buon nome della Gilera. La moto era pronta, quella 500 Rondine che Taruffi stesso aveva dotato di una speciale carenatura aerodinamica in grado di tirar fuori il massimo dalla cavalleria del motore. Ma il famoso pilota -lui stesso ingegnere di fama- sapeva anche che molto sarebbe dipeso dai pneumatici. E così si era espresso al telefono con l’ingegner V*, che era a capo dell’Ufficio B presso la Direzione Tecnica Gomma della Pirelli: “il vostro tipo MotoCord rigato sono certo farà al caso nostro. Solo penso dovrà esser rivista e allargata la sezione del pneumatico posteriore, non credete?”.

Pensava giusto, Taruffi. Tutto stava nella larghezza della gomma posteriore, perchè ottanta e passa cavalli mica li si scarica a terra facilmente. L’ingegner V* si alzò e andò all’archivio dove teneva le specifiche delle coperture in prova. Eccola. Era datata 8 giugno 1937, solo qualche mese prima. Rigato Ultraleggero, disegno battistrada numero 1134, misura 3.75 per 19. Ne avevano tirato fuori un ottimo pneumatico posteriore, ma forse ancora un po’ troppo stretto per la potentissima e velocissima Rondine.

Così l’ingegner V* prese un nuovo foglio e iniziò a scrivere numeri. Rifece i calcoli, aumentò di qualche millimetro la larghezza delle tele, disegnò una nuova sezione del battistrada. Ricontrollò il tutto. A fianco della dicitura “Copertura speciale da primati” mise la sua sigla e spedì il tutto in fabbrica dove quei pneumatici da record sarebbero stati prodotti il giorno dopo. Era il 5 ottobre  del 1937.

Il 21 ottobre, sul tratto autostradale Brescia-Bergamo, la Gilera Rondine dell’ingegner Piero Taruffi copriva il chilometro lanciato in 13 secondi e 13 centesimi, alla velocità record di 274,481 km/h. Non sappiamo se nel gruppetto di persone presenti all’impresa ci fosse anche l’ingegner V*, e le foto dell’epoca non sanno raccontarcelo. Ma i MotoCord da record “disegnati” da V* il pomeriggio del 5 ottobre, quelli sì che c’erano, e avevano fatto ancora una volta alla perfezione il loro lavoro.

Tra numeri e disegni di un rapporto tecnico di prova del 1937 – custodito nell’Archivio Storico Pirelli – la storia dei pneumatici Pirelli Motocord che quell’anno fecero il record di velocità con la Gilera Rondine di Taruffi.

L’ingegner V* abbassò la cornetta del telefono e restò qualche minuto a pensare. Dall’altra parte del filo, Piero Taruffi era stato perentorio: il record di velocità “doveva” essere fatto. Ci teneva proprio, per sè e per il buon nome della Gilera. La moto era pronta, quella 500 Rondine che Taruffi stesso aveva dotato di una speciale carenatura aerodinamica in grado di tirar fuori il massimo dalla cavalleria del motore. Ma il famoso pilota -lui stesso ingegnere di fama- sapeva anche che molto sarebbe dipeso dai pneumatici. E così si era espresso al telefono con l’ingegner V*, che era a capo dell’Ufficio B presso la Direzione Tecnica Gomma della Pirelli: “il vostro tipo MotoCord rigato sono certo farà al caso nostro. Solo penso dovrà esser rivista e allargata la sezione del pneumatico posteriore, non credete?”.

Pensava giusto, Taruffi. Tutto stava nella larghezza della gomma posteriore, perchè ottanta e passa cavalli mica li si scarica a terra facilmente. L’ingegner V* si alzò e andò all’archivio dove teneva le specifiche delle coperture in prova. Eccola. Era datata 8 giugno 1937, solo qualche mese prima. Rigato Ultraleggero, disegno battistrada numero 1134, misura 3.75 per 19. Ne avevano tirato fuori un ottimo pneumatico posteriore, ma forse ancora un po’ troppo stretto per la potentissima e velocissima Rondine.

Così l’ingegner V* prese un nuovo foglio e iniziò a scrivere numeri. Rifece i calcoli, aumentò di qualche millimetro la larghezza delle tele, disegnò una nuova sezione del battistrada. Ricontrollò il tutto. A fianco della dicitura “Copertura speciale da primati” mise la sua sigla e spedì il tutto in fabbrica dove quei pneumatici da record sarebbero stati prodotti il giorno dopo. Era il 5 ottobre  del 1937.

Il 21 ottobre, sul tratto autostradale Brescia-Bergamo, la Gilera Rondine dell’ingegner Piero Taruffi copriva il chilometro lanciato in 13 secondi e 13 centesimi, alla velocità record di 274,481 km/h. Non sappiamo se nel gruppetto di persone presenti all’impresa ci fosse anche l’ingegner V*, e le foto dell’epoca non sanno raccontarcelo. Ma i MotoCord da record “disegnati” da V* il pomeriggio del 5 ottobre, quelli sì che c’erano, e avevano fatto ancora una volta alla perfezione il loro lavoro.

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