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Vittorie e competizioni:
comunicare con stile

I successi dei pneumatici Pirelli nel mondo delle competizioni sportive sono amplificati dalle campagne pubblicitarie che l’azienda commissiona ai più importanti esponenti della scuola grafica italiana e internazionale, contribuendo alla creazione dello stile Pirelli. Cartellonisti, designer, illustratori sono chiamati a confrontarsi con il mondo della gomma, per raccontare i prodotti in modo non convenzionale. Nel 1914 esce, a firma Stanley Charles Roowy, una delle pubblicità che più hanno contribuito ad alimentare il mito della velocità e degli “pneus Pirelli”: un’automobile rossa che sbuffa fiamme e fumo.

Un’icona della modernità, della velocità, del gusto per i primati sportivi. A partire dagli anni Venti, mentre la Pirelli comincia ad affrontare le gare di tutta Europa in circuito e su strada, forte della rivoluzionaria tecnologia cord che conferisce una maggiore resistenza e tenuta di strada al pneumatico, nasce, all’interno dell’organigramma aziendale, una funzione dedicata alla Propaganda. L’ufficio, che ha tra i suoi obiettivi la “pubblicità e reclame”, la realizzazione di listini, cataloghi e stampati pubblicitari vari, cura anche la partecipazione alle gare automobilistiche, percepite fin da allora come veicolo di promozione di forte impatto. Tra le attività svolte c’è anche quella di documentare con reportage fotografici la partecipazione di Pirelli alle gare: la Coppa della Consuma, il circuito del Garda, il circuito del Savio a Ravenna.

E naturalmente il circuito di Monza. Nel 1924 il “Manuale di istruzioni per l’uso del Pirelli Superflex Cord” spiega come utilizzare al meglio l’innovativo pneumatico a bassa pressione e carcassa in tessuto cord. Tra le lettere riprodotte in quarta di copertina c’è anche quella, entusiasta, dell’ingegner Nicola Romeo, proprietario di un’Alfa 4 cilindri. A fine 1924, il listino prezzi del Pirelli Cord e Superflex Cord può fregiarsi del titolo “Il pneumatico delle vittorie”. Negli anni Cinquanta Monza è protagonista anche di uno splendido servizio fotografico di Federico Patellani, con le tute e i cappellini Pirelli dei meccanici-gommisti che occupano la scena dei box: un reportage d’autore dalla pista. E ancora una volta le corse sono protagoniste della pubblicità della P lunga.

È il 1965 quando l’azienda progetta una strategia di comunicazione destinata a imporre sul mercato italiano uno dei prodotti di punta dell’azienda, già affermato in tutto il mondo: il Cinturato Pirelli. La campagna si avvale di testimonial d’eccezione, rappresentati attraverso ritratti e slogan nelle rispettive lingue: il Cinturato è “Ancora più sicuro” per Giovanni Bracco, “Sensationnel” per Louis Chiron, e “Ricama sulla strada” secondo Gigi Villoresi. Ovunque sfilano poster e cartelloni con i volti sorridenti degli assi del volante, tra cui anche Juan Manuel Fangio, José Froilán González, Umberto Maglioli e Piero Taruffi. Piloti-simbolo di record e imprese adrenaliniche che comunicano la loro esperienza alla guida di una vettura equipaggiata Pirelli e che, grazie alle straordinarie vittorie in carriera, rappresentano la voce perfetta per raccontare la potenza, l’innovazione e la sicurezza dei prodotti Pirelli, dalla pista alla strada.

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I successi dei pneumatici Pirelli nel mondo delle competizioni sportive sono amplificati dalle campagne pubblicitarie che l’azienda commissiona ai più importanti esponenti della scuola grafica italiana e internazionale, contribuendo alla creazione dello stile Pirelli. Cartellonisti, designer, illustratori sono chiamati a confrontarsi con il mondo della gomma, per raccontare i prodotti in modo non convenzionale. Nel 1914 esce, a firma Stanley Charles Roowy, una delle pubblicità che più hanno contribuito ad alimentare il mito della velocità e degli “pneus Pirelli”: un’automobile rossa che sbuffa fiamme e fumo.

Un’icona della modernità, della velocità, del gusto per i primati sportivi. A partire dagli anni Venti, mentre la Pirelli comincia ad affrontare le gare di tutta Europa in circuito e su strada, forte della rivoluzionaria tecnologia cord che conferisce una maggiore resistenza e tenuta di strada al pneumatico, nasce, all’interno dell’organigramma aziendale, una funzione dedicata alla Propaganda. L’ufficio, che ha tra i suoi obiettivi la “pubblicità e reclame”, la realizzazione di listini, cataloghi e stampati pubblicitari vari, cura anche la partecipazione alle gare automobilistiche, percepite fin da allora come veicolo di promozione di forte impatto. Tra le attività svolte c’è anche quella di documentare con reportage fotografici la partecipazione di Pirelli alle gare: la Coppa della Consuma, il circuito del Garda, il circuito del Savio a Ravenna.

E naturalmente il circuito di Monza. Nel 1924 il “Manuale di istruzioni per l’uso del Pirelli Superflex Cord” spiega come utilizzare al meglio l’innovativo pneumatico a bassa pressione e carcassa in tessuto cord. Tra le lettere riprodotte in quarta di copertina c’è anche quella, entusiasta, dell’ingegner Nicola Romeo, proprietario di un’Alfa 4 cilindri. A fine 1924, il listino prezzi del Pirelli Cord e Superflex Cord può fregiarsi del titolo “Il pneumatico delle vittorie”. Negli anni Cinquanta Monza è protagonista anche di uno splendido servizio fotografico di Federico Patellani, con le tute e i cappellini Pirelli dei meccanici-gommisti che occupano la scena dei box: un reportage d’autore dalla pista. E ancora una volta le corse sono protagoniste della pubblicità della P lunga.

È il 1965 quando l’azienda progetta una strategia di comunicazione destinata a imporre sul mercato italiano uno dei prodotti di punta dell’azienda, già affermato in tutto il mondo: il Cinturato Pirelli. La campagna si avvale di testimonial d’eccezione, rappresentati attraverso ritratti e slogan nelle rispettive lingue: il Cinturato è “Ancora più sicuro” per Giovanni Bracco, “Sensationnel” per Louis Chiron, e “Ricama sulla strada” secondo Gigi Villoresi. Ovunque sfilano poster e cartelloni con i volti sorridenti degli assi del volante, tra cui anche Juan Manuel Fangio, José Froilán González, Umberto Maglioli e Piero Taruffi. Piloti-simbolo di record e imprese adrenaliniche che comunicano la loro esperienza alla guida di una vettura equipaggiata Pirelli e che, grazie alle straordinarie vittorie in carriera, rappresentano la voce perfetta per raccontare la potenza, l’innovazione e la sicurezza dei prodotti Pirelli, dalla pista alla strada.

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