Pirelli 1872-1997. Centoventicinque anni di imprese
Un nuovo anniversario e un nuovo volume che ripercorre le tappe più importanti della storia di Pirelli.
Il tempo e i bombardamenti del ’43 hanno mutato la geografia milanese, e del primo stabilimento Pirelli in via Ponte Seveso, oggi Fabio Filzi, non resta più nulla.
Guido Vergani, Sergio Romano, Umberto Colombo, Emilio Tadini, Fulvio Irace raccontano i primi 125 anni di storia Pirelli attraverso temi importanti per lo sviluppo e il progresso dell’azienda come l’internazionalizzazione, la tecnologia, la comunicazione e l’architettura.
Pirelli 1872-1997. Centoventicinque anni di imprese
G. Vergani, S. Romano, U. Colombo, E. Tadini, F. Irace






Un nuovo anniversario e un nuovo volume che ripercorre le tappe più importanti della storia di Pirelli.
Il tempo e i bombardamenti del ’43 hanno mutato la geografia milanese, e del primo stabilimento Pirelli in via Ponte Seveso, oggi Fabio Filzi, non resta più nulla.
Guido Vergani, Sergio Romano, Umberto Colombo, Emilio Tadini, Fulvio Irace raccontano i primi 125 anni di storia Pirelli attraverso temi importanti per lo sviluppo e il progresso dell’azienda come l’internazionalizzazione, la tecnologia, la comunicazione e l’architettura.
Pirelli 1872-1997. Centoventicinque anni di imprese
G. Vergani, S. Romano, U. Colombo, E. Tadini, F. Irace
Leggi anche...
Il Gruppo Pirelli-Dunlop gli anni più lunghi
Nel secondo tomo della collana “Pirelli 1914-1980. Strategia aziendale e relazioni industriali nella storia di una multinazionale”, Piero Bolchini traccia la storia dell’accordo internazionale Pirelli-Dunlop durato all’incirca dieci anni, che portò a grosse novità non solo aziendali, ma che ebbe ripercussioni anche sul movimento sindacale. La ricerca, svolta in Inghilterra e in Italia, si propone di analizzare gli aspetti economici e finanziari, quelli organizzativi, le relazioni industriali, il processo di sviluppo tecnologico e le interrelazioni tra questi fattori nell’evoluzione del Gruppo.
Pirelli 1914-1980
Strategia aziendale e relazioni industriali nella storia di una multinazionale
Il Gruppo Pirelli-Dunlop gli anni più lunghi
Piero Bolchini
Edizione Franco Angeli, 1985






Nel secondo tomo della collana “Pirelli 1914-1980. Strategia aziendale e relazioni industriali nella storia di una multinazionale”, Piero Bolchini traccia la storia dell’accordo internazionale Pirelli-Dunlop durato all’incirca dieci anni, che portò a grosse novità non solo aziendali, ma che ebbe ripercussioni anche sul movimento sindacale. La ricerca, svolta in Inghilterra e in Italia, si propone di analizzare gli aspetti economici e finanziari, quelli organizzativi, le relazioni industriali, il processo di sviluppo tecnologico e le interrelazioni tra questi fattori nell’evoluzione del Gruppo.
Pirelli 1914-1980
Strategia aziendale e relazioni industriali nella storia di una multinazionale
Il Gruppo Pirelli-Dunlop gli anni più lunghi
Piero Bolchini
Edizione Franco Angeli, 1985
Leggi anche...
La Pirelli: operai e padroni
Partire dalla fabbrica per cogliere il senso dello sviluppo capitalistico; analizzare la condizione operaia per mettere a fuoco elementi di rottura di fronte al sistema; esaminare le modificazioni nei rapporti tra organizzazioni di classe per comprendere l’evoluzione della coscienza operaia. E la Pirelli come caso “esemplare”. Il suo gruppo dirigente, infatti, ha saputo innovare una struttura tradizionale, attuare imponenti trasformazioni tecnologiche, articolare ed estendere la produzione fino a diventare uno dei massimi complessi produttivi e finanziari europei.
L’indagine, condotta da Piero Bolchini, è organizzata in tre campi di studio:la prima tratta dello sviluppo economico e finanziario del Gruppo Pirelli, la sua struttura e la politica di espansione adottata nel dopoguerra; la seconda, l’evoluzione dei rapporti di produzione, lo sviluppo tecnologico e le sue conseguenze sulla condizione operaia; la terza intitolata “Lotte operaie e organismi di classe” delinea un quadro dell’evoluzione sindacale e politica della fabbrica, analizzando in particolare i rapporti tra maestranze e organizzazioni e le trasformazioni intervenute in questo campo dal primo dopoguerra a oggi.
La Pirelli: operai e padroni
Piero Bolchini
Edizione Samonà e Savelli, 1967






Partire dalla fabbrica per cogliere il senso dello sviluppo capitalistico; analizzare la condizione operaia per mettere a fuoco elementi di rottura di fronte al sistema; esaminare le modificazioni nei rapporti tra organizzazioni di classe per comprendere l’evoluzione della coscienza operaia. E la Pirelli come caso “esemplare”. Il suo gruppo dirigente, infatti, ha saputo innovare una struttura tradizionale, attuare imponenti trasformazioni tecnologiche, articolare ed estendere la produzione fino a diventare uno dei massimi complessi produttivi e finanziari europei.
L’indagine, condotta da Piero Bolchini, è organizzata in tre campi di studio:la prima tratta dello sviluppo economico e finanziario del Gruppo Pirelli, la sua struttura e la politica di espansione adottata nel dopoguerra; la seconda, l’evoluzione dei rapporti di produzione, lo sviluppo tecnologico e le sue conseguenze sulla condizione operaia; la terza intitolata “Lotte operaie e organismi di classe” delinea un quadro dell’evoluzione sindacale e politica della fabbrica, analizzando in particolare i rapporti tra maestranze e organizzazioni e le trasformazioni intervenute in questo campo dal primo dopoguerra a oggi.
La Pirelli: operai e padroni
Piero Bolchini
Edizione Samonà e Savelli, 1967
Leggi anche...
Giovanni Pirelli. Un mondo che crolla.
Lettere 1938-1943
Il Montenegro, l’Albania, Berlino e i campi di lavoro per gli emigrati del Terzo Reich, la Russia e la rovinosa ritirata del Don rappresentano le dolorose tappe della maturazione umana e politica di Giovanni Pirelli prima della sua adesione alla Resistenza. Questo carteggio inedito, restituisce intatti la passione civile, la lucidità, il travaglio di una delle coscienze più vive della sinistra italiana ed europea e la voce di un autentico scrittore.
Giovanni Pirelli.
Un mondo che crolla. Lettere 1938-1943
A cura di Nicola Tranfaglia
Edizioni Rosellina Archinto, 1990






Il Montenegro, l’Albania, Berlino e i campi di lavoro per gli emigrati del Terzo Reich, la Russia e la rovinosa ritirata del Don rappresentano le dolorose tappe della maturazione umana e politica di Giovanni Pirelli prima della sua adesione alla Resistenza. Questo carteggio inedito, restituisce intatti la passione civile, la lucidità, il travaglio di una delle coscienze più vive della sinistra italiana ed europea e la voce di un autentico scrittore.
Giovanni Pirelli.
Un mondo che crolla. Lettere 1938-1943
A cura di Nicola Tranfaglia
Edizioni Rosellina Archinto, 1990
Leggi anche...
Comunicare l’impresa. Cultura e strategie dell’immagine
nell’industria italiana (1945-1970)
La comunicazione d’impresa in Italia negli anni che vanno dalla ricostruzione post bellica alla fine degli anni Sessanta: questo il focus del libro Comunicare l’impresa. Cultura e strategie dell’immagine nell’industria italiana (1945-1970) a cura di Giorgio Bigatti e Carlo Vinti, in collaborazione con la Fondazione ISEC e con il sostegno della Fondazione Pirelli.
Il libro tratta alcuni temi di carattere generale: dalla nascita degli uffici relazioni pubbliche nelle grande aziende alle indagini di mercato come strumento per orientare l’attività di propaganda, al rapporto con le pratiche di comunicazione provenienti dagli Stati Uniti, affrontando anche alcuni casi di studio come: Eni, Finmeccanica, Italsider, Olivetti, La Rinascente e Pirelli.
Per quest’ultima Chiara Guizzi, responsabile dell’Archivio Storico Pirelli, ha analizzato il rapporto tra la funzione della propaganda Pirelli e l’organizzazione di vendita, soffermandosi in particolare sulle riviste realizzate dalla Direzione Propaganda e rivolte alle filiali commerciali. Tra queste ricordiamo “Collaborazione” (1945-1950), nata nel difficile momento della ripresa post bellica per riannodare i rapporti con la rete commerciale e “Pi vendere” (1958-1970), periodico per rivenditori di pneumatici, nato nel pieno del boom economico con lo scopo di instaurare un dialogo proficuo con il punto terminale dell’organizzazione di vendita, ovvero il negozio.
Il libro, edito da Guerini&Associati, è stato presentato mercoledì 17 novembre durante l’incontro: Comunicare l’impresa. Editoria d’azienda, progetto grafico e identità , svoltosi a Venezia in concomitanza con la Settimana della Cultura d’Impresa.
Comunicare l’impresa. Cultura e strategie dell’immagine nell’industria italiana (1945-1970)
A cura di Giorgio Bigatti e Carlo Vinti
Ed. Guerini&Associati, 2010






La comunicazione d’impresa in Italia negli anni che vanno dalla ricostruzione post bellica alla fine degli anni Sessanta: questo il focus del libro Comunicare l’impresa. Cultura e strategie dell’immagine nell’industria italiana (1945-1970) a cura di Giorgio Bigatti e Carlo Vinti, in collaborazione con la Fondazione ISEC e con il sostegno della Fondazione Pirelli.
Il libro tratta alcuni temi di carattere generale: dalla nascita degli uffici relazioni pubbliche nelle grande aziende alle indagini di mercato come strumento per orientare l’attività di propaganda, al rapporto con le pratiche di comunicazione provenienti dagli Stati Uniti, affrontando anche alcuni casi di studio come: Eni, Finmeccanica, Italsider, Olivetti, La Rinascente e Pirelli.
Per quest’ultima Chiara Guizzi, responsabile dell’Archivio Storico Pirelli, ha analizzato il rapporto tra la funzione della propaganda Pirelli e l’organizzazione di vendita, soffermandosi in particolare sulle riviste realizzate dalla Direzione Propaganda e rivolte alle filiali commerciali. Tra queste ricordiamo “Collaborazione” (1945-1950), nata nel difficile momento della ripresa post bellica per riannodare i rapporti con la rete commerciale e “Pi vendere” (1958-1970), periodico per rivenditori di pneumatici, nato nel pieno del boom economico con lo scopo di instaurare un dialogo proficuo con il punto terminale dell’organizzazione di vendita, ovvero il negozio.
Il libro, edito da Guerini&Associati, è stato presentato mercoledì 17 novembre durante l’incontro: Comunicare l’impresa. Editoria d’azienda, progetto grafico e identità , svoltosi a Venezia in concomitanza con la Settimana della Cultura d’Impresa.
Comunicare l’impresa. Cultura e strategie dell’immagine nell’industria italiana (1945-1970)
A cura di Giorgio Bigatti e Carlo Vinti
Ed. Guerini&Associati, 2010
Leggi anche...
Pirelli. Cent’anni per lo sport
E’ stato un anno importante per Pirelli, il 2007: cento anni di impegno sportivo. Era infatti il giugno 1907 quando la vettura Itala – con a bordo il Principe Scipione Borghese, il giornalista Luigi Barzini del Corriere della Sera e il meccanico Ettore Guizzardi – partì da Pechino alla volta di Parigi. Quella Itala che vinse il raid automobilistico più famoso della storia montava pneumatici Pirelli.
Durante tutto un secolo, tanto sport è passato sotto il marchio Pirelli. E non pensiamo solo all’automobilismo: nel tempo, ritroviamo la P Lunga nelle corse motociclistiche, nelle grandi classiche del ciclismo, con i velivoli che iniziavano nel primo Novecento l’epopea del volo sportivo. E poi Pirelli nel calcio, tra un pallone di cuoio e una maglia nerazzurra. Nell’atletica, dal “gigante buono” Consolini che si allenava al Centro Sportivo Pirelli alla corsa virtuale di Carl Lewis. La scherma, sui puntali del fioretto ma anche sulla divisa di Diana Bianchedi. E poi il tennis, ovviamente. E da sempre per mare, fosse in canotto pneumatico o in vela o in muta da sub.
Cento anni di sport, cento anni di successi. Ma sempre con una missione precisa: essere parte integrante della disciplina sportiva. Non un’etichetta da incollare a caso, quanto piuttosto un partner tecnico sempre attento all’evoluzione delle tecnologie in qualunque campo di competizione.
Cento anni che abbiamo voluto celebrare con un libro fotografico.
Pirelli. Cent’anni per lo sport
Mondadori, 2007






E’ stato un anno importante per Pirelli, il 2007: cento anni di impegno sportivo. Era infatti il giugno 1907 quando la vettura Itala – con a bordo il Principe Scipione Borghese, il giornalista Luigi Barzini del Corriere della Sera e il meccanico Ettore Guizzardi – partì da Pechino alla volta di Parigi. Quella Itala che vinse il raid automobilistico più famoso della storia montava pneumatici Pirelli.
Durante tutto un secolo, tanto sport è passato sotto il marchio Pirelli. E non pensiamo solo all’automobilismo: nel tempo, ritroviamo la P Lunga nelle corse motociclistiche, nelle grandi classiche del ciclismo, con i velivoli che iniziavano nel primo Novecento l’epopea del volo sportivo. E poi Pirelli nel calcio, tra un pallone di cuoio e una maglia nerazzurra. Nell’atletica, dal “gigante buono” Consolini che si allenava al Centro Sportivo Pirelli alla corsa virtuale di Carl Lewis. La scherma, sui puntali del fioretto ma anche sulla divisa di Diana Bianchedi. E poi il tennis, ovviamente. E da sempre per mare, fosse in canotto pneumatico o in vela o in muta da sub.
Cento anni di sport, cento anni di successi. Ma sempre con una missione precisa: essere parte integrante della disciplina sportiva. Non un’etichetta da incollare a caso, quanto piuttosto un partner tecnico sempre attento all’evoluzione delle tecnologie in qualunque campo di competizione.
Cento anni che abbiamo voluto celebrare con un libro fotografico.
Pirelli. Cent’anni per lo sport
Mondadori, 2007
Leggi anche...