Accedi all’Archivio online
Esplora l’Archivio online per trovare fonti e materiali. Seleziona la tipologia di supporto documentale che più ti interessa e inserisci le parole chiave della tua ricerca.
    Seleziona una delle seguenti categorie:
  • Documenti
  • Fotografie
  • Disegni e manifesti
  • Audiovisivi
  • Pubblicazioni e riviste
  • Tutti
Assistenza alla consultazione
Per richiedere la consultazione del materiale conservato nell’Archivio Storico e nelle Biblioteche della Fondazione Pirelli al fine di studi e ricerche e conoscere le modalità di utilizzo dei materiali per prestiti e mostre, compila il seguente modulo.
Riceverai una mail di conferma dell'avvenuta ricezione della richiesta e sarai ricontattato.
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Seleziona il grado di istruzione della scuola di appartenenza
Back
Scuola Primaria
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei miei dati personali, e autorizzo la Fondazione Pirelli al trattamento dei miei dati personali per l’invio, anche a mezzo e-mail, di comunicazioni relative ad iniziative/convegni organizzati dalla Fondazione Pirelli.

Back
Scuole secondarie di I grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Scuole secondarie di II grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Università
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Vuoi organizzare un percorso personalizzato con i tuoi studenti? Per informazioni e prenotazioni scrivi a universita@fondazionepirelli.org

Visita la Fondazione
Per informazioni sulle attività della Fondazione, visite guidate e l'accessibilità agli spazi
contattare il numero 0264423971 o compilare il form qui sotto anticipando nel campo note i dettagli nella richiesta.

Presentazione del volume “Una musa tra le ruote. Pirelli: un secolo di arte al servizio del prodotto”

Mercoledì 24 giugno alle ore 19 presso gli spazi della Triennale di Milano si è tenuta la presentazione del volume “Una musa tra le ruote. Pirelli: un secolo di arte al servizio del prodotto”, un progetto di Fondazione Pirelli a cura di Giovanna Ginex ed edito da Corraini.

L’evento è stata l’occasione per festeggiare un grande capitolo della storia della grafica e del design: oltre 200 artisti di fama internazionale, 450 immagini che raccontano 100 anni di comunicazione visiva.

Sono intervenuti: Antonio Calabrò, Consigliere delegato Fondazione Pirelli, l’architetto Alessandro Mendini, i designer Leonardo Sonnoli e Andrea Braccaloni e Marco Tronchetti Provera, Presidente di Pirelli e Fondazione Pirelli.

L’evento si è tenuto in collaborazione con La Triennale di Milano e Triennale Design Museum, con il patrocinio di AIAP

Guarda il video

Mercoledì 24 giugno alle ore 19 presso gli spazi della Triennale di Milano si è tenuta la presentazione del volume “Una musa tra le ruote. Pirelli: un secolo di arte al servizio del prodotto”, un progetto di Fondazione Pirelli a cura di Giovanna Ginex ed edito da Corraini.

L’evento è stata l’occasione per festeggiare un grande capitolo della storia della grafica e del design: oltre 200 artisti di fama internazionale, 450 immagini che raccontano 100 anni di comunicazione visiva.

Sono intervenuti: Antonio Calabrò, Consigliere delegato Fondazione Pirelli, l’architetto Alessandro Mendini, i designer Leonardo Sonnoli e Andrea Braccaloni e Marco Tronchetti Provera, Presidente di Pirelli e Fondazione Pirelli.

L’evento si è tenuto in collaborazione con La Triennale di Milano e Triennale Design Museum, con il patrocinio di AIAP

Guarda il video

Com’era bella la mia pubblicità. Quando l’industria si faceva arte

La pubblicità si mette in mostra

Pirelli, un mondo di gomma che modella la storia d’Italia

Una musa tra le ruote. Un volume edito da Corraini ripercorre attraverso 450 immagini realizzate da illustratori internazionali tra Ottocento e Novecento il rapporto fra l’arte e Pirelli

Comunicazione industriale formato Pirelli. La storia dell’azienda spiegata nelle visioni artistiche della sua pubblicità. In un libro

Pirelli mette in mostra la storia della sua pubblicità

Quando la pubblicità diventa arte. Un secolo di immagini Pirelli

Metter le mani nel prodotto, anche con le nuove tecnologie

Manifattura significa anche metter le mani per davvero dentro al prodotto. Cosa che accade, a ben vedere, nella grande maggioranza delle imprese. Anche quando nuove tecnologie si affacciano alle porte degli stabilimenti. Anzi, dall’incontro fra vecchio e nuovo, spesso, si produce ancora del nuovo, altro, inimmaginato prodotto o servizio che fa crescere ancora di più l’impresa. Comprendere cosa accade quando nuove tecnologie, design, impresa, creatività si incontrano per una nuova cultura della produzione è importante. Serve quindi leggere  “Lavoriamoci su” corposa  (circa 400 pagine), tesi discussa da Valerio Fausti al Politecnico di Milano. 

La ricerca parte dalla constatazione delle difficoltà del momento. “Viviamo – viene spiegato nella sintesi del lavoro -, in una società che sta attraversando profondi cambiamenti socio-economici. La crisi, iniziata nel 2008 e tuttora in atto, ha portato alla luce la fragilità dell’attuale sistema economico e sociale, facendoci interrogare su quali siano le possibili strade alternative. Da almeno 5 anni a questa parte, si assiste alla rinnovata attenzione mediatica verso l’artigianato, soprattutto in chiave digitale, come punto da cui ripartire. È davvero così? Sono stati scritti molti libri e articoli sul tema, sono invece pochi i tentativi di verificare le reali potenzialità del binomio artigianato/manifattura digitale”. 

“Lavoriamoci su”, spiega ancora Fausti,  raccoglie questa sfida e, partendo dalla tecnologia digitale per eccellenza, la stampa 3d, crea un percorso di sperimentazione con l’artigianato. L’obiettivo è testare le potenzialità della tecnologia FDM nella manifattura e, soprattutto, si vuole trovare un punto d’incontro tra il saper fare e le nuove tecnologie, tra analogico e digitale, nella convinzione che l’innovazione parta proprio dal dialogo.

Per fare tutto questo, l’autore inizia analizzando da vicino la crisi, prosegue individuando il territorio dove effettuare la ricerca concreta, delinea gli “interpreti” del lavoro cioè gli artigiani e i designer, racconta le nuove forme della produzione artigiana e d’impresa, approfondisce le nuove tecnologie (la stampa 3d in particolare), svolge l’indagine “sul campo”, illustra alcuni casi aziendali concreti. 

La conclusione del percorso (aiutato anche da un ricco apparato d’immagini), è importante e positiva. Le imprese non si fanno dominare dalla tecnologia ma la usano. La stampa 3d, dice il lavoro, viene considerata non un fine ma un mezzo, è una stampa “operaia”, al servizio delle idee.  Tanto che sono le stesse imprese a definirne pregi e problemi, mettendo insieme sapienza aziendale e necessità di nuove figure (come i designer), che riescano a tenere unita questa all’innovazione.

“Lavoriamoci su” è una tesi, ma sembra un grande affresco che racconta come cambia la cultura del produrre in alcune imprese alle prese con la modernità. Un testo tutto da leggere. 

Lavoriamoci su

Valerio Fausti 

Politecnico di Milano, Facoltà del Design, Corso di Laurea Magistrale in Design & Engineering

Milano, 2015

Manifattura significa anche metter le mani per davvero dentro al prodotto. Cosa che accade, a ben vedere, nella grande maggioranza delle imprese. Anche quando nuove tecnologie si affacciano alle porte degli stabilimenti. Anzi, dall’incontro fra vecchio e nuovo, spesso, si produce ancora del nuovo, altro, inimmaginato prodotto o servizio che fa crescere ancora di più l’impresa. Comprendere cosa accade quando nuove tecnologie, design, impresa, creatività si incontrano per una nuova cultura della produzione è importante. Serve quindi leggere  “Lavoriamoci su” corposa  (circa 400 pagine), tesi discussa da Valerio Fausti al Politecnico di Milano. 

La ricerca parte dalla constatazione delle difficoltà del momento. “Viviamo – viene spiegato nella sintesi del lavoro -, in una società che sta attraversando profondi cambiamenti socio-economici. La crisi, iniziata nel 2008 e tuttora in atto, ha portato alla luce la fragilità dell’attuale sistema economico e sociale, facendoci interrogare su quali siano le possibili strade alternative. Da almeno 5 anni a questa parte, si assiste alla rinnovata attenzione mediatica verso l’artigianato, soprattutto in chiave digitale, come punto da cui ripartire. È davvero così? Sono stati scritti molti libri e articoli sul tema, sono invece pochi i tentativi di verificare le reali potenzialità del binomio artigianato/manifattura digitale”. 

“Lavoriamoci su”, spiega ancora Fausti,  raccoglie questa sfida e, partendo dalla tecnologia digitale per eccellenza, la stampa 3d, crea un percorso di sperimentazione con l’artigianato. L’obiettivo è testare le potenzialità della tecnologia FDM nella manifattura e, soprattutto, si vuole trovare un punto d’incontro tra il saper fare e le nuove tecnologie, tra analogico e digitale, nella convinzione che l’innovazione parta proprio dal dialogo.

Per fare tutto questo, l’autore inizia analizzando da vicino la crisi, prosegue individuando il territorio dove effettuare la ricerca concreta, delinea gli “interpreti” del lavoro cioè gli artigiani e i designer, racconta le nuove forme della produzione artigiana e d’impresa, approfondisce le nuove tecnologie (la stampa 3d in particolare), svolge l’indagine “sul campo”, illustra alcuni casi aziendali concreti. 

La conclusione del percorso (aiutato anche da un ricco apparato d’immagini), è importante e positiva. Le imprese non si fanno dominare dalla tecnologia ma la usano. La stampa 3d, dice il lavoro, viene considerata non un fine ma un mezzo, è una stampa “operaia”, al servizio delle idee.  Tanto che sono le stesse imprese a definirne pregi e problemi, mettendo insieme sapienza aziendale e necessità di nuove figure (come i designer), che riescano a tenere unita questa all’innovazione.

“Lavoriamoci su” è una tesi, ma sembra un grande affresco che racconta come cambia la cultura del produrre in alcune imprese alle prese con la modernità. Un testo tutto da leggere. 

Lavoriamoci su

Valerio Fausti 

Politecnico di Milano, Facoltà del Design, Corso di Laurea Magistrale in Design & Engineering

Milano, 2015

La buona impresa impara sempre

L’impresa deve imparare sempre. Oppure, detto in altre parole, chi smette di imparare è perduto. In effetti, ogni bravo manager e ogni avveduto imprenditore, sanno bene che aggiornamento e osservazione dell’ambiente che circonda l’azienda, sono due fra gli elementi più importanti per far crescere l’attività e navigare con sicurezza anche in mari tempestosi. Come imparare e aggiornarsi, quando farlo, chi coinvolgere, quali temi mettere in primo piano e quali no oltre che a chi rivolgersi, sono però tutti argomenti non banali da affrontare.

Su questi temi, il libro “La formazione manageriale e imprenditoriale nelle PMI. Processi evolutivi e nuove sfide dell’executive education” appena pubblicato a cura di Paolo Gubitta (professore straordinario di Organizzazione Aziendale all’Università di Padova e direttore scientifico dell’Area Imprenditorialità di CUOA Business School), ha messo insieme una serie di analisi e approfondimenti utili da leggere per redensi conto di cosa si sta facendo in Italia e, soprattutto, di quanto occorre ancora fare con una particolare attenzione alle Piccole e Medie Imprese.

Il volume è stato costruito sulla base di una ricerca promossa da ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale), che ha cercato di rispondere ad una serie di interrogativi sul perché manager e imprenditori debbano “tornare a studiare”, su quali siano le metodologie formative più adatte per trasmettere nuove conoscenze a chi è già a capo di un’impresa, sul senso di dedicare buona parte dell’impegno formativo alle PMI, sul significato delle cosiddette social technologies come strumenti per facilitare l’accesso alla formazione continua. I diversi contributi, oltre che scattare una fotografia della situazione di oggi e raccontare ciò che è stato fatto in passato, affrontano  aspetti particolari come il rapporto fra PMI e nuove tecnologie, la presenza di forti  gestioni familiari e nuove necessità manageriali, il ruolo di componenti emozionali nelle decisioni e le richieste dei mercati e della gestione d’impresa.

Il libro coordinato da Gubitta non è sempre facile da leggere, ma è certamente utile per chi voglia rendersi conto per davvero a che punto è il Paese in fatto di formazione e consapevolezza della necessità di un grande aggiornamento culturale delle nostre imprese.

La formazione manageriale e imprenditoriale nelle PMI. Processi evolutivi e nuove sfide dell’executive education

Paolo Gubitta, a cura di

Franco Angeli, 2015

L’impresa deve imparare sempre. Oppure, detto in altre parole, chi smette di imparare è perduto. In effetti, ogni bravo manager e ogni avveduto imprenditore, sanno bene che aggiornamento e osservazione dell’ambiente che circonda l’azienda, sono due fra gli elementi più importanti per far crescere l’attività e navigare con sicurezza anche in mari tempestosi. Come imparare e aggiornarsi, quando farlo, chi coinvolgere, quali temi mettere in primo piano e quali no oltre che a chi rivolgersi, sono però tutti argomenti non banali da affrontare.

Su questi temi, il libro “La formazione manageriale e imprenditoriale nelle PMI. Processi evolutivi e nuove sfide dell’executive education” appena pubblicato a cura di Paolo Gubitta (professore straordinario di Organizzazione Aziendale all’Università di Padova e direttore scientifico dell’Area Imprenditorialità di CUOA Business School), ha messo insieme una serie di analisi e approfondimenti utili da leggere per redensi conto di cosa si sta facendo in Italia e, soprattutto, di quanto occorre ancora fare con una particolare attenzione alle Piccole e Medie Imprese.

Il volume è stato costruito sulla base di una ricerca promossa da ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale), che ha cercato di rispondere ad una serie di interrogativi sul perché manager e imprenditori debbano “tornare a studiare”, su quali siano le metodologie formative più adatte per trasmettere nuove conoscenze a chi è già a capo di un’impresa, sul senso di dedicare buona parte dell’impegno formativo alle PMI, sul significato delle cosiddette social technologies come strumenti per facilitare l’accesso alla formazione continua. I diversi contributi, oltre che scattare una fotografia della situazione di oggi e raccontare ciò che è stato fatto in passato, affrontano  aspetti particolari come il rapporto fra PMI e nuove tecnologie, la presenza di forti  gestioni familiari e nuove necessità manageriali, il ruolo di componenti emozionali nelle decisioni e le richieste dei mercati e della gestione d’impresa.

Il libro coordinato da Gubitta non è sempre facile da leggere, ma è certamente utile per chi voglia rendersi conto per davvero a che punto è il Paese in fatto di formazione e consapevolezza della necessità di un grande aggiornamento culturale delle nostre imprese.

La formazione manageriale e imprenditoriale nelle PMI. Processi evolutivi e nuove sfide dell’executive education

Paolo Gubitta, a cura di

Franco Angeli, 2015

CIAO, COME POSSO AIUTARTI?