Capitale sociale d’impresa
Appena pubblicato un lavoro che organizza e chiarisce l’importanza delle relazioni umane all’interno delle imprese
Nell’impresa uomini e donne contano. Nell’epoca della digitalizzazione e della dematerializzazione, accade quanto i più accorti avevano previsto: il fattore umano, il cosiddetto capitale sociale, cresce d’importanza e si fa elemento cruciale della crescita e dello sviluppo. Non è una tesi, ma una constatazione. Aiuta nella comprensione di quanto ampio sia il ruolo del capitale sociale nelle imprese, il lavoro di Alessandra De Chiara (del Dipartimento di Scienze umane e sociali, Università “Orientale “ di Napoli), contenuto nel volume “Implementing Sustainability Strategies in Networks and Clusters” appena pubblicato.
“Social Capital and Sustainability Strategies” prende in considerazione il capitale sociale come risorsa per l’attuazione delle strategie di sostenibilità nelle piccole e medie imprese. Il campo osservato rappresenta solamente una parte del sistema produttivo, ma vale per il tutto. L’attenzione è sul ruolo umano e sociale delle strategie di espansione e di rete delle PMI. Il senso del ragionamento è che sarebbe proprio il peso del capitale sociale a fare la differenza strategica per le PMI dando una “visione responsabile” che permetterebbe a questi attori di rafforzare le loro risorse relazionali. Detto in altri termini, è la presenza e l’attenzione dell’uomo (cone le sue relazioni), a far fare il salto di qualità che macchine, automazione, digitalizzazione e nuove tecnologie non riescono a dare.
Ciò vale anche e soprattutto nei rapporti che si possono instaurare fra imprese diverse (le reti), e all’interno delle singole realtà produttive.
“Le relazioni – spiega l’autrice -, sono quindi connettori vitali per il coinvolgimento degli stakeholder”. La dimostrazione della tesi viene quindi condotta attraverso l’esame della letteratura a disposizione sul concetto di responsabilità sociale delle imprese e individua i tratti distintivi della strategia di sostenibilità mentre descrive vantaggi di business ed i benefici derivanti per gli stakeholder. L’uomo è quindi assunto a “capitale” d’importanza superiore e insostituibile.
Dal ragionamento sulle relazioni umane e sul capitale sociale, Alessandra De Chiara passa quindi a quello sul ruolo delle reti per le PMI e per le imprese in generale. Viene quindi identificata la necessità di stabilire un legame tra il capitale sociale aziendale, i sistemi produttivi, la competitività e le istituzioni con l’obiettivo di creare reti di relazioni e d’imprese che siano sostenibili e utili al territorio.
Quanto scritto da Alessandra De Chiara ha il merito di collocare l’idea di capitale sociale in un contesto positivo e concreto: per questo è utile leggerlo.
Social Capital and Sustainability Strategies
Alessandra De Chiara (Dipartimento di Scienze umane e sociali, Università “Orientale “ di Napoli) in “Implementing Sustainability Strategies in Networks and Clusters”, Springer International Publishing, 2016, pag. 25-72.
//www.springer.com/us/book/9783319402000
Appena pubblicato un lavoro che organizza e chiarisce l’importanza delle relazioni umane all’interno delle imprese
Nell’impresa uomini e donne contano. Nell’epoca della digitalizzazione e della dematerializzazione, accade quanto i più accorti avevano previsto: il fattore umano, il cosiddetto capitale sociale, cresce d’importanza e si fa elemento cruciale della crescita e dello sviluppo. Non è una tesi, ma una constatazione. Aiuta nella comprensione di quanto ampio sia il ruolo del capitale sociale nelle imprese, il lavoro di Alessandra De Chiara (del Dipartimento di Scienze umane e sociali, Università “Orientale “ di Napoli), contenuto nel volume “Implementing Sustainability Strategies in Networks and Clusters” appena pubblicato.
“Social Capital and Sustainability Strategies” prende in considerazione il capitale sociale come risorsa per l’attuazione delle strategie di sostenibilità nelle piccole e medie imprese. Il campo osservato rappresenta solamente una parte del sistema produttivo, ma vale per il tutto. L’attenzione è sul ruolo umano e sociale delle strategie di espansione e di rete delle PMI. Il senso del ragionamento è che sarebbe proprio il peso del capitale sociale a fare la differenza strategica per le PMI dando una “visione responsabile” che permetterebbe a questi attori di rafforzare le loro risorse relazionali. Detto in altri termini, è la presenza e l’attenzione dell’uomo (cone le sue relazioni), a far fare il salto di qualità che macchine, automazione, digitalizzazione e nuove tecnologie non riescono a dare.
Ciò vale anche e soprattutto nei rapporti che si possono instaurare fra imprese diverse (le reti), e all’interno delle singole realtà produttive.
“Le relazioni – spiega l’autrice -, sono quindi connettori vitali per il coinvolgimento degli stakeholder”. La dimostrazione della tesi viene quindi condotta attraverso l’esame della letteratura a disposizione sul concetto di responsabilità sociale delle imprese e individua i tratti distintivi della strategia di sostenibilità mentre descrive vantaggi di business ed i benefici derivanti per gli stakeholder. L’uomo è quindi assunto a “capitale” d’importanza superiore e insostituibile.
Dal ragionamento sulle relazioni umane e sul capitale sociale, Alessandra De Chiara passa quindi a quello sul ruolo delle reti per le PMI e per le imprese in generale. Viene quindi identificata la necessità di stabilire un legame tra il capitale sociale aziendale, i sistemi produttivi, la competitività e le istituzioni con l’obiettivo di creare reti di relazioni e d’imprese che siano sostenibili e utili al territorio.
Quanto scritto da Alessandra De Chiara ha il merito di collocare l’idea di capitale sociale in un contesto positivo e concreto: per questo è utile leggerlo.
Social Capital and Sustainability Strategies
Alessandra De Chiara (Dipartimento di Scienze umane e sociali, Università “Orientale “ di Napoli) in “Implementing Sustainability Strategies in Networks and Clusters”, Springer International Publishing, 2016, pag. 25-72.