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Cultura della crescita per tutti

Un libro scritto a più mani, raccoglie i ragionamenti da fare per arrivare agli strumenti più utili per intraprendere un reale cammino di sviluppo

Cosa serve per riprendere efficacemente la strada per lo sviluppo? La domanda non è solo politica oppure macroeconomica, ma interessa anche ogni singola impresa, ed ha una forte valenza anche dal punto di vista culturale e quindi interessa tutti. Sviluppo, infatti, non è solamente crescita, ma qualcosa di molto più complesso. Ed avere le idee chiare (almeno tentare di farsele), è cosa necessaria per tutti.

Una visione di cosa sia necessario fare, di quali passi compiere e, prima ancora, di quali siano i problemi da affrontare e risolvere, è quella fornita nella corposa raccolta di saggi “Inclusione, produttività, crescita. Un’agenda per l’Italia” curata da Carlo Dell’Aringa, Paolo Guerrieri con il contributo di AREL (Agenzia di ricerche e legislazione) e di una trentina di specialisti nei temi che hanno a che fare con la crescita e lo sviluppo ma, soprattutto, attenti ad un elemento che fornisce il l’approccio comune a tutti gli interventi: l’inclusione sociale.

Ed è proprio a partire dal binomio crescita-inclusione che prende le mosse tutto il libro. Crescita che significa ovviamente produttività ed efficienza; inclusione che vuol dire coesione sociale ed eliminazione delle disuguaglianze. La scelta di analizzare insieme questi diversi aspetti dell’economia e della società dipende dalla convinzione, propria di chi ha preso  parte allo studio, che esistano tra questi fenomeni importanti relazioni, anche diverse da quelle trattate negli studi tradizionali. Nell’ultimo decennio, viene spiegato, con la crescita delle disuguaglianze si è sviluppata in effetti una letteratura che ha sostenuto che esse possano essere di ostacolo a una elevata e stabile dinamica di crescita, mentre un maggior grado di uguaglianza e coesione sociale possa rappresentare la condizione dell’economia per realizzare un migliore sviluppo. Raggiungere la crescita e l’uguaglianza, è la tesi del libro, è cosa da fare in contemporanea e non in fasi successive.

Gli autori analizzano quindi (sia dal punto di vista teorico e concreto guardando all’Italia) i diversi aspetti del tema crescita-uguaglianza: l’innovazione e la produttività, la formazione, le politiche del lavoro e del welfare, il sistema della conoscenza e il tema degli investimenti sociali. Un’attenzione particolare, come si è accennato, viene posta all’Italia: la considerazione di partenza – viene spiegato -, è che il nostro paese ha manifestato nel passato una sensibile riduzione del tasso di crescita, una lunga stasi della produttività dei fattori produttivi e un aumento della povertà assoluta come mai si era verificato. Si cerca di individuare la relazione esistente tra questi fenomeni e di quale tipo essa sia.

Analisi, dunque, ma non solo. Gli autori si sforzano di indicare anche interventi e politiche da poter mettere in atto per “aumentare il potenziale di crescita della nostra economia e, contemporaneamente, rendere quest’ultima maggiormente inclusiva rispetto al presente”. Sotto la lente degli studiosi, quindi, finiscono temi (e problemi) come quelli relativi a sanità, scuola, formazione, università, politiche del lavoro.

Si può anche non essere d’accordo su tutto ciò che è contenuto nel libro curato da Dell’Aringa e Guerrieri, ma la raccolta di saggi che hanno costruito ha due grandi qualità: fornisce una adeguata cassetta degli attrezzi per capire il presente e lo fa con un linguaggio piano e comprensibile.

Inclusione, produttività, crescita. Un’agenda per l’Italia

Carlo Dell’Aringa, Paolo Guerrieri (a cura di)

il Mulino, 2019

Un libro scritto a più mani, raccoglie i ragionamenti da fare per arrivare agli strumenti più utili per intraprendere un reale cammino di sviluppo

Cosa serve per riprendere efficacemente la strada per lo sviluppo? La domanda non è solo politica oppure macroeconomica, ma interessa anche ogni singola impresa, ed ha una forte valenza anche dal punto di vista culturale e quindi interessa tutti. Sviluppo, infatti, non è solamente crescita, ma qualcosa di molto più complesso. Ed avere le idee chiare (almeno tentare di farsele), è cosa necessaria per tutti.

Una visione di cosa sia necessario fare, di quali passi compiere e, prima ancora, di quali siano i problemi da affrontare e risolvere, è quella fornita nella corposa raccolta di saggi “Inclusione, produttività, crescita. Un’agenda per l’Italia” curata da Carlo Dell’Aringa, Paolo Guerrieri con il contributo di AREL (Agenzia di ricerche e legislazione) e di una trentina di specialisti nei temi che hanno a che fare con la crescita e lo sviluppo ma, soprattutto, attenti ad un elemento che fornisce il l’approccio comune a tutti gli interventi: l’inclusione sociale.

Ed è proprio a partire dal binomio crescita-inclusione che prende le mosse tutto il libro. Crescita che significa ovviamente produttività ed efficienza; inclusione che vuol dire coesione sociale ed eliminazione delle disuguaglianze. La scelta di analizzare insieme questi diversi aspetti dell’economia e della società dipende dalla convinzione, propria di chi ha preso  parte allo studio, che esistano tra questi fenomeni importanti relazioni, anche diverse da quelle trattate negli studi tradizionali. Nell’ultimo decennio, viene spiegato, con la crescita delle disuguaglianze si è sviluppata in effetti una letteratura che ha sostenuto che esse possano essere di ostacolo a una elevata e stabile dinamica di crescita, mentre un maggior grado di uguaglianza e coesione sociale possa rappresentare la condizione dell’economia per realizzare un migliore sviluppo. Raggiungere la crescita e l’uguaglianza, è la tesi del libro, è cosa da fare in contemporanea e non in fasi successive.

Gli autori analizzano quindi (sia dal punto di vista teorico e concreto guardando all’Italia) i diversi aspetti del tema crescita-uguaglianza: l’innovazione e la produttività, la formazione, le politiche del lavoro e del welfare, il sistema della conoscenza e il tema degli investimenti sociali. Un’attenzione particolare, come si è accennato, viene posta all’Italia: la considerazione di partenza – viene spiegato -, è che il nostro paese ha manifestato nel passato una sensibile riduzione del tasso di crescita, una lunga stasi della produttività dei fattori produttivi e un aumento della povertà assoluta come mai si era verificato. Si cerca di individuare la relazione esistente tra questi fenomeni e di quale tipo essa sia.

Analisi, dunque, ma non solo. Gli autori si sforzano di indicare anche interventi e politiche da poter mettere in atto per “aumentare il potenziale di crescita della nostra economia e, contemporaneamente, rendere quest’ultima maggiormente inclusiva rispetto al presente”. Sotto la lente degli studiosi, quindi, finiscono temi (e problemi) come quelli relativi a sanità, scuola, formazione, università, politiche del lavoro.

Si può anche non essere d’accordo su tutto ciò che è contenuto nel libro curato da Dell’Aringa e Guerrieri, ma la raccolta di saggi che hanno costruito ha due grandi qualità: fornisce una adeguata cassetta degli attrezzi per capire il presente e lo fa con un linguaggio piano e comprensibile.

Inclusione, produttività, crescita. Un’agenda per l’Italia

Carlo Dell’Aringa, Paolo Guerrieri (a cura di)

il Mulino, 2019

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