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Cultura d’impresa alla prova della pandemia

Un’indagine sociologica affronta il tema dei rapporti tra aziende e territori in periodi di forte crisi rivelando tutta l’importanza del welfare

Affrontare una pandemia. Compito che ci si è dati a più livelli della società. E che si è riusciti ad assolvere unendo forze diverse che hanno agito con modalità differenziate. E compito che è valso anche per il sistema delle imprese, strettamente collegate ai territori in cui sono insediate a produrre. Superata – ma non del tutto – la sfida, vale la pena fermarsi per comprendere che cosa è accaduto e, nello specifico caso delle imprese, come sia cambiata la cultura del produrre oltre che l’organizzazione del produrre.

È il compito che si è data, da un particolare punto di vista, Elena Macchioni con la sua ricerca “Territori che conciliano: il benessere aziendale alla prova della pandemia” apparso sul primo numero del 2022 di Studi di sociologia.

L’indagine di Macchioni è un’analisi condotta con gli strumenti della ricerca sociologica e sul territorio, dei collegamenti virtuosi tra welfare aziendale e responsabilità sociale d’impresa in relazione alla geografia in cui le aziende operano e alle prese con la pandemia.

I concetti cardine della ricerca si condensano, di fatto, in due vocaboli – “benessere” e “conciliazione” -, che forniscono la sintesi e il senso di quanto è accaduto in molte parti d’Italia. Viene quindi dimostrato come attraverso gli strumenti del welfare d’impresa (spesso ormai normati anche dai contratti collettivi nazionali di lavoro), le aziende siano riuscite a rispondere alla pandemia di Covid-19 non solo creando ambiti di lavoro prima pressoché sconosciuti, ma anche modalità di conciliazione tra vita (per forza di cose costretta spesso in spazi limitati) e lavoro che sono state in grado di dare origine ad una solidarietà nuova all’interno delle compagini aziendali, oltre che mantenere le stesse in condizione di produrre. Un modello, viene dimostrato dalla ricerca, che si è riverberato sui territori nei quali le imprese sono collocate.

L’immagine dei “territori che conciliano” è quindi calzante per rappresentare il risultato di una virtuosa azione sinergica tra imprese e sistemi sociali locali, tra la necessità di preservare le strutture produttive di fronte al dilagare del virus e necessità di dare vita ad una rete solidale che tenesse insieme economia e società.

Quella raccontata da Elena Macchioni, di fatto, è la vicenda di un’evoluzione del fare impresa e della stessa responsabilità sociale d’impresa che, superata la prova della pandemia, può risultare adesso valida per superare altre prove.

Territori che conciliano: il benessere aziendale alla prova della pandemia

Elena Macchioni, Vita e Pensiero, Studi di sociologia, LX, 1/2022

Un’indagine sociologica affronta il tema dei rapporti tra aziende e territori in periodi di forte crisi rivelando tutta l’importanza del welfare

Affrontare una pandemia. Compito che ci si è dati a più livelli della società. E che si è riusciti ad assolvere unendo forze diverse che hanno agito con modalità differenziate. E compito che è valso anche per il sistema delle imprese, strettamente collegate ai territori in cui sono insediate a produrre. Superata – ma non del tutto – la sfida, vale la pena fermarsi per comprendere che cosa è accaduto e, nello specifico caso delle imprese, come sia cambiata la cultura del produrre oltre che l’organizzazione del produrre.

È il compito che si è data, da un particolare punto di vista, Elena Macchioni con la sua ricerca “Territori che conciliano: il benessere aziendale alla prova della pandemia” apparso sul primo numero del 2022 di Studi di sociologia.

L’indagine di Macchioni è un’analisi condotta con gli strumenti della ricerca sociologica e sul territorio, dei collegamenti virtuosi tra welfare aziendale e responsabilità sociale d’impresa in relazione alla geografia in cui le aziende operano e alle prese con la pandemia.

I concetti cardine della ricerca si condensano, di fatto, in due vocaboli – “benessere” e “conciliazione” -, che forniscono la sintesi e il senso di quanto è accaduto in molte parti d’Italia. Viene quindi dimostrato come attraverso gli strumenti del welfare d’impresa (spesso ormai normati anche dai contratti collettivi nazionali di lavoro), le aziende siano riuscite a rispondere alla pandemia di Covid-19 non solo creando ambiti di lavoro prima pressoché sconosciuti, ma anche modalità di conciliazione tra vita (per forza di cose costretta spesso in spazi limitati) e lavoro che sono state in grado di dare origine ad una solidarietà nuova all’interno delle compagini aziendali, oltre che mantenere le stesse in condizione di produrre. Un modello, viene dimostrato dalla ricerca, che si è riverberato sui territori nei quali le imprese sono collocate.

L’immagine dei “territori che conciliano” è quindi calzante per rappresentare il risultato di una virtuosa azione sinergica tra imprese e sistemi sociali locali, tra la necessità di preservare le strutture produttive di fronte al dilagare del virus e necessità di dare vita ad una rete solidale che tenesse insieme economia e società.

Quella raccontata da Elena Macchioni, di fatto, è la vicenda di un’evoluzione del fare impresa e della stessa responsabilità sociale d’impresa che, superata la prova della pandemia, può risultare adesso valida per superare altre prove.

Territori che conciliano: il benessere aziendale alla prova della pandemia

Elena Macchioni, Vita e Pensiero, Studi di sociologia, LX, 1/2022

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