Giochi di gruppo nelle grandi imprese
Fare impresa è anche una questione di equilibrio. Non si tratta di un facile assunto tratto da qualche moderno testo di gestione aziendale, ma della constatazione della realtà. E non si tratta nemmeno del semplice equilibrio dei conti, che comunque ci deve essere. Il punto è nella necessità di arrivare ad avere, all’interno e all’esterno, una proporzione corretta di comportamenti e relazioni in molteplici risvolti operativi e, prima ancora, nel metodo imprenditoriale posto dietro la creazione dell’impresa stessa.
E’ importante, quindi, “scavare” nei meandri della struttura aziendale per capire di quali equilibri questa viva, scovarne i punti deboli, migliorane le prestazioni.
Un aiuto in questo senso arriva da Tetsuro Okazaki – professore di economia alla Chiba University of Commerce di Ichikawa in Giappone, ed esperto in teoria dei giochi ed economia pubblica -, che ha esplorato le relazioni fra il coordinamento delle funzioni in azienda e la molteplicità di equilibri all’interno della stessa.
“Coordination Problem and Coordination among Groups: Effect of Group Size on Business Culture”, questo il titolo del suo saggio in corso di pubblicazione sul Journal of Advanced Management Science, cerca di capire meglio come interagiscono i diversi gruppi di persone che lavorano nelle grandi imprese partendo anche dai condizionamenti sociali, dalla loro cultura e dai vincoli produttivi. Tutto ciò influisce poi sulla creazione e sullo sviluppo della cultura secondo la quale l’impresa stessa agisce verso l’interno e verso i mercati ma anche sulla concreta organizzazione della produzione. Per capire meglio, Okazaki studia l’organizzazione della produzione della Toyota (in particolare il just-in-time indicato come “kanban”), basata su semplici schede cartacee attraverso le quali le informazioni sul ciclo produttivo vengono passate da un gruppo all’altro.
“Nei giochi di coordinamento – spiega però Okazaki -, abbiamo una molteplicità di equilibri. Questa rende possibile spiegare la coesistenza di culture contraddittorie in una società”. Okazaki precisa: “Se la dimensione del gruppo è grande, la molteplicità degli equilibri scompare” e ciò che ne nasce è un insieme ancora più complesso di equilibri e disequilibri, di puntualità e “non-puntualità” che, tutte insieme, danno vita ad un’impresa diversa. L’organizzazione kanban di Toyota ne è un esempi: da gruppi diversi e da equilibri differenti, nasce una catene di montaggio efficiente.
Al di là di alcuni necessari passaggi tecnici, il lavoro di Okazaki accende una luce chiara su un aspetto importante della moderna organizzazione e cultura d’impresa.
Coordination Problem and Coordination among Groups: Effect of Group Size on Business Culture
Tetsuro Okazaki (Chiba University of Commerce/Ichikawa, Japan)
Journal of Advanced Management Science Vol. 2, No. 3, September 2014
Fare impresa è anche una questione di equilibrio. Non si tratta di un facile assunto tratto da qualche moderno testo di gestione aziendale, ma della constatazione della realtà. E non si tratta nemmeno del semplice equilibrio dei conti, che comunque ci deve essere. Il punto è nella necessità di arrivare ad avere, all’interno e all’esterno, una proporzione corretta di comportamenti e relazioni in molteplici risvolti operativi e, prima ancora, nel metodo imprenditoriale posto dietro la creazione dell’impresa stessa.
E’ importante, quindi, “scavare” nei meandri della struttura aziendale per capire di quali equilibri questa viva, scovarne i punti deboli, migliorane le prestazioni.
Un aiuto in questo senso arriva da Tetsuro Okazaki – professore di economia alla Chiba University of Commerce di Ichikawa in Giappone, ed esperto in teoria dei giochi ed economia pubblica -, che ha esplorato le relazioni fra il coordinamento delle funzioni in azienda e la molteplicità di equilibri all’interno della stessa.
“Coordination Problem and Coordination among Groups: Effect of Group Size on Business Culture”, questo il titolo del suo saggio in corso di pubblicazione sul Journal of Advanced Management Science, cerca di capire meglio come interagiscono i diversi gruppi di persone che lavorano nelle grandi imprese partendo anche dai condizionamenti sociali, dalla loro cultura e dai vincoli produttivi. Tutto ciò influisce poi sulla creazione e sullo sviluppo della cultura secondo la quale l’impresa stessa agisce verso l’interno e verso i mercati ma anche sulla concreta organizzazione della produzione. Per capire meglio, Okazaki studia l’organizzazione della produzione della Toyota (in particolare il just-in-time indicato come “kanban”), basata su semplici schede cartacee attraverso le quali le informazioni sul ciclo produttivo vengono passate da un gruppo all’altro.
“Nei giochi di coordinamento – spiega però Okazaki -, abbiamo una molteplicità di equilibri. Questa rende possibile spiegare la coesistenza di culture contraddittorie in una società”. Okazaki precisa: “Se la dimensione del gruppo è grande, la molteplicità degli equilibri scompare” e ciò che ne nasce è un insieme ancora più complesso di equilibri e disequilibri, di puntualità e “non-puntualità” che, tutte insieme, danno vita ad un’impresa diversa. L’organizzazione kanban di Toyota ne è un esempi: da gruppi diversi e da equilibri differenti, nasce una catene di montaggio efficiente.
Al di là di alcuni necessari passaggi tecnici, il lavoro di Okazaki accende una luce chiara su un aspetto importante della moderna organizzazione e cultura d’impresa.
Coordination Problem and Coordination among Groups: Effect of Group Size on Business Culture
Tetsuro Okazaki (Chiba University of Commerce/Ichikawa, Japan)
Journal of Advanced Management Science Vol. 2, No. 3, September 2014