Il “capitale” che conta di più
Non c’è dubbio: nelle imprese la vera risorsa sono le persone. Quello che – più tecnicamente – si chiama “capitale intellettuale” e che, a seconda delle realtà, prende forme diverse. Certo, c’è evidentemente anche il ruolo dell’imprenditore. E’ lui che ha l’idea d’impresa ed è lui che deve far scattare la scintilla per realizzarla, organizzando un’azienda (questo, almeno, dice la teoria economica). Ma senza le persone giuste non si fa nulla.
Capire quindi quali siano le condizioni che rendono possibile la formazione del capitale intellettuale più consono all’impresa è importante. Anche perché, come si è appena detto, non ci sono stampi da adottare per tutti gli usi e tutte le circostanze. Si va, insomma, sulla base dell’esperienza.
Tutto ciò, poi, è ancora più importante oggi. Nell’era della tecnologia ma soprattutto della conoscenza capire il ruolo del capitale intellettuale è determinante. “The effects of intellectual capital on e-service innovation” di Shih-Wen Liao e Ja-Shen Chen (del College of Management, Yuan Ze University, di Taiwan), serve per aggiungere un utile tassello conoscitivo a tutto questo.
I due ricercatori partono da una considerazione: “Con l’emergere di un’economia basata sulla conoscenza, il capitale intellettuale è un fattore critico per mettere in condizione le imprese di ottenere un vantaggio competitivo in ambienti sempre più complessi”.
La ricerca quindi parte da una serie di efficaci puntualizzazioni teoriche per verificarle sulle attività innovative che riguardano l’e-service a Taiwan. Le prime conclusioni dell’indagine (il lavoro infatti sta ancora andando avanti), provano che in particolare il livello del capitale intellettuale è determinante anche per migliorare la capacità organizzativa e la capacità di creare innovazione nei servizi.
E’ la conferma dell’alchimia non totalmente circoscrivibile dai modelli analitici, che si determina nelle imprese e che, alla fine, consente il raggiungimento di risultati di bilancio positivi. Insomma, dire capitale intellettuale e indicare il nocciolo vero della stessa cultura d’impresa che governa organizzazione e obiettivi del produrre.
The effects of intellectual capital on e-service innovation
Shih-Wen Liao, Ja-Shen Chen
College of Management, Yuan Ze University, Taiwan
Non c’è dubbio: nelle imprese la vera risorsa sono le persone. Quello che – più tecnicamente – si chiama “capitale intellettuale” e che, a seconda delle realtà, prende forme diverse. Certo, c’è evidentemente anche il ruolo dell’imprenditore. E’ lui che ha l’idea d’impresa ed è lui che deve far scattare la scintilla per realizzarla, organizzando un’azienda (questo, almeno, dice la teoria economica). Ma senza le persone giuste non si fa nulla.
Capire quindi quali siano le condizioni che rendono possibile la formazione del capitale intellettuale più consono all’impresa è importante. Anche perché, come si è appena detto, non ci sono stampi da adottare per tutti gli usi e tutte le circostanze. Si va, insomma, sulla base dell’esperienza.
Tutto ciò, poi, è ancora più importante oggi. Nell’era della tecnologia ma soprattutto della conoscenza capire il ruolo del capitale intellettuale è determinante. “The effects of intellectual capital on e-service innovation” di Shih-Wen Liao e Ja-Shen Chen (del College of Management, Yuan Ze University, di Taiwan), serve per aggiungere un utile tassello conoscitivo a tutto questo.
I due ricercatori partono da una considerazione: “Con l’emergere di un’economia basata sulla conoscenza, il capitale intellettuale è un fattore critico per mettere in condizione le imprese di ottenere un vantaggio competitivo in ambienti sempre più complessi”.
La ricerca quindi parte da una serie di efficaci puntualizzazioni teoriche per verificarle sulle attività innovative che riguardano l’e-service a Taiwan. Le prime conclusioni dell’indagine (il lavoro infatti sta ancora andando avanti), provano che in particolare il livello del capitale intellettuale è determinante anche per migliorare la capacità organizzativa e la capacità di creare innovazione nei servizi.
E’ la conferma dell’alchimia non totalmente circoscrivibile dai modelli analitici, che si determina nelle imprese e che, alla fine, consente il raggiungimento di risultati di bilancio positivi. Insomma, dire capitale intellettuale e indicare il nocciolo vero della stessa cultura d’impresa che governa organizzazione e obiettivi del produrre.
The effects of intellectual capital on e-service innovation
Shih-Wen Liao, Ja-Shen Chen
College of Management, Yuan Ze University, Taiwan