Il fascino di quanto accadrà
Un’antologia di interventi sull’idea di futuro serve per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci aspetta
Confrontarsi con il futuro. Esercizio facoltativo per alcuni e obbligatorio per altri. Dovere per molti, insomma. Soprattutto per chi ha a che fare con organizzazioni che necessitano di pianificazione, programmazione, lucidità dei passi da compiere. Guardare al futuro, poi, è cosa propria di chi – per natura o compito – ha una visione da realizzare. Per tutti, o quasi, leggere “Il futuro. Storia di un’idea” antologia di interventi sul tema scritta a molteplici mani, è non solo un’avventura intellettuale stimolante e utile ma anche un cammino affascinante lungo millenni di esercizi e ragionamenti dell’uomo su ciò che lo aspetta.
Il libro muove dalla constatazione che l’uomo ha sempre immaginato il futuro. Lo ha fatto con un misto di speranza e paura, liberando la sua fantasia con racconti, utopie e progetti. Tracce di queste idee del futuro si trovano nelle più diverse sue opere: dalle tragedie antiche ai romanzi di fantascienza, dalle opere filosofiche ai manifesti politici, ma anche nel cinema e nel teatro, nelle architetture, nei dipinti e nella musica, fino ad arrivare ai serial televisivi. E’ quindi davvero un futuro aperto e per tutti, quello di cui raccontano le poco meno di quattrocento pagine del libro costruito in modo originale: pagina dopo pagina, intellettuali e interpreti del nostro tempo risalgono la storia del futuro attraverso le opere che hanno costruito la nostra cultura attuale e che in qualche modo hanno riferimenti con questa idea. Scorrono così il Prometeo di Eschilo, La città di Dio di Agostino, i disegni sul volo di Leonardo da Vinci, L’origine delle specie di Darwin, naturalmente Dalla Terra alla Luna di Verne, Il Manifesto del futurismo di Marinetti, e poi ancora la teoria della relatività, , Tempi moderni, ma anche La fine dell’eternità di Asimov, Imagine di John Lennon fino a Fratelli tutti di papa Francesco e molto altro ancora.
Il libro così composto non è da leggere tutto d’un fiato, ma da leggere con calma, attenzione e tornandovi spesso.
Bella la frase conclusiva della breve “Nota dell’editore” posta all’inizio: “Conoscere il futuro di ieri forse può aiutarci a pensare il futuro di oggi”. Così come fondamentale, anche se apparentemente infantile, è la citazione di un passo di Gianni Rodari posto nel libro: “So bene che il futuro non sarà quasi mai bello come una fiaba. Ma non è questo che conta. Intanto, bisogna che il bambino faccia provvista di ottimismo e di fiducia per sfidare la vita. E poi, non trascuriamo il valore educativo dell’utopia. Se non sperassimo, a dispetto di tutto, in un mondo migliore, chi ce lo farebbe fare di andare dal dentista?”.
Il futuro. Storia di un’idea
AA.VV.
Laterza, 2021
![](https://d2snyq93qb0udd.cloudfront.net/FondazionePirelli/newFondazione/wp-content/uploads/2021/10/04165759/9788858145142-e1633363109846.jpg)
![](https://d2snyq93qb0udd.cloudfront.net/FondazionePirelli/newFondazione/wp-content/uploads/2021/10/04165759/9788858145142-e1633363109846.jpg)
Un’antologia di interventi sull’idea di futuro serve per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci aspetta
Confrontarsi con il futuro. Esercizio facoltativo per alcuni e obbligatorio per altri. Dovere per molti, insomma. Soprattutto per chi ha a che fare con organizzazioni che necessitano di pianificazione, programmazione, lucidità dei passi da compiere. Guardare al futuro, poi, è cosa propria di chi – per natura o compito – ha una visione da realizzare. Per tutti, o quasi, leggere “Il futuro. Storia di un’idea” antologia di interventi sul tema scritta a molteplici mani, è non solo un’avventura intellettuale stimolante e utile ma anche un cammino affascinante lungo millenni di esercizi e ragionamenti dell’uomo su ciò che lo aspetta.
Il libro muove dalla constatazione che l’uomo ha sempre immaginato il futuro. Lo ha fatto con un misto di speranza e paura, liberando la sua fantasia con racconti, utopie e progetti. Tracce di queste idee del futuro si trovano nelle più diverse sue opere: dalle tragedie antiche ai romanzi di fantascienza, dalle opere filosofiche ai manifesti politici, ma anche nel cinema e nel teatro, nelle architetture, nei dipinti e nella musica, fino ad arrivare ai serial televisivi. E’ quindi davvero un futuro aperto e per tutti, quello di cui raccontano le poco meno di quattrocento pagine del libro costruito in modo originale: pagina dopo pagina, intellettuali e interpreti del nostro tempo risalgono la storia del futuro attraverso le opere che hanno costruito la nostra cultura attuale e che in qualche modo hanno riferimenti con questa idea. Scorrono così il Prometeo di Eschilo, La città di Dio di Agostino, i disegni sul volo di Leonardo da Vinci, L’origine delle specie di Darwin, naturalmente Dalla Terra alla Luna di Verne, Il Manifesto del futurismo di Marinetti, e poi ancora la teoria della relatività, , Tempi moderni, ma anche La fine dell’eternità di Asimov, Imagine di John Lennon fino a Fratelli tutti di papa Francesco e molto altro ancora.
Il libro così composto non è da leggere tutto d’un fiato, ma da leggere con calma, attenzione e tornandovi spesso.
Bella la frase conclusiva della breve “Nota dell’editore” posta all’inizio: “Conoscere il futuro di ieri forse può aiutarci a pensare il futuro di oggi”. Così come fondamentale, anche se apparentemente infantile, è la citazione di un passo di Gianni Rodari posto nel libro: “So bene che il futuro non sarà quasi mai bello come una fiaba. Ma non è questo che conta. Intanto, bisogna che il bambino faccia provvista di ottimismo e di fiducia per sfidare la vita. E poi, non trascuriamo il valore educativo dell’utopia. Se non sperassimo, a dispetto di tutto, in un mondo migliore, chi ce lo farebbe fare di andare dal dentista?”.
Il futuro. Storia di un’idea
AA.VV.
Laterza, 2021