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L’impresa che fa cultura

Analizzata in una tesi teoria e pratica del sostegno da parte delle aziende dell’attività artistiche e culturali

L’impresa che fa cultura. Non solo cultura del produrre, ma cultura come visione della vita, attenzione al bello, all’arte, alla storia. Declinazione importante della responsabilità sociale d’impresa, l’attività di molte aziende per il sostegno al settore artistico e culturale continua ad essere un aspetto notevole del sistema produttivo in Italia e all’estero. Aspetto che, nonostante i molti esempi, va ancora studiato e approfondito. A tutto questo serve il lavoro di ricerca – sfociato in una tesi discussa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia – di Eleonora Bavastro nell’ambito del ciclo di studi in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali.

L’intento del lavoro è quello di soddisfare l’esigenza – come viene sottolineato nelle prime pagine – “di voler mettere in luce la relazione tra le grandi aziende e il sostegno di quest’ultime al mondo dell’arte e i benefici che possono trarre entrambe le parti da questo rapporto”. L’indagine di Bavastro è stata condotta sulla base di un metodo semplice: prima la messa a fuoco del tema nelle sue diverse declinazioni e, poi, la verifica della teoria attraverso un caso studio.

L’analisi dettagliata dell’evoluzione delle relazioni tra imprese e cultura, cerca così di mettere in luce non solo i vantaggi che possono ottenere le produzioni artistiche attraverso i sostegni finanziari di banche e grandi aziende – facilitando l’accesso alla cultura alle diverse fasce del pubblico e garantendo una manutenzione accurata della produzione artistico-culturale -,

ma anche i vantaggi che la parte finanziatrice può ottenere da tale situazione, con l’incremento della sua reputazione agli occhi degli stakeholders e con la promozione di una buona responsabilità sociale d’impresa (misurata tra l’altro per mezzo dei parametri ESG). Successivamente, un focus particolare viene posto su UniCredit, prendendo questa impresa come esempio per analizzare la relazione tra banche e cultura, studiando le mosse che la banca ha fatto negli ultimi anni per sostenere il mondo artistico culturale, sottoponendo un’indagine ai fini dello studio ai principali stakeholders per comprendere come siano state percepite le mosse dell’azienda nell’ambito artistico culturale.

La ricerca di Eleonora Bavastro ha il grande pregio di riuscire a condensare in un numero limitato di pagine un tema complesso e di declinarlo poi anche dal punto di vista pratico.

Il contributo delle aziende al settore artistico e culturale. Il caso UniCredit
Eleonora Bavastro
Tesi, Università Ca’ Foscari, Corso di Laurea magistrale in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, 2023

Analizzata in una tesi teoria e pratica del sostegno da parte delle aziende dell’attività artistiche e culturali

L’impresa che fa cultura. Non solo cultura del produrre, ma cultura come visione della vita, attenzione al bello, all’arte, alla storia. Declinazione importante della responsabilità sociale d’impresa, l’attività di molte aziende per il sostegno al settore artistico e culturale continua ad essere un aspetto notevole del sistema produttivo in Italia e all’estero. Aspetto che, nonostante i molti esempi, va ancora studiato e approfondito. A tutto questo serve il lavoro di ricerca – sfociato in una tesi discussa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia – di Eleonora Bavastro nell’ambito del ciclo di studi in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali.

L’intento del lavoro è quello di soddisfare l’esigenza – come viene sottolineato nelle prime pagine – “di voler mettere in luce la relazione tra le grandi aziende e il sostegno di quest’ultime al mondo dell’arte e i benefici che possono trarre entrambe le parti da questo rapporto”. L’indagine di Bavastro è stata condotta sulla base di un metodo semplice: prima la messa a fuoco del tema nelle sue diverse declinazioni e, poi, la verifica della teoria attraverso un caso studio.

L’analisi dettagliata dell’evoluzione delle relazioni tra imprese e cultura, cerca così di mettere in luce non solo i vantaggi che possono ottenere le produzioni artistiche attraverso i sostegni finanziari di banche e grandi aziende – facilitando l’accesso alla cultura alle diverse fasce del pubblico e garantendo una manutenzione accurata della produzione artistico-culturale -,

ma anche i vantaggi che la parte finanziatrice può ottenere da tale situazione, con l’incremento della sua reputazione agli occhi degli stakeholders e con la promozione di una buona responsabilità sociale d’impresa (misurata tra l’altro per mezzo dei parametri ESG). Successivamente, un focus particolare viene posto su UniCredit, prendendo questa impresa come esempio per analizzare la relazione tra banche e cultura, studiando le mosse che la banca ha fatto negli ultimi anni per sostenere il mondo artistico culturale, sottoponendo un’indagine ai fini dello studio ai principali stakeholders per comprendere come siano state percepite le mosse dell’azienda nell’ambito artistico culturale.

La ricerca di Eleonora Bavastro ha il grande pregio di riuscire a condensare in un numero limitato di pagine un tema complesso e di declinarlo poi anche dal punto di vista pratico.

Il contributo delle aziende al settore artistico e culturale. Il caso UniCredit
Eleonora Bavastro
Tesi, Università Ca’ Foscari, Corso di Laurea magistrale in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, 2023

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