Racconti che fanno imparare ad essere imprenditori
Un articolo appena pubblicato analizza le relazioni positive tra la cultura d’impresa e le tecniche del racconto digitale
Imprenditori si può anche nascere (forse), ma è certo che si possa apprendere come esserlo meglio e con maggiore efficacia. Percorso comunque complesso, quello verso l’imprenditorialità, che necessita di strumenti formativi particolari, tecniche di apprendimento specifiche, un’attenzione speciale verso il formarsi di una cultura diversa da quella comune.
Elisabetta de Marco (Università del Salento), ha provato ad analizzare da vicino il cosiddetto digital storytelling (e cioè ciò che si può indicare come la tecnica del racconto digitale) nelle sue relazioni con la creazione delle competenze imprenditoriali. “Digital storytelling e competenze imprenditoriali: analisi di buone pratiche di formazione all’imprenditorialità”, appena pubblicato in Sapere pedagogico e Pratiche educative, cerca di mettere a fuoco, viene spiegato dalla stessa autrice, il “nesso tra educazione all’imprenditorialità e digital storytelling”, partendo dalla constatazione di quanto oggi sia diffuso il ricorso a metodi e tecniche di insegnamento e di apprendimento innovativi nell’educazione all’imprenditorialità. In particolare, il digital storytelling viene indicato come un particolare dispositivo didattico intersoggettivo in cui l’apprendimento è inteso come processo sociale e culturale che prende forma dall’interazione tra i soggetti che apprendono e gli strumenti narrativi digitali utilizzati. Le competenze imprenditoriali nascono così da una continua interazione formativa tra chi deve imparare e chi deve trasmettere formazione. Con il racconto a fare da strumento di apprendimento.
L’intervento di de Marco inizia quindi con una sintesi della storia dell’educazione all’imprenditorialità per passare poi alle politiche europee rivolte a questo ambito formativo e quindi arrivare a toccare “l’approccio pedagogico del costruire storie” e cioè la capacità di apprendere l’imprenditorialità attraverso la narrazione di esperienze legate alla stessa imprenditorialità. Chiude l’articolo una raccolta di buone pratiche formative che utilizzano proprio la narrazione come strumento di formazione e apprendimento.
Quanto puntualizzato da Elisabetta de Marco è certamente un approfondimento di un tema complesso; ma è anche una buona lettura per cercare di comprendere meglio i meccanismi che fanno crescere una buona cultura d’impresa.
Digital storytelling e competenze imprenditoriali: analisi di buone pratiche di formazione all’imprenditorialità
Elisabetta de Marco
Sapere pedagogico e Pratiche educative, n. 5 – 2020
Un articolo appena pubblicato analizza le relazioni positive tra la cultura d’impresa e le tecniche del racconto digitale
Imprenditori si può anche nascere (forse), ma è certo che si possa apprendere come esserlo meglio e con maggiore efficacia. Percorso comunque complesso, quello verso l’imprenditorialità, che necessita di strumenti formativi particolari, tecniche di apprendimento specifiche, un’attenzione speciale verso il formarsi di una cultura diversa da quella comune.
Elisabetta de Marco (Università del Salento), ha provato ad analizzare da vicino il cosiddetto digital storytelling (e cioè ciò che si può indicare come la tecnica del racconto digitale) nelle sue relazioni con la creazione delle competenze imprenditoriali. “Digital storytelling e competenze imprenditoriali: analisi di buone pratiche di formazione all’imprenditorialità”, appena pubblicato in Sapere pedagogico e Pratiche educative, cerca di mettere a fuoco, viene spiegato dalla stessa autrice, il “nesso tra educazione all’imprenditorialità e digital storytelling”, partendo dalla constatazione di quanto oggi sia diffuso il ricorso a metodi e tecniche di insegnamento e di apprendimento innovativi nell’educazione all’imprenditorialità. In particolare, il digital storytelling viene indicato come un particolare dispositivo didattico intersoggettivo in cui l’apprendimento è inteso come processo sociale e culturale che prende forma dall’interazione tra i soggetti che apprendono e gli strumenti narrativi digitali utilizzati. Le competenze imprenditoriali nascono così da una continua interazione formativa tra chi deve imparare e chi deve trasmettere formazione. Con il racconto a fare da strumento di apprendimento.
L’intervento di de Marco inizia quindi con una sintesi della storia dell’educazione all’imprenditorialità per passare poi alle politiche europee rivolte a questo ambito formativo e quindi arrivare a toccare “l’approccio pedagogico del costruire storie” e cioè la capacità di apprendere l’imprenditorialità attraverso la narrazione di esperienze legate alla stessa imprenditorialità. Chiude l’articolo una raccolta di buone pratiche formative che utilizzano proprio la narrazione come strumento di formazione e apprendimento.
Quanto puntualizzato da Elisabetta de Marco è certamente un approfondimento di un tema complesso; ma è anche una buona lettura per cercare di comprendere meglio i meccanismi che fanno crescere una buona cultura d’impresa.
Digital storytelling e competenze imprenditoriali: analisi di buone pratiche di formazione all’imprenditorialità
Elisabetta de Marco
Sapere pedagogico e Pratiche educative, n. 5 – 2020