Sfrecciare…tra arte e design
La passione è un elemento che caratterizza le campagne di comunicazione della Pirelli create sotto la supervisione di Leonardo Sinisgalli. In un momento storico in cui la motorizzazione cresce in maniera esponenziale, l’azienda scommette non solo sulla produzione di pneumatici sempre più avanzati ma anche sulla loro promozione, chiamando a raccolta artisti e intellettuali in grado di sviluppare una nuova strategia comunicativa: stampa, affissioni, cinema, pubblicità diretta. La Direzione Propaganda si attiva a trecentosessanta gradi per raccontare i nuovi modelli di pneumatici lanciati sul mercato per le diverse tipologie di veicoli, di stagioni o di condizioni stradali. Così, alla produzione grafica di Ezio Bonini e Pavel Michael Engelmann, si affianca anche quella di Franco Grignani e di molti altri grandi artisti.
Nel 1951, la serie Quanti calcoli fa la natura di Bonini parte dalle suggestioni di Leonardo Sinisgalli e utilizza immagini di molluschi, stelle, cristalli come metafore del lavoro ingegneristico (molecole, sequenze geometriche, sedimenti genetici) necessario per produrre una conchiglia, un crostaceo o… uno Stelvio. Tanto è lo stupore nell’ammirare le forme perfette create dalla natura intorno a noi quanto l’ammirazione generata dall’osservazione delle “scolpiture” dei disegni battistrada nati non dalla mano della natura, ma dalla sapienza dell’uomo e delle macchine. Differenti visioni e creatività che arricchiscono la comunicazione visiva e concorrono nel creare lo stile inconfondibile dell’azienda nei decenni. Nel 1952 la Pagot Film realizza un cortometraggio animato a colori dal titolo Novità al Salone Internazionale dell’auto diretto da Nino e Toni Pagot, vincitore di numerosi premi, che celebra proprio lo Stelvio. Nel 1956, invece, viene lanciata la campagna dedicata al viaggio di Franco Grignani. Ricca di suggestioni paesaggistiche, riattualizza e rielabora la tecnica del collage giocando sulle tre qualità chiave di questo modello: flessibilità, durata e tenuta di strada.
Persiste però anche un segno più “classico”, rappresentato dalla campagna “Sicurezza nella velocità” di Pavel Engelmann, che tra il 1952 e il 1954 segue l’evoluzione da Stella Bianca a Stelvio per i pneumatici da competizione. A predominare, in questo caso, è la stessa tonalità di rosso che il futurista Roowy aveva già usato quarant’anni prima. La comunicazione di Pirelli riceve anche da parte di diverse giurie internazionali grandi riconoscimenti – come la Palma d’Oro per la pubblicità vinta nel 1953 e altri importanti premi per la grafica. Tuttavia, per l’azienda l’obiettivo resta il consenso da parte del cliente. Consenso che riceve grazie ad Armando Testa e al manifesto “Stelvio artiglia l’asfalto”. L’idea di trasfigurare il pneumatico nella criniera di un leone, infatti, permette di rievocare con immediatezza nella mente di chi guarda le caratteristiche del prodotto: forza, aderenza, eleganza. Il tutto, in un’unica immagine dal tratto minimalista.


La passione è un elemento che caratterizza le campagne di comunicazione della Pirelli create sotto la supervisione di Leonardo Sinisgalli. In un momento storico in cui la motorizzazione cresce in maniera esponenziale, l’azienda scommette non solo sulla produzione di pneumatici sempre più avanzati ma anche sulla loro promozione, chiamando a raccolta artisti e intellettuali in grado di sviluppare una nuova strategia comunicativa: stampa, affissioni, cinema, pubblicità diretta. La Direzione Propaganda si attiva a trecentosessanta gradi per raccontare i nuovi modelli di pneumatici lanciati sul mercato per le diverse tipologie di veicoli, di stagioni o di condizioni stradali. Così, alla produzione grafica di Ezio Bonini e Pavel Michael Engelmann, si affianca anche quella di Franco Grignani e di molti altri grandi artisti.
Nel 1951, la serie Quanti calcoli fa la natura di Bonini parte dalle suggestioni di Leonardo Sinisgalli e utilizza immagini di molluschi, stelle, cristalli come metafore del lavoro ingegneristico (molecole, sequenze geometriche, sedimenti genetici) necessario per produrre una conchiglia, un crostaceo o… uno Stelvio. Tanto è lo stupore nell’ammirare le forme perfette create dalla natura intorno a noi quanto l’ammirazione generata dall’osservazione delle “scolpiture” dei disegni battistrada nati non dalla mano della natura, ma dalla sapienza dell’uomo e delle macchine. Differenti visioni e creatività che arricchiscono la comunicazione visiva e concorrono nel creare lo stile inconfondibile dell’azienda nei decenni. Nel 1952 la Pagot Film realizza un cortometraggio animato a colori dal titolo Novità al Salone Internazionale dell’auto diretto da Nino e Toni Pagot, vincitore di numerosi premi, che celebra proprio lo Stelvio. Nel 1956, invece, viene lanciata la campagna dedicata al viaggio di Franco Grignani. Ricca di suggestioni paesaggistiche, riattualizza e rielabora la tecnica del collage giocando sulle tre qualità chiave di questo modello: flessibilità, durata e tenuta di strada.
Persiste però anche un segno più “classico”, rappresentato dalla campagna “Sicurezza nella velocità” di Pavel Engelmann, che tra il 1952 e il 1954 segue l’evoluzione da Stella Bianca a Stelvio per i pneumatici da competizione. A predominare, in questo caso, è la stessa tonalità di rosso che il futurista Roowy aveva già usato quarant’anni prima. La comunicazione di Pirelli riceve anche da parte di diverse giurie internazionali grandi riconoscimenti – come la Palma d’Oro per la pubblicità vinta nel 1953 e altri importanti premi per la grafica. Tuttavia, per l’azienda l’obiettivo resta il consenso da parte del cliente. Consenso che riceve grazie ad Armando Testa e al manifesto “Stelvio artiglia l’asfalto”. L’idea di trasfigurare il pneumatico nella criniera di un leone, infatti, permette di rievocare con immediatezza nella mente di chi guarda le caratteristiche del prodotto: forza, aderenza, eleganza. Il tutto, in un’unica immagine dal tratto minimalista.