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Sulle strade del successo, gli esordi di Pirelli nelle competizioni

Aprile 1904, parte la Carovana automobilistica Milano-Roma organizzata dall’Automobile Club di Milano. Grande prova per la Pirelli per testare sulle vetture Eisenach e sulle Isotta Fraschini i pneumatici Ercole, primo modello brevettato nel 1901 dall’azienda. L’anno successivo si disputa la corsa “Susa-Moncenisio”: monta gomme Pirelli la Marchand di Giuseppe Tamagni che fa una buona gara, finita troppo presto, però, per la rottura del cambio. Va meglio alla Darracq di Bruno Corbetta, terza in Categoria 2, e alla piccola Peugeot Bébé di Giovanni Piena, seconda in Categoria 3. I testimoni raccontano che tagliano il traguardo “con pneus intatti”: “pneus” Pirelli, naturalmente.

Fin dai suoi albori la storia dell’automobilismo sportivo è segnata dalla presenza della P lunga. Marzo 1906, nasce la “Settimana Automobilistica di Sanremo”, Tamagni è di nuovo pronto al via sulla Marchand gommata con pneumatici Ercole, e vince nella categoria 1. Per Pirelli è il primo vero successo nelle competizioni automobilistiche. Il 1907 segna l’avvio delle grandi imprese internazionali: la Itala gommata Pirelli trionfa nel raid Pechino-Parigi. Il clamore dell’impresa si diffonde rapidamente e l’anno successivo la Pirelli affronta la New York-Parigi, quasi un giro del mondo, equipaggiando la Züst di Emilio “Giulio” Sirtori. Al suo fianco, il giornalista Antonio Scarfoglio, firma de Il Mattino di Napoli. Si parte da New-York per correre coast-to-coast verso San Francisco, puntare verso l’Alaska, attraversare l’Oceano e, dalla Siberia, raggiungere il traguardo a Parigi.

La mattina del 12 luglio 1913, al Grand Prix dell’Automobile Club de France, c’è anche Alberto Pirelli ad Amiens: sul Circuito di Picardie, Jacques Boillot non è tra i favoriti, eppure taglia il traguardo per primo. Secondo, Louis Goux: entrambi su Peugeot con “Pneumatiques Pirelli”. Il 1913 è un anno formidabile: tra il mare del golfo di Palermo e i tornanti delle Madonie si corre la Targa Florio, prova durissima per i piloti, per le auto e i loro equipaggiamenti. È sul podio Felice Nazzaro, vincitore a bordo della Fiat gommata Pirelli. Lo stesso giorno Boillot trionfa nella corsa di velocità al Meeting de la Sarthe a Le Mans. Negli anni Venti si susseguono le vittorie nelle corse auto di tutto il mondo, e la storia della Pirelli si intreccia a quella di un circuito che si appresta oggi a raggiungere il traguardo di un secolo di vita: l’Autodromo di Monza.

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Aprile 1904, parte la Carovana automobilistica Milano-Roma organizzata dall’Automobile Club di Milano. Grande prova per la Pirelli per testare sulle vetture Eisenach e sulle Isotta Fraschini i pneumatici Ercole, primo modello brevettato nel 1901 dall’azienda. L’anno successivo si disputa la corsa “Susa-Moncenisio”: monta gomme Pirelli la Marchand di Giuseppe Tamagni che fa una buona gara, finita troppo presto, però, per la rottura del cambio. Va meglio alla Darracq di Bruno Corbetta, terza in Categoria 2, e alla piccola Peugeot Bébé di Giovanni Piena, seconda in Categoria 3. I testimoni raccontano che tagliano il traguardo “con pneus intatti”: “pneus” Pirelli, naturalmente.

Fin dai suoi albori la storia dell’automobilismo sportivo è segnata dalla presenza della P lunga. Marzo 1906, nasce la “Settimana Automobilistica di Sanremo”, Tamagni è di nuovo pronto al via sulla Marchand gommata con pneumatici Ercole, e vince nella categoria 1. Per Pirelli è il primo vero successo nelle competizioni automobilistiche. Il 1907 segna l’avvio delle grandi imprese internazionali: la Itala gommata Pirelli trionfa nel raid Pechino-Parigi. Il clamore dell’impresa si diffonde rapidamente e l’anno successivo la Pirelli affronta la New York-Parigi, quasi un giro del mondo, equipaggiando la Züst di Emilio “Giulio” Sirtori. Al suo fianco, il giornalista Antonio Scarfoglio, firma de Il Mattino di Napoli. Si parte da New-York per correre coast-to-coast verso San Francisco, puntare verso l’Alaska, attraversare l’Oceano e, dalla Siberia, raggiungere il traguardo a Parigi.

La mattina del 12 luglio 1913, al Grand Prix dell’Automobile Club de France, c’è anche Alberto Pirelli ad Amiens: sul Circuito di Picardie, Jacques Boillot non è tra i favoriti, eppure taglia il traguardo per primo. Secondo, Louis Goux: entrambi su Peugeot con “Pneumatiques Pirelli”. Il 1913 è un anno formidabile: tra il mare del golfo di Palermo e i tornanti delle Madonie si corre la Targa Florio, prova durissima per i piloti, per le auto e i loro equipaggiamenti. È sul podio Felice Nazzaro, vincitore a bordo della Fiat gommata Pirelli. Lo stesso giorno Boillot trionfa nella corsa di velocità al Meeting de la Sarthe a Le Mans. Negli anni Venti si susseguono le vittorie nelle corse auto di tutto il mondo, e la storia della Pirelli si intreccia a quella di un circuito che si appresta oggi a raggiungere il traguardo di un secolo di vita: l’Autodromo di Monza.

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