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Lo staff di Fondazione Pirelli
Dalla pista alla strada
Innovazione e sperimentazione, “dalla pista alla strada”. La storia di Pirelli, legata a doppio filo con le competizioni sportive, accoglie il visitatore all’inizio del percorso espositivo con un’installazione multimediale dedicate al racing su due e quattro ruote. I momenti salienti, l’innovazione tecnologica e la progettazione ingegneristica. Focale nel pensiero della Pirelli è la convinzione che solo spingendo i propri prodotti al limite e analizzandone la risposta in situazioni estreme sia possibile lavorare su pneumatici sempre più all’avanguardia in termini di prestazioni, sicurezza e sostenibilità accompagnando, ieri come oggi, i più grandi piloti e case automobilistiche alla vittoria e fornendo al consumatore il prodotto più sicuro a cui affidarsi.
Le corse auto
In principio fu la Pechino-Parigi. È il 1907 e la Itala gommata Pirelli del principe Scipione Borghese taglia per prima il traguardo dopo aver percorso 17.000 km attraverso il deserto del Gobi e la Siberia. Da allora i pneumatici Pirelli sono protagonisti delle corse automobilistiche più importanti, su pista e su strada, come la Mille Miglia, la Targa Florio, la 24 di Le Mans, e naturalmente la Formula 1, con auto e piloti che hanno fatto la storia dell’automobilismo: Alfa Romeo, Maserati, Ferrari guidate da campioni come Antonio e Alberto Ascari, Gigi Villoresi, Juan Manuel Fangio. Abbandonate le corse nel 1956, a fine anni Sessanta inizia l’avventura nei rally, formidabile laboratorio di sviluppo tecnico per il settore pneumatici di Pirelli. L’impegno in F1 torna nel 1981 e, dopo una pausa negli anni Novanta, continua oggi, con la fornitura del Campionato Mondiale, così come continua la lunga tradizione nelle competizioni rallistiche, culminata nel 2021 con la fornitura esclusiva anche del campionato rally.
Le corse moto
Quasi contemporaneamente alle corse auto inizia anche la storia di Pirelli nel mondo delle competizioni motociclistiche. L’esordio è del 1913, con la Frera, ma è negli anni Venti, con l’avvento del pneumatico “cord” che l’attività sportiva si intensifica con Garelli, Bianchi, Guzzi, Gilera, Benelli e campioni come Tazio Nuvolari. Gli anni Trenta e Quaranta vedono abbattersi uno dopo l’altro i record di velocità sulle due ruote con la Rondine di Piero Taruffi e la Guzzi di Gianni Leoni e ancora negli anni Cinquanta le Gilera e le Guzzi gommate Pirelli trionfano nelle competizioni. Negli anni Settanta Pirelli fa il suo ingresso nel mondo del fuoristrada (motocross, trial e speedway) e inizia l’era dei ribassati per equipaggiare moto di alta cilindrata, che si impongono nelle competizioni internazionali. Oggi questi successi sono raccolti dal radiale Diablo Corsa, protagonista del Campionato Mondiale Superbike.
Pirelli e il "velo"
Non è solo una storia di auto e di moto quella scritta da Pirelli nel mondo delle corse. Prima dell’avvento dei motori, i tubolari Pirelli montavano i “velocipedi” delle prime gare ciclistiche, a partire dalla Milano-Cremona-Brescia-Milano, indetta nel 1895 proprio dall’azienda milanese. Da allora Pirelli è protagonista di tutte le grandi classiche su strada, il Giro d’Italia, il Tour de France, la Milano-Sanremo, con grandi campioni come Costante Girardengo negli anni Venti e poi Alfredo Binda, Fausto Coppi, Gino Bartali. E tra il 1949 e il 1957 promuove il Gran Premio Pirelli, trofeo ciclistico per dilettanti, importante trampolino di lancio per giovani ciclisti. Oggi il marchio della P lunga torna nel mondo “velo” con una produzione rivolta alle competizioni e al consumo e con il progetto Cycl-e around, servizio di bici elettriche per promuovere una mobilità sostenibile.